Elezioni 2017, addizionale comunale Irpef: la breve storia dell’opposizione che volle farsi maggioranza Approvata la delibera che riporta la tassa all'8 per mille: a favore chi 10 mesi fa votò per abbassarla
12 maggio 2016-30 marzo 2017. È bastato meno di un anno per distruggere quella “gioiosa macchina da guerra” (cit.), che da opposizione era diventata maggioranza. Che, almeno sui social, faceva intonare peana ispirati all’emergere di una nuova forza in consiglio comunale. Quella che allora, nelle future amministrative del 2017, sembrava potesse fare un sol boccone del sindaco uscente.
Era quella che si era formata per approvare la delibera consiliare che abbassava due punti l’addizionale comunale Irpef, dall’8 al 6 per mille. Il percorso inverso rispetto a quello voluto dal sindaco Di Guardo all’indomani della sua elezione nel 2012, che aveva prontamente portata la tassa al massimo consentito.
Nella primavera scorsa, la decisione venne presa dal consiglio comunale a maggioranza: 16 voti favorevoli, 12 contrari e due astenuti. Votarono a favore Aldo Parrinello, Matteo Marchese, Giuseppe Lucisano, Gaetano Monaco, Nunzio Santonocito, Salvo Foti, Andrea Rapisarda, Domenico Riolo, Franco Galasso, Serafino Caruso, Michele Tenerello, Salvatore Scaletta, Giusy Vittorio, Maria Antonia Buzzanca, Marcello Russo e Giovanni Giaccone. Insomma, una opposizione cresciuta nel tempo e diventata maggioranza. Roba da ‘far tremar le vene e i polsi’ al futuro avversario.
E invece… Invece, come un pupazzo di neve al primo sole di primavera, tutto si è sciolto. E disperso in tanti rivoli. Alcuni di questi, come gocce di quel liquido riplasmabile che riforma la materia di T-1000, il cyborg del film Terminator 2, quasi in un processo di gemmazione inversa, sono tornati a ricongiungersi con l’antico corpaccione iniziale.
E hanno prodotto la delibera del 30 marzo 2017. Quella che chiude il cerchio della vita effimera di quella opposizione che volle farsi maggioranza. O almeno di una parte. Che, soffiando la fresca aura delle imminenti elezioni, preferisce non fare salti nel buio e, come figliol prodigo in libera uscita, torna ad affidarsi alle braccia sicure dell’antico padre. Quel novello Mangiafuoco, e unico ‘puparo’ ormai rimasto sulla scena, che tira i fili delle sue creature.
Votano a favore dell’aumento dell’aliquota Irpef, dal 6 all’8 per mille, anche chi 10 mesi fa aveva votato per abbassarla: Aldo Parrinello, Matteo Marchese, Gaetano Monaco, Nunzio Santonocito, Andrea Rapisarda, Michele Tenerello e Giovanni Giaccone. La delibera, ça va sans dire, è immediatamente esecutiva. (In)giustizia è fatta. I misterbianchesi ripagano il massimo. La corsa ai migliori posti in lista, invece, è ufficialmente aperta.
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