Rifiuti, discariche e pantomima con fascia tricolore La nota di PROGETTO MISTERBIANCO sulla vicenda discarica

RICEVIAMO, E PUBBLICHIAMO, DAL CONSIGLIO DIRETTIVO DI “PROGETTO MISTERBIANCO” UNA NOTA SULLA VICENDA RELATIVA ALLA DISCARICA:

RIFIUTI, DISCARICHE E PANTOMIMA

Le fiaccole che illuminano il percorso fra Misterbianco e Tiritì sono bagliori di speranza, esasperazione e desiderio di normalità di tanti cittadini misterbianchesi, sospesi fra il fetore infernale della Discarica e la scarsa informazione sulle conseguenze di una bomba ecologica alle porte della Città.

Dietro quelle fiaccole c’è tanta, tantissima buona fede e qualche “autorevole” sacca di ipocrisia, con una pantomima studiata ad arte da teatranti abituati a muovere le fila dell’opinione pubblica a proprio piacimento.

Cosa altro pensare del Pifferaio di Hamerlin con la fascia tricolore, oggi così solerte nel promuovere scioperi della fame e manifestazioni di piazza, ieri (soprattutto ai tempi delle frequentazioni con il suo mentore Raffaele Lombardo, ex Presidente della Regione) spettatore quasi passivo delle scelte di una Regione Siciliana che faceva e sfaceva, apriva e chiudeva, allargava e autorizzava?

Nino Di Guardo sembra sempre passato da palazzo di Città per caso, arrivato all’ultimo momento, sorpreso nel sonno da quello che accade, sia nelle vesti di Sindaco che, soprattutto, di deputato regionale, stranamente “fuori tempo massimo” rispetto alla possibilità di incidere davvero sulle scelte vitali per Misterbianco.

 

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A nostra memoria non ricordiamo uno sciopero della fame del deputato regionale Di Guardo a marzo 2009, quando la Regione autorizzò la realizzazione e l’apertura della discarica di Valanghe d’Inverno, proprio a fianco del vecchio sito di Tiritì; i nostri labili ricordi non contemplano manifestazioni eclatanti promosse dal deputato regionale Di Guardo quando nell’ottobre 2006 vennero sversate nel medesimo sito tonnellate di rifiuti dalla Campania a seguito dell’emergenza-rifiuti e delle rivolte popolari. Solo un paio di misere interrogazioni, insieme ad altri deputati, forse per non disturbare il “manovratore” Presidente (Lombardo), decisamente troppo importante per rimettere Nino in pole position per il suo ritorno sulla poltrona di primo Cittadino alle elezioni del maggio 2012. 

Oggi il copione si ripete: l’ennesima proroga scatena (giustamente) le ire dei cittadini e dei Comitati No-Discarica, ma soprattutto consente a Di Guardo di aprire l’ennesima campagna elettorale permanente sulla Discarica, come se niente fosse, come se il passato non esistesse, come se la fascia tricolore alla testa del corteo fosse una sanatoria rispetto al pesante “lasciar fare” di anni e anni sulla breccia.

Nonostante una ordinanza durissima che aumenta la quantità di rifiuti che verranno conferiti in discarica, Di Guardo detta i tempi: sciopero della fame, fiaccolata, appuntamento con Crocetta, sospensione dello sciopero della fame; e adesso tutti a Palermo, probabilmente per ricevere da Crocetta, uno che nelle pantomime ci sguazza felice, una “promessa” di qualcosa che forse, chissà quando, dopo l’emergenza, “domani”, indurrà il Pifferaio a “sperare bene” o, male che vada, a trasformare il problema dei problemi nell’unico argomento buono da qui al voto del 2017.

Riavvolgiamo il nastro, dunque, e prendiamo tutto il buono della fiaccolata di ieri, dai volti illuminati di uomini, donne, famiglie, associazioni, esasperati dal balletto delle proroghe e delle contro-proroghe, fino alla partecipazione emotiva di chi alla fiaccolata non c’era ma condivide la battaglia per liberare Misterbianco dal giogo dei rifiuti.

Prendiamo per buona, anzi buonissima, anche la critica legittima e sussurrata di chi vorrebbe vederci chiaro su tutto, pretendendo trasparenza assoluta su studi scientifici e valutazioni di impatto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini di un sito ormai compromesso e sottodimensionato, se parametrato alla vicinanza col centro abitato e alle misure per la messa in sicurezza, rispetto alla quantità di rifiuti che non trovano “ospitalità” altrove.

Per favore, però, non chiedeteci di santificare o mitizzare quella fascia tricolore alla testa del corteo: i “miti incapacitanti”, a volte, sono la prima causa dell’impossibilità di combattere con realismo ed efficacia contro un nemico subdolo, potente e  ricco.

La battaglia è dei Misterbianchesi, siano essi cittadini comuni non organizzati che membri in buona fede dei comitati “no-discarica”, e solo loro hanno il diritto di “portare” quella fascia tricolore alla testa di qualunque corteo: per tutti gli altri, quelli che potevano fare e non hanno fatto, il tempo dell’ipocrisia è finito.

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Redazione

La Redazione di Misterbianco 3.0

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