Humanitas, chi controlla i lavori sulla SP54? Possibili danni al torrente e all’antico abbeveratoio L'esposto denuncia della geologa Angela Aiello al Comune, alla Soprintendenza e alla Protezione civile
Un antico abbeveratoio, un torrente, la vulnerabilità idro-geologica dei monti Sieli e delle zone circostanti. Sono alcuni degli elementi di una storia che ruota attorno alla Progettazione Humanitas, il centro privato di oncologia che sorgerà in contrada Cubba, a pochi passi dallo svincolo S.Giorgio della tangenziale ovest, dall’area del depuratore consortile e dal polo commerciale del Centro Sicilia.
La storia è quella dei lavori per realizzare l’ingresso secondario del polo sanitario. Lavori che non farebbero parte della originaria progettazione del centro e che sono un progetto a parte. Lavori che impongono l’attraversamento del torrente Cubba e il raccordo alla S.P.54. E ciò succede proprio in corrispondenza con la Strada Comunale S.Francesco-Cubba-Cardillo, presso il Ponte Cubba: dove si trova l’antico Abbeveratoio della Cubba, iscritto ai Beni isolati comunali e censito dalla Soprintendenza BBCC di Catania.
Per consentire la demolizione e rifacimento del ponte e della strada, parte della S.P. 54 è stata chiusa al traffico. Alcuni giorni fa, la chiusura della strada provinciale ha provocato lunghe file anche sulla tangenziale, perché gli automobilisti provenienti dal Centro Sicilia non avevano altre vie di fuga.
Il cantiere, secondo la geologa Angela Aiello, è stato per parecchio tempo senza la cartellonistica identificativa e autorizzativa. “Cioè – precisa – in un’area pubblica e demaniale non si sa bene Chi fa Cosa”. La geologa ha segnalato anche al Corpo forestale e alla Protezione civile che la chiusura della SP 54 non è adeguatamente indicata.
“Infatti – sottolinea – il traffico veicolare arriva comunque al Ponte Cubba e in particolare, quello proveniente dalla Tangenziale viene malevolmente deviato sulla Strada comunale Cubba-San Francesco interessata da un importante e pericoloso dissesto della sede stradale in curva, neppure segnalato, oggetto di contenzioso”.
Ma non è solo questo che preoccupa la geologa, che ha presentato al Comune di Misterbianco un esposto denuncia, perché preoccupata che i lavori in questione possano danneggiare irrimediabilmente l’antico manufatto e l’alveo del torrente. “Intanto – aggiunge – la recinzione di cantiere è stata estesa all’area comunale dell’antico Abbeveratoio della Cubba, inoltre i lavori eseguiti con incuria lo hanno quasi del tutto ricoperto di detriti, sebbene fosse stato ripulito”. Il tutto è corredato da una corposa documentazione fotografica.
Nelle immagini sono evidenziati il movimento terra e la denudazione della sponda destra del torrente; l’arretramento della sponda sinistra nella zona dell’abbeveratoio, l’abbandono in alveo della vegetazione estirpata; locali escavazioni del greto; sollevamento dell’alveo, fino ad apparente sbarramento da monte, per stesa ed accumulo di materiali detritici e di demolizione del ponte con elementi inquinanti.
“Per senso civico ed etica professionale – sottolinea la professionista – ho fatto presente che i lavori di demolizione del Ponte Cubba sulla S.P.54 hanno danneggiato le sponde e l’alveo del torrente. Ho come l’impressione che il Comune abbia approvato in linea tecnica il Progetto Humanitas, omettendo la tutela del ‘bene isolato’ Abbeveratoio Cubba, seppure censito dallo stesso Comune. Inoltre mi pare che non sia stata affrontata la delicata problematica di realizzazione dell’accesso secondario all’area Humanitas, che oltre la SP 54 interessa anche la Strada comunale Cubba-Cardillo”.
A suffragare le sue preoccupazioni, la professionista ricorda che “le condizioni idrogeologiche e idrauliche nelle contrade Albani-Cubba-Tenutella-S.Francesco sono state e continuano ad essere alterate per variato uso del suolo con formazione di ampie superfici impermeabili urbane; che la sistemazione idraulica e la manutenzione di pulizia delle aste torrentizie principali e secondarie sono assenti, sia a monte sia a valle delle superficie urbanizzate”
Succede anche che, a volte, privati intervengono sui torrente con modalità inappropriate fino a diventare dannose; che tutta l’area estesa tra la SP54 e la tangenziale in corrispondenza del ponte sulla confluenza dei torrenti Cubba e Rosa (a sud del “Centro Sicilia”) è ad elevato rischio idrogeologico-idraulico per sopravvenute criticità ma, ad oggi, è priva di qualunque attività di attenzione e prevenzione di Protezione civile.
Per tutto ciò, la geologa ha chiesto “interventi di verifica e controllo a tutela dei beni culturali e ambientali interessati e a prevenzione di danni e dell’incolumità pubblica, in corso d’opera e fase successiva ai lavori eseguiti”.
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