25 Aprile. Ricordato il partigiano misterbianchese Orazio Costorella
Una celebrazione nel nome di Orazio Costorella, il giovane partigiano misterbianchese trucidato dai nazisti il 17 febbraio del 1944, a Otricoli in provincia di Terni. Nel 71° anniversario della Festa della Liberazione, il sindaco Nino Di Guardo ha deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento che ne ricorda il sacrificio. Dopo le note del silenzio, è stata ricordata la figura di Costorella e di quei tragici giorni.
L’assessore alla Cultura Giuseppe Condorelli e il sindaco Di Guardo hanno sottolineato l’importanza della ricorrenza a difesa dei valori della libertà e della democrazia che debbono essere trasmessi alle nuove generazioni.
Alla cerimonia hanno presenziato anche il presidente del Consiglio comunale Nino Marchese, gli assessori Federico Lupo, Santo Mancuso e Stefano Santagati, il consigliere comunale Cristian Vitrano, il vice comandante della Polizia municipale Antonio Vazzano. Diverse le presenze di altri cittadini, tra cui alcuni ex consiglieri comunali e l’ex sindaco Ninella Caruso, sotto la cui amministrazione è stato realizzato il monumento. Una rappresentanza dell’ANPI al termine della cerimonia ha deposto un mazzo di rose.
Dieci anni fa, il 25 aprile 2006, l’allora presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi consegnò una medaglia d’oro al valore civile alla memoria di Orazio Costorella, all’omonimo nipote dell’eroe, nel corso della cerimonia che svoltasi al Quirinale.
Orazio Costorella
Venti anni il 17 febbraio del 1944 fu fucilato dalle forze nazifasciste a Poggio di Otricoli in provincia di Terni e decorato nel 2006 con la medaglia d’Oro alla memoria dal Presidente della Repubblica Ciampi, in quanto arrestato nel corso di un conflitto a fuoco, per non aver voluto abbandonare il suo compagno Di Blasi. Interrogato per ottenere informazioni sul nascondiglio dei suoi compagni partigiani della Brigata Garibaldi, rimase in silenzio, sapendo che tutto ciò gli sarebbe costatata la vita. Fu subito fucilato nella piazzetta che oggi porta il suo nome e quello di Gaetano Di Blasi. Momenti tragici ancora vivi nei ricordi di Alfredo Petrini di Narni in provincia di Terni, che conobbe il giovane Costorella e che permise, grazie alle sue ricerche, di ricostruire quei momenti e svelare ai familiari il luogo della sua sepoltura.
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