Discarica, torna il presidio spontaneo dei Comitati per bloccare i camion A Tiritì, i manifestanti contro l'ordinanza regionale che proroga l'emergenza
La molla è l’ennesima ordinanza: la 12 rif del 22/07/2016. Che per i Comitati No Discarica Misterbianco e Motta è “fuorilegge”. Ecco perché stamattina, alle 3 e 59, si sono riuniti in via Verdi angolo Sp13, vicino al chiosco di contrada Tiriti: è il presidio spontaneo contro l’ennesima proroga sui rifiuti.
Secondo i Comitati una ordinanza che “non è ratificata dal ministero dell’Ambiente, e siamo oltre i 18 mesi in cui un ordinanza contingibile e urgente può essere reiterata ai sensi dell’art. 191 comma 4 del Codice dell’ambiente, solo con l’avallo del ministero”. Un’ordinanza in cui al comma 2 dell’art. 2 si decide di spedire tra Motta e Siculiana il carico ‘biostabilizzato’ di altri 22 comuni del Trapanese, lasciando l’umido a Bellolampo.
“Ma le due comunità non si arrendono”, avvertono i Comitati di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. E la lotta continua con lo strumento pacifico del blocco dei compattatori, dei Tir, dei camion che, secondo i Comitati, “scaricano illegittimamente in una discarica abusiva, perché sorge a meno di 5 chilometri dall’abitato, come impongono sia le direttive europee, sia il Piano rifiuti pure in forma ectoplasmatica (legge reg. n.9 del 2010), e sia il buonsenso.
“Per non parlare degli studi epidemiologici – aggiungono – sull’aumento dell’incidenza dei tumori e della malattie alle vie respiratorie per chi abita a meno di 2/3 chilometri da una discarica, cioè il 33% in più di rischio rispetto a chi non vive vicino a una discarica”.
In realtà, ammettono però sconsolati, i compattatori entrano dall’ingresso principale. Due Tir vengono bloccati. “Dicono di trasportare mattonelle, ma lasciano una scia di percolato inconfondibile!”, rivelano i Comitati. Con loro anche i Carabinieri arrivati sul posto a sorvegliare l’ordine pubblico.
I manifestanti hanno anche affisso un manifesto in cui spiegano le ragioni per cui si considerano traditi dal presidente Crocetta per il mancato rispetto degli impegni presi il 10 giugno a Palermo, nell’incontro con sindaci e comitati invitati, a seguito della grande manifestazione di oltre 4000 persone dello scorso 7 giugno.
I Comitati ora aspettano fiduciosi i risultati dell’ARPA CT che ha monitorato nelle settimane precedenti qualità e quantità di sostanze e scie odorose emesse nelle vicinanze della discarica.
“Ma la chiusura della discarica non è questione di puzza – sottolineano – la discarica è illegittima, abusiva, non avrebbe dovuto sorgere lì, non avrebbe dovuto essere autorizzata in assenza di conformità urbanistica”.
“La discarica va chiusa – concludono – perché non avrebbe mai dovuto nascere a meno di 500 metri dal centro abitato di Misterbianco e a meno di 800 metri dal centro abitato di Motta”.
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