Centro per l’Impiego, si fa avanti Camporotondo Etneo. E Misterbianco? Corsaro: "Di Guardo tiene la soluzione nel cassetto. Così si creano disservizi"
Nella partita del Centro per l’Impiego, il Comune di Camporotondo Etneo cala l’asso: per ospitare gli uffici trasferiti da Misterbianco a Catania ci sarebbero 600 metri quadrati nel Centro servizi della zona artigianale! Con tanti saluti al ritorno nel suo luogo originale, cioè Misterbianco.
A rivelarlo è Marco Corsaro, consigliere comunale di “Guardiamo Avanti” e da qualche giorno ex vice sindaco. In una nota, Corsaro rende noto che Filippo Privitera, sindaco di Camporotondo Etneo, avrebbe avanzato l’idea dello spostamento degli uffici nel Centro servizi della Zona artigianale del Comune da lui amministrato.
L’offerta del sindaco Privitera è stata spedita alla Regione Siciliana e ai sindaci degli altri Comuni serviti dal Cpi: Motta Sant’Anastasia, San Pietro Clarenza e Misterbianco: “Considerato il disagio arrecato all’utenza di quattro Comuni dalla temporanea allocazione del Cpi di Misterbianco a Catania, si comunica che il Comune di Camporotondo è proprietario di un immobile di oltre 600 mq idoneo ad ospitare gli uffici”.
E Misterbianco? “La disponibilità di Camporotondo è positiva” dice Corsaro. Che poi punzecchia il primo cittadino di via Sant’Antonio Abate: “Rimane inspiegabile la scelta del sindaco Nino Di Guardo di tenere nel cassetto la soluzione al problema, quella cioè di utilizzare per gli uffici del Centro per l’Impiego l’edificio comunale attiguo al Palatenda di Misterbianco”.
Negli ultimi mesi Corsaro, quando era ancora in giunta con Di Guardo, aveva espresso a più riprese la propria contrarietà all’uso dei locali ex Movicar, come invece aveva scelto il sindaco di Misterbianco.
“Quel progetto si è rivelato un vicolo cieco – spiega l’ex assessore – adesso è importante che l’amministrazione comunichi subito alla Regione di aver trovato una nuova sede, il Palatenda di Misterbianco, per il Centro per l’Impiego, scongiurando il pericolo di vedere il nostro territorio depauperato di un servizio così cruciale».
Insomma, nella partita dei sindaci con posta il Cpi, all’asso di Camporotondo, Misterbianco al momento sembra rispondere con un… liscio. Ma il gioco della briscola non si addice a una questione così delicata.
E allora si va di scherma, con Corsaro che conclude con una stoccata velenosa: “La città non può permettersi di pagare il prezzo di certi atteggiamenti prevaricatori, di un sindaco che, pur di restare fermo sulle proprie posizioni, finisce per creare solo disservizi alla gente”.
Il clima elettorale si fa più caldo.
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