Discarica, Di Guardo-Carrà eterni duellanti come nel film di Ridley Scott

È una sfida infinita. Come nel primo film di Ridley Scott. Come tra Gabriel Feraud (Harvey Keitel) e Armand D’Hubert (Keith Carradine). Tra i due sindaci Nino Di Guardo e Anastasio Carrà ormai è così. Ma non è una storia di cappa e spada. Né la vecchia e stantia questione di campanile tra “Mustarianchisi spetti e puliti” e “babbi da Motta”. E non c’è di mezzo la nobildonna Madame de Lionne, come nel film tratto dal racconto di Conrad.

L’oggetto del contendere è una discarica. Anzi due: la nuova di Valanghe d’Inverno e la vecchia Tiritì. Che stanno in mezzo ai due centri abitati di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. E l’ultima puntata della lunga vicenda che le riguarda, con i dati raccolti dall’Arpa sulla qualità dell’aria tra i due Comuni, marcata dalle emissioni di biogas dell’impianto.

Da un lato, Di Guardo-Feraud lanciava strali contro il biogas, “l’imbroglio” della discarica e la Regione, e mandava le carte dell’Arpa in Procura. Dall’altro, Carrà-D’Hubert scriveva al Dipartimento regionale Energia e Rifiuti, al ministero dell’Ambiente, all’Asp di Catania, al Noe: è disposto anche a far chiudere la discarica se gli enti destinatari certificheranno la nocività delle emissioni.

Non l’avesse mai fatto! Appena i primi applausi scrosciavano al di qua e al di là del centro medievale, un fuoco pirotecnico si scatenava dalle stanze di via Sant’Antonio Abate. E senza questioni di calibro o di distanze. “Basta con le ambiguità – ha tuonato Di Guardo-Feraud – se il sindaco di Motta S. Anastasia ha il potere di chiudere la discarica, lo eserciti subito, io al suo posto lo avrei già fatto.”

E piazza la stoccata: “Non cerchiamo di illudere i nostri cittadini, non possiamo aspettare 30 anni per avere dei risultati che non leggeremo in quanto saremo già morti. I valori riscontrati sono già al di sopra di tutti i minimi previsti dalla legge e la discarica deve stare lontana dai centri abitati ed invece è vicina alle nostre case ed alle scuole dei nostri bambini.”

Il duello tra i due è iniziato da quando sono seduti sulle poltrone più calde dei rispettivi Comuni. Dalla stele del Poggio Croce si adombravano conflitti d’interesse a Carrà-D’Hubert, dal dongione normanno si rigettavano le accuse. Ma i duellanti sembravano aver raggiunto una tregua, con la richiesta congiunta di un incontro alla Regione, dati dell’Arpa alla mano, almeno per fermare le ordinanze di proroga. Ora l’ultima scaramuccia. A quando il finale?

Rosario Nastasi
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Rosario Nastasi

Nasce a Misterbianco nel secolo scorso ma sfiderebbe volentieri Capitan Uncino. Si forma al Classico ma subisce il fascino delle Scienze: Biologia a Catania; Comunicazione a Cassino (Fr). Pubblicista dal 1992, è passato dalla carta stampata, alla Tv, alla radio, al web. Rugbista da giovane ma ora si logora le rotule al calcetto. C'è vita senza contraddizioni?

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