Rifiuti, il sindaco Di Guardo si autosospende dal PD e accusa la Regione per l’ultima ordinanza Domenica, comizio con il Comitato No discarica per mobilitare i cittadini di Motta e Misterbianco
“Ci hanno preso per i fondelli: da oggi mi autosospendo dal Partito Democratico”. Il sindaco Nino Di Guardo prende una decisione politica che definisce “un gesto di stizza, di impossibilità a proseguire”. Un gesto che potrebbe estendersi fino allo sciopero della fame.
Il motivo: l’ultima, l’ennesima, proroga concessa dalla Regione Siciliana a continuare ad abbancare rifiuti nella discarica Valanghe d’Inverno, che sta a metà strada tra Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. A meno di quei 5 chilometri in cui, come afferma uno studio del Servizio sanitario regionale del Lazio, per gli abitanti aumenterebbe del 5% il rischio di disturbi respiratori e del 34% quello di cancro ai polmoni.
La proroga è contenuta nell’ordinanza-tampone del 31 maggio 2016, n.4, e copre il periodo dall’1 al 6 giugno. Ha un titolo lunghissimo “Ricorso temporaneo a una speciale forma di gestione dei rifiuti nel territorio della Regione Siciliana nelle more dell’attuazione del Piano stralcio attuativo per il rientro in ordinaria della gestione del ciclo integrato dei rifiuti – reitero ex art.191 comma 4 del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 della ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n.1/Rif.del 14 gennaio 2016”.
E dopo la proroga, come rivela Di Guardo, “dal 7 giugno ci sarà un ulteriore decreto a quattro mani del Presidente della Regione e del ministero dell’Ambiente, con l’intesa Stato-Regione, per continuare”.
Di Guardo si sente preso in giro e punta l’indice contro il Partito Democratico in cui milita e che guida governo nazionale e regionale. “Ho chiamato sempre il partito a raccolta – dice – e non possiamo accettare che ancora si perpetui ad abbancare qui, in un impianto illegittimo e che doveva essere già chiuso da un anno, i rifiuti di mezza Sicilia. Non possiamo più vivere così, ne prendano atto Crocetta e l’assessore Contraffatto. O dimostrano di saper gestire oppure vadano a casa”.
In questo momento, nella discarica arrivano i rifiuti di 110 Comuni, del Messinese e di parte della provincia di Catania.
“Nell’ultima ordinanza – denuncia Di Guardo – sono contenute inesattezze, argomenti destituiti di fondamento. Nell’articolo 3, si dice addirittura che non esistono criticità, né problemi di natura strettamente ambientale o sanitaria connessi alla gestione della discarica. E lo studio del Servizio sanitario regionale del Lazio?”
“Insomma, noi chiediamo – conclude il sindaco di Misterbianco – che i primi rifiuti che devono partire con le navi, per i termovalorizzatori della Lombardia, Piemonte ed Emilia, devono essere quelli destinati a Valanghe d’Inverno. Io chiamerò tutti i cittadini alla mobilitazione e sono pronto anche allo sciopero della fine. Questa storia deve finire”.
Per domenica prossima, 5 giugno, il sindaco ha indetto un comizio assieme al Comitato No Discarica.
Nella foto, Di Guardo, al centro, con gli assessori Angela Vecchio (Ambiente) e Stefano Santagati (Urbanistica)
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