Politica misterbianchese. Streaming e siparietti in consiglio comunale
«Non possiamo fare le interrogazioni?» «Ti ni po’ iri: non ne vogliono fare» «Ah!». Non poteva avere battesimo migliore l’avvio dello streaming delle sedute del consiglio comunale misterbianchese.
Al minuto 13’, della ripresa di giovedì 13 aprile, va in onda un curioso siparietto tra il sindaco Nino Di Guardo e il presidente dell’assemblea Nino Marchese. Il primo che chiede se non fosse possibile procedere con le interrogazioni e interpellanze, il secondo che gli riferisce il risultato della votazione, accompagnandolo con un «Te ne puoi andare» che non lascia adito a dubbi. Al sindaco non è restato che abbozzare a braccia larghe, raccogliere carte e giornali, salutare e andar via.
Che cosa era successo un minuto prima? Che il consiglio comunale, con 12 voti a favore e 10 contrari aveva respinto la proposta di stralciare l’ordine del giorno aggiuntivo, con le interrogazioni e interpellanze, per portarlo al primo punto da dibattere.
L’esito appariva scontato, viste le presenze in aula. E sentito soprattutto il vivace scambio di opinioni tra lo stesso presidente Marchese e la consigliera Maria Antonia Buzzanca (Misterbianco Libera) sulle procedure adottate per includere l’ordine del giorno aggiuntivo, lamentando il mancato rispetto dei capigruppo consiliari.
Buzzanca: «Mi sono chiesta da consigliere chi l’ha richiesto? Non c’è stata riunione di capigruppo, lei non se l’è discussa con nessuno. Chi le ha fatto mettere stasera le interrogazioni e le interpellanze?».
Presidente: «Tutto il consiglio comunale»-
B: «Quale consiglio?»
P: «Tutto il consiglio. Chiunque mi trova mi dice “Non ci sono interrogazioni”…»
B: «Ma mi scusi, ma lei lo mette per la strada l‘ordine del giorno? Riuniva i capigruppo e metteva l’ordine del giorno. C’è un regolamento».
P: «Per accordo del consiglio comunale, lo mettiamo una volta sì e una no
B: «Allora doveva metterlo la volta precedente. Ma lei quando fa l’ordine del giorno non chiama i capigruppo oppure se lo inventa?»
Insomma, un pasticcio. Si è passati alla votazione, col risultato di mantenere l’ordine primitivo: via libera all’approvazione dei verbali precedenti. Alla fine, lo stesso sindaco ha dovuto prenderne atto. Tanti saluti e «Fiat voluntas dei”.
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