Poliambulatorio, finirà come il Centro per l’Impiego? Non c'è traccia sul sito dell'Asp del bando per nuovi locali. Chiesto dall'opposizione un consiglio comunale
Doveva essere pubblicato il 25 agosto. Ma del bando di interesse per la ricerca dei locali per ospitare il poliambulatorio dell’Azienda sanitaria provinciale 3, a oggi non c’è traccia. C’è solo la presa d’atto della relazione dell’U.o.c. tecnico dell’Asp e l’incarico al geologo per le indagini per caratterizzare il piano fondale e dei materiali a seguito di fenomeni di dissesto statico del Poliambulatorio.
È stata smentita la dichiarazione del sindaco Di Guardo che affermava di aver avuto assicurazioni in tal senso dalla direzione sanitaria dell’Asp etnea.
Non sono stati smentiti gli “allarmismi” – come li ha definiti il primo cittadino misterbianchese – lanciati dai consiglieri comunali, appena saputa la notizia dell’inagibilità dei locali di via Galileo Galilei. E i disagi per i cittadini si sono tutti concretizzati: guardia medica a Catania, nel quartiere di San Giorgio; 118 a Lineri; consultorio a Catania, in via D’Annunzio; vaccinazioni a San Giorgio, come gli ambulatori specialistici e la medicina fiscale. Solo l’ufficiale sanitario è rimasto a Misterbianco, ospitato negli uffici comunali dell’Anagrafe, in via San Rocco vecchio.
“È l’ennesima perla che il sindaco Di Guardo aggiunge nella collana personale di disastri amministrativi” afferma Serafino Caruso, consigliere comunale di Famiglia, Lavoro e Solidarietà, che ricorda anche la vicenda del Centro per l’impiego trasferito a Catania.
“In quella vicenda – sottolinea Caruso – si è contraddistinto per l’arroganza di voler a tutti i costi trasferire gli uffici nei locali dell’ex Movicar, a suo dire i migliori di cui dispone il Comune. Salvo poi avere conferma da un documento di un funzionario regionale che certificava le innumerevoli criticità’ presenti nella struttura che avrebbero messo a repentaglio l’incolumità’ dei lavoratori e degli stessi utenti.
Secondo il consigliere comunale, “nella questione dell’Asp, il sindaco ha mantenuto un atteggiamento pilatesco, si è del tutto disinteressato della gravità della vicenda che priva la nostra città di una struttura vitale e, piuttosto che imporre la propria volontà per evitare che ciò accadesse, ha mandato nella riunione decisiva il neo assessore (alla Salute pubblica, ndr) a rappresentare gli interessi del nostro comune e di quelli viciniori. Adesso per i vaccini, visite specialistiche ed altro dovremo andare tutti a catania con buona pace di questo sindaco incapace di difendere i reali problemi dei concittadini!”
Timori per la marginalizzazione di Misterbianco sono stati espressi anche da Giovanni Giaccone (Misterbianco futura). “Non vorrei – dice – che, in vista della costituzione della Città metropolitana, queste manovre stiano preparando allo svuotamento di servizi territoriali importanti per i cittadini misterbianchesi, come quelli per il lavoro e la salute”.
La sensazione è che ciò che è temporaneo oggi diventi stabile domani e Misterbianco sia destinato a dover fare a meno di tali uffici, ambulatori e servizi. “Ormai a Misterbianco sono rimasti solamente i carabinieri”, commenta Matteo Marchese, capogruppo di Misterbianco futura. E la discarica, verrebbe da aggiungere.
Per fare il punto della situazione, Marchese e Giaccone, assieme ai consiglieri che si riconoscono nell’opposizione, Nunzio Santonocito, Maria Antonia Buzzanca, Marcello Russo, Aldo Parrinello, Andrea Rapisarda, Francesco Galasso, Giuseppe Lucisano, Salvo Foti, Domenico Riolo, Salvatore Scaletta, Gaetano Monaco, Michele Tenerello e Gisella Vittorio, hanno chiesto al presidente del consiglio comunale, Nino Marchese, la convocazione di un consiglio con all’ordine del giorno 1) Chiusura uffici e poliambulatori ASP via Galilei Misterbianco; 2) Chiusura Centro per Impiego Misterbianco; 3) Comunicazione dati rilevazioni A.R.P.A. al Consiglio Comunale di Misterbianco.
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