Bullismo e cyberbullismo, scuole, famiglie e istituzioni facciano rete per difendere ed educare Il convegno organizzato dalla Confcommercio, con l'ICS Padre Pio e la parrocchia di Montepalma, e il nostro giornale.
Scuola, famiglie e istituzioni in rete per fronteggiare il fenomeno del bullismo, difendere le vittime ed educare i prepotenti. È il messaggio lanciato dal convegno su “Bullismo e Cyberbullismo: le famiglie e le comunità educanti”, organizzato da Confcommercio Misterbianco, con la collaborazione dell’istituto comprensivo “Padre Pio” di Montepalma, della parrocchia Beato Cardinale Dusmet e della rivista online “Misterbianco 3.0”.
Un’occasione per confrontarsi su temi attuali che coinvolgono i giovani e gli ambienti a loro più vicini come le comunità scolastiche, le famiglie e la parrocchia.
Nell’aula magna dell’istituto scolastico di Montepalma, davanti a un pubblico interessato di docenti, genitori e alunni, ne hanno discusso Caterina Ajello, procuratore capo presso il Tribunale dei minori di Catania; Marcello La Bella, vice questore dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sicilia Orientale; Patrizia Guzzardi, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo statale ‘Padre Pio’ Montepalma Misterbianco; Salvo Filippello, educatore della Cooperativa sociale Marinela Garcia. Gli interventi sono stati coordinati da Rosario Nastasi, direttore responsabile di Misterbianco 3.0.
Dopo i saluti di Rosalinda Scuderi, presidente di Confcommercio Misterbianco, e del parroco di Montepalma don Antonio Monforte, il procuratore Ajello ha tracciato un quadro del fenomeno e descritto alcuni casi reali, dal suo osservatorio privilegiato qual è il Tribunale dei minori.
Intanto le definizioni. Bullismo è l’aggressione o la molestia ripetuta a danno di una vittima in grado di provocarle ansia, isolarla o emarginarla attraverso vessazioni, pressioni, violenze fisiche o psicologiche, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni. Se tali atti si realizzano con strumenti informatici si ha il Cyberbullismo, il bullismo telematico e informatico
Il magistrato ha rimarcato la pericolosità alla quale possono giungere le manifestazioni di bullismo, di come assumano connotazioni di soggezione ‘mafiosa’ e come a volte si possano configurare in veri e propri reati contro la persona. Ajello ha esortato l’istituzione scolastica e le famiglie a essere più attente nei confronti del fenomeno, sia per tutelare i più deboli sia per intervenire sui prepotenti seriali, prima di arrivare agli inevitabili provvedimenti giudiziari. “Non dimentichiamo – ha sottolineato – che anche il ‘bullo’ spesso è egli stesso vittima di condizioni familiari e ambientali ai limiti della legalità”.
Il vice questore La Bella, con la sua esperienza di contrasto al crimine telematico, ha illustrato le modalità di intervento della Polizia postale in casi accaduti di cyber bullismo, con esempi presi dalla cronaca. Il dirigente ha poi sollecitato le famiglie a esercitare il controllo sulle attività dei minori su internet e la scuola a denunciare subito alla polizia eventuali casi di stalking, di sexting o di pedopornografia telematiche.
Un’arma in più – ha poi commentato La Bella, dopo una sollecitazione del direttore di Misterbianco 3.0 – potrà derivare dall’approvazione definitiva del Disegno di legge, 20/09/2016 n° 3139, già approvato dalla Camera dei deputati, che prevede un complesso di misure per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cosiddetto cyberbullismo.
La voce della scuola è arrivata dalla dirigente Guzzardi, che ha descritto i progetti e le iniziative che l’istituto Padre Pio ha realizzato e ha in programma, sia per il corpo docente sia per i genitori degli alunni. “La nostra scuola – ha quindi annunciato – partecipa al progetto Generazioni Connesse, iniziativa del ministero dell’istruzione nell’ambito del Piano Nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola”.
Si tratta di un percorso guidato che consente di riflettere sul proprio approccio alle tematiche legate alla sicurezza online e all’integrazione delle tecnologie digitali nella didattica; usufruire di strumenti, materiali e incontri di formazione; dotarsi di una politica di e-safety riconosciuta dal MIUR, costruita in modo partecipato coinvolgendo l’intera Comunità Scolastica
Infine, Filippello, in qualità di educatore sociale, ha invitato le famiglie, i genitori a spendere un po’ di tempo in più con i propri figli, sfruttando le occasioni di stare a tavola senza il sottofondo di televisioni o la presenza molesta dei telefonini. “Parliamo ai nostri figli – ha detto – facciamoli sentire amati, usiamo le parole che forse oggi non sentono più, stiamo di più con loro, facciamo loro capire che li abbiamo voluti e gli vogliamo bene”.
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