Campanarazzu e la storia di una comunità che non si arrende
Campanarazzu chiama, i cittadini rispondono. Ne è prova l’incontro organizzato dall’associazione Attiva Misterbianco nella splendida cornice dello Stabilimento Monaco di Misterbianco dove si è parlato di promozione e valorizzazione dell’antica Chiesa Madre di Misterbianco.
Dopo l’introduzione di Massimo La Piana e le relazioni di Padre Giovanni Condorelli, presidente della Fondazione Monasterium Album, della storica-professoressa José Calabrò, del professore Aurelio Angelini, direttore della Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia e dell’assessore alla cultura Giuseppe Condorelli, è toccato ai cittadini esprimere le proprie idee e fare proposte.
Tra questi hanno suscitato particolare interesse gli interventi di Giuseppe D’Angelo, accompagnato da una scolaresca ad indirizzo turistico dell’istituto De Felice di Catania, di Nunzio Ferrara (assente ma intervenuto attraverso un video precedentemente registrato) che ha proposto di istituire un percorso naturalista, di Mario Giardina sull’importanza della “brand reputation” sui social network, di Massimo Costanza sul modello di gestione dei siti culturali e di Carmelo Santonocito, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Monasterium Album, che ha sottolineato il legame tra Etna e Campanarazzu anche per la valorizzazione e fruizione a fini turistici del sito.
L’interesse al tema e gli argomenti trattati nei vari interventi hanno registrato la massima attenzione dei numerosi partecipanti nonostante l’incontro sia durato più di tre ore.
A riassumere il lungo pomeriggio ci ha pensato la stessa Attiva Misterbianco con un post su facebook: “Radici & Comunità che non si arrende. Etna#Unesco. Percorsi naturalistici ed enogastronomici. Scoperte storiche e ricostruzioni in 3D, spettacoli di Focu, Fidi e d’Amuri. Laboratori alternanza scuola lavoro, brandreputation #Campanarazzu. Concorso fotografico ed artistico nelle scuole. Un tesoro custodito nella lava, Officine Culturali e gestione museale partecipativa Comune & Associazioni del territorio: Tavolo permanente su Campanarazzu in vista del 350esimo anno dall’eruzione lavica del 1669. E SE LE RADICI FOSSERO ALI?”.
Ma al di là delle varie (e valide) proposte rimane una domanda che non ha ricevuto alcuna risposta: quale sarà il modello di gestione di Campanarazzu? Solo la Fondazione Monasterium Album, ossia il soggetto delegato a gestire il sito archeologico per conto della Parrocchia Santa Maria delle Grazie, potrà in futuro (speriamo prossimo) darci una risposta.
Un’ultima annotazione per amore della verità, in quanto chi scrive è stato testimone diretto di “atti e fatti” che mai alcuno potrà smentire: non si dimentichi che oggi possiamo parlare e confrontarci sulla valorizzazione e la promozione di Campanarazzu grazie al compianto concittadino Lino Leanza che nel novembre del 2005, avendo sposato l’idea della campagna di scavi richiesta a gran voce dall’amministrazione comunale dell’epoca e da alcuni appassionati misterbianchesi, riuscì a trovare i giusti canali per far finanziare l’imponente opera. Chi ancora oggi continua a ritornare sull’argomento affermando pubblicamente il contrario e tacendo la verità dimostrabile con “atti e fatti”, racconta solo un suo sogno rimasto tale.
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