Discarica, la Regione si impegna su tre fronti. Ma l’impianto resta dov’è Crocetta ha incontrato i sindaci Di Guardo e Carrà e i Comitati No Discarica
Tre ore di discussione, tre impegni presi bastano al sindaco Di Guardo per fargli esclamare: “Finalmente è iniziata la stagione del dialogo”. Ma, al termine dell’incontro con il presidente della regione Siciliana Rosario Crocetta, le parole sembrano essere sempre quelle di un tempo: “tra due mesi”, “forse”, “l’iter sarà avviato”.
Basteranno i toni accesi – come riferisce una nota dell’ufficio stampa comunale – a fugare i timori che dalle parole ai fatti il passaggio sarà lungo a venire? A giudicare dai primi commenti lasciati su FB, c’è più di qualche perplessità. E neanche le (volute?) ambiguità del presidente fanno ben sperare: termovalorizzatori sì o no? Rifiuti all’estero, sì o no?
Il primo impegno riguarda lo scarico dell’umido: dopo la biostabilizzazione non sarà riportato nella discarica Valanghe d’Inverno per evitare il propagarsi dei fetori.
Il secondo impegno è che i rifiuti possano essere trasferiti fuori dalla Sicilia. E ciò potrebbe avvenire entro due mesi: si dovranno svolgere le gare ma ci sarebbe l’accordo del nuovo direttore dell’assessorato all’Energia Maurizio Pirrillo.
Il terzo impegno è la bonifica della vecchia discarica di Tiritì. Dopo la ‘morte’ della discarica il processo non è mai partito. Sarà la volta buona?
All’incontro erano presenti anche l’assessore regionale Vania Contraffatto, il sindaco di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà e per i comitati ‘No Discarica’ Josè Calabrò e Danilo Festa. Tutti hanno convenuto di rincontrarsi tra 15 giorni per monitorare il processo burocratico degli impegni presi.
Il sindaco Di Guardo ha ribadito che la Regione dovrebbe impegnarsi per chiudere la discarica “per le palesi illegittimità presenti e che il comune farà la propria parte nei procedimenti legali aperti davanti al TAR”. “Un passo avanti utile – ha concluso Di Guardo – ma non decisivo.”
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