Arriva la Befana: il commissario regionale adotta il Piano regolatore. Ora la parola ai cittadini Soddisfazione dell'amministrazione comunale. Polemiche dai consiglieri comunali d'opposizione
Alla fine è andata come previsto: nella calza della Befana è arrivato il piano regolatore generale. Ad adottarlo giovedì 5 gennaio, non è stato il consiglio comunale ma il commissario regionale Mario Megma. Il funzionario dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente era stato nominato commissario ad Acta, con decreto assessoriale, il 22 aprile 2016. La delibera commissariale è stata resa immediatamente esecutiva.
Con l’adozione del nuovo PRG, oltre alle norme di salvaguardia, parte l’iter burocratico per la pubblicazione del piano e delle numerose tavole allegate che avverrà entro il mese di gennaio. L’avviso di adozione del nuovo PRG infatti, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sui quotidiani.
La cittadinanza sarà avvisata anche con manifesti murali. L’elaborato del PRG verrà depositato per 60 giorni presso gli uffici comunali, per essere liberamente consultato. Si darà modo così ai cittadini di presentare eventuali osservazioni, ma anche opposizioni, a quanto contenuto nel piano. Successivamente, lo strumento urbanistico verrà inviato alla Regione per l’approvazione definitiva.
Discordi i commenti del mondo politico misterbianchese. Da un lato la soddisfazione dell’amministrazione comunale, dall’altro l’amarezza, e le polemiche, dell’opposizione consiliare.
“L’importante traguardo raggiunto – hanno dichiarato il sindaco Nino Di Guardo e l’assessore all’Urbanistica, l’ingegnere Stefano Santagati – riguarderà lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità.”
Se la prendono con sindaco, assessore e presidente del consiglio Nino Marchese i consiglieri comunali d’opposizione per la “mancata collaborazione avuta”. Una posizione espressa già il 20 dicembre, quando il consiglio comunale venne convocato dal commissario Megma. Ai consiglieri comunali era stata data una chiavetta-dati con il contenuto delle tavole e i dati tecnici.
“L’amministrazione comunale non ci ha messo in condizione di capire le carte – ha denunciato Giovanni Giaccone (Misterbianco Futura), componente della II commissione consiliare – l’abbiamo più volte invitata assieme ai tecnici ma nessuno si è mai presentato. All’ordine del giorno del consiglio l’abbiamo avuto il 9 novembre, per scomparire nelle convocazioni successive del 23 e del 29 novembre”.
Secondo Serafino Caruso (Famiglia, Lavoro e Solidarietà): “È una sconfitta della politica: siamo stati defraudati di un legittimo compito per il quale i cittadini ci avevano eletti. Quattro anni di lavoro buttati alle ortiche, mentre si faceva circolare la leggenda metropolitana che non avremmo potuto adottarlo perché incompatibili. Cosa non vera”.
Salvatore Foti (Gruppo Misto) ha accusato l’amministrazione comunale di aver permesso il commissariamento, per non aver risposto a due email con Posta elettronica certificata inviate dalla Regione; al presidente Marchese, che ha rigettato le accuse, di non aver consentito il dibattito in consiglio comunale.
Il Piano regolatore adottato dal commissario regionale è il secondo del comune etneo. Il primo risale al 1997.
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