Discarica, Misterbianco e Motta chiedono un incontro a Crocetta: basta con l’emergenza! Di Guardo ha mandato lo studio dell'Arpa in Procura. Carrà ha scritto per sapere sui pericoli per la salute
Misterbianco manda le carte in Procura, Motta Sant’Anastasia si preoccupa per la salute. Tutti e due assieme chiedono un incontro urgente al presidente della Regione Siciliana. Oggetto: i dati raccolti dall’indagine dell’Arpa sulla qualità dell’aria tra i due comuni catanesi. Obiettivo: impedire altre ordinanze di emergenza che proroghino la funzionalità della discarica Valanghe d’Inverno e arrivare alla chiusura dell’impianto stesso.
Venerdì mattina, in contemporanea, i capi delle amministrazioni comunali dei due centri vicini alla discarica hanno messo mano a due azioni distinte e separate. Iniziative scaturite dalla comunicazione dei risultati delle indagini svolte dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente: a Misterbianco, il sindaco Di Guardo teneva una conferenza stampa “per illustrare le iniziative che il comune intraprenderà per scrivere la parola fine alla definitiva chiusura della discarica dei rifiuti”; a Motta, il sindaco Carrà scriveva una lettera per chiedere lumi al Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, all’assessorato regionale Energia, al ministero dell’Ambiente, all’Asp di Catania, al Comando provinciale Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico.
“Ho inviato lo studio sull’inquinamento redatto dall’Arpa riguardante i risultati sulla qualità dell’aria alla Procura della Repubblica di Catania”, afferma Di Guardo. “In seguito alle numerose querele presentate nei mesi scorsi nelle quali si denunciava la presenza di odori nauseabondi – continua – ho ritenuto che la Procura della Repubblica fosse messa a conoscenza che quanto denunciato è adesso certificato da un ente pubblico e che la discarica va subito chiusa.”
Il primo cittadino di Misterbianco ha anche reso noto di aver richiesto un incontro urgente al Presidente della regione Crocetta in accordo con i Comitati NO discarica dei due comuni e di concerto con il sindaco di Motta S. Anastasia. Carrà, pare avesse assicurato la sua partecipazione anche all’incontro, ma poi è risultato assente.
“Questa situazione è tutta un imbroglio – denuncia Di Guardo – alla luce dei risultati dell’Arpa e dello studio ispettivo disposto dall’ex assessore Nicolò Marino. Le nostre comunità stanno pagando questo imbroglio che tiene in vita una miniera, ma noi abbiamo la forza morale e giuridica per condurre questa battaglia per la vita delle nostre comunità”.
Di Guardo non risparmia parole forti. Anche perché dice di aver saputo che alla Regione “i funzionari che avevano espresso parere negativo sul rinnovo dell’autorizzazione sono stati trasferiti in altri uffici. Ma noi non ci fermeremo, contrasteremo e impugneremo eventuali ordinanze di proroga e stiamo studiando la possibilità di attivare una class action.”
Nella lettera del primo cittadino di Motta, si fa riferimento al rapporto tecnico dell’Arpa. “Tenuto conto della riconduzione dei fenomeni ivi registrati alla presenza sul territorio di questo Comune delle discariche, con la presente si chiede a codesti Enti, ciascuno per la propria competenza, di comunicare se, in conseguenza degli esiti riscontrati, possano configurarsi pregiudizi e/o pericoli per la salute pubblica indicando, altresì, eventuali misure di contrasto atte ad eliminare o contenere le criticità riscontrate”.
Carrà continua sottolineando “la preoccupazione e l’allarme suscitati nella cittadinanza” e che le sue richieste puntano a permettergli “nella qualità di Autorità Sanitaria Locale, di valutare l’adozione di ogni possibile provvedimento (ivi inclusa la chiusura della discarica in questione) a garanzia del preminente interesse pubblico connesso alla tutela della salute nonché per la protezione dell’ambiente”.
Per Anna Bonforte, rappresentante del comitato “NO DISCARICA” di Misterbianco, è necessario che nella delegazione che si recherà a Palermo ci debba essere un tecnico dell’Arpa di Catania, per illustrare i dati scaturiti dal progetto.
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