Chi governa Misterbianco? Di Guardo senza maggioranza, in Consiglio è muro contro muro
Lo streaming video è l’ultimo passo per far capire al paese, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che Nino Di Guardo governa senza maggioranza, in un Consiglio Comunale sempre più simile, per lui, a un campo minato.
I volti tirati di alcuni storici sostenitori del Sindaco raccontano meglio di qualsiasi “voce” che aria si respiri a palazzo di Città, soprattutto dopo il trittico di Regolamenti non approvati dal senato cittadino.
Muro contro muro: da una parte l’Amministrazione, poco disponibile a “trattare” con i consiglieri sulle scelte strategiche, dall’altra una nuova maggioranza, ormai consolidata, che non firma più alcuna cambiale in bianco e incalza Sindaco e Assessori su qualsiasi argomento in discussione.
I Regolamenti sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo le continue lamentele dei Consiglieri per la “superficialità” e “l’arroganza” con la quale vengono affrontati, a loro dire, i problemi di Misterbianco.
Dalla pista ciclabile, costata più di cinque milioni di euro e ancora non inaugurata, ai discutibili interventi di arredo urbano e viabilità, fino ad atti fondamentali come il Bilancio dell’Ente, non c’è più unità d’intenti e il dibattito politico si sposta sui social network, dove naturalmente si esasperano i toni.
Accuse incrociate di irresponsabilità e tentativi di scaricare sugli altri la mancanza di dialogo non possono che palesare una incomunicabilità che è sempre stata, fra alti e bassi, un po’ la cifra delle esperienze amministrative che hanno visto protagonista Nino Di Guardo: fino a che, però, il Sindaco “decisionista” ha potuto contare su un potere contrattuale in grado di creare maggioranze “variabili” il giochetto ha funzionato; ora la grande capacità del primo cittadino nel “convincere” i consiglieri riluttanti a fare un pezzetto di strada con lui sembra un po’ arrugginita.
Anche i richiami alla “responsabilità” provenienti dall’Amministrazione, viste le apparenti insormontabili differenze nella “visione politica” per il futuro del paese, assomigliano più a esche che a richiami etici.
I suoi avversari, almeno quelli presenti in Consiglio, appaiono per la prima volta indisponibili ad assecondarne le bizzarrie e molto più coesi e convinti che occorra lavorare su una alternativa in vista delle prossime elezioni amministrative del 2017.
Sarà vero?
Prove tecniche di Misterbianco 2017 o ennesimo balletto in attesa di poter “acquistare” o “vendere”, politicamente parlando, qualche voto per tenere in piedi una qualsiasi maggioranza?
Si vedrà. Quello che è certo è che per chi in questa guerra di posizione non avesse ancora le idee chiare su quale sia la parte della barricata dalla quale stare, “barare” sarà sempre più difficile: le telecamere sono accese, le parole sono pietre.
Ciak, si gira.
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