Elezioni 2017, il ‘Marchese del Guardo’: a lui il Mandela, agli altri lo Stabilimento
Il manifesto è fresco di colla. Quasi trasparente: sotto si intravvede quello di un candidato attaccato giorni fa. L’evento è quello che aspettavano in tanti: l’apertura della campagna elettorale del sindaco uscente. Ma è altro che attira l’attenzione: il luogo dell’evento, l’auditorium Nelson Mandela, il salotto buono della cultura misterbianchese.
Ora, che faccia parte della cultura anche l’avvio di una campagna elettorale, per quanto importante per una cittadina di 50mila abitanti, ritengo sia quanto meno opinabile. A meno che non si volessero assimilare le rappresentazioni teatrali, le presentazioni di libri o i recital, con una kermesse elettorale da campanile.
È pur vero che, fino a ora, ciò che si è visto nella formazione delle liste assomiglia più alle farse martogliane stile ‘Civitoti in pretura’ o alle giravolte del goldoniano ‘Servitore di due padroni’. Ma concedere a tutto questo la dignità del palcoscenico del Mandela mi sembra abbia a che fare più con un malinteso senso di grandeur, piccolo piuttosto, e provincialotto.
Perché, ad esempio, al locale Meetup 5 Stelle, l’amministrazione comunale ha negato persino il teatro comunale, per un incontro da tenersi il 25 febbraio (attenti alla data!) con una senatrice della Repubblica, un deputato all’ARS e un architetto? A leggere la motivazione c’è da rimanere basiti: “Su disposizione dell’amministrazione, nel periodo elettorale (sic! era il 25 febbraio! nda), per esigenze organizzative, l’uso dei locali del teatro comunale di via G.Bruno non può essere adibito per manifestazioni politiche. Per gli stessi fini resta a disposizione la sala posta a piano terra dello Stabilimento Monaco”.
M5S – Risposta teatro comunale – 9_2_2017 (*)
“Per gli stessi fini resta a disposizione la sala posta a piano terra dello Stabilimento Monaco”. Lo stesso candidato Corsaro per presentare le proprie liste, il 25 marzo, utilizzò proprio quella sala, mentre gli venne negato il chiostro della biblioteca.
Le regole sono regole. E se poi uno ha i soldi per pagarsi il Mandela, possiede 600 euro da investire per riservarsi comode poltrone, ambiente climatizzato e amplificazione adeguata, perché non concedere qualcosa al proprio ego? Certo se è pure il capo dell’amministrazione comunale e agli altri dice che per le manifestazioni politico/elettorali c’è solo lo Stabilimento Monaco, qualcosa che non torna c’è.
Più che nella Catania ottocentesca di Martoglio/Massillara o nel ‘700 veneziano di Goldoni/Arlecchino, qui pare d’essere nella Roma di Monicelli/Onofrio del Grillo! Ma, forse peggio, siamo solo nella Misterbianco del 2017.
(*) dal sito misterbianco.com
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