Elezioni 2017, Lombardo vuole suonarle a tutti: per Di Guardo arriva anche la ‘Nona’? Voci insistenti sulla 'discesa' in campo di una lista che farebbe capo all'ex presidente della Regione
I ‘rumours’ si fanno sempre più insistenti. Le voci sibilano tra le porte di un famoso bar cittadino. Girano vorticosamente da un ‘canto’ all’altro del quadrilatero più politicante della città. Le trattative corrono sulle celle dei telefonini. Brevi cenni d’intesa. Portiere d’auto che si chiudono veloci sui paltò di cammello. Mezze parole più significative di un discorso di Mattarella.
Arriva la ‘Nona’? La lista del Presidente? Non quello della Repubblica. Il Presidente, l’ultimo che ha avuto Catania alla Regione Siciliana. Sì, proprio lui: Raffaele Lombardo. Lui starebbe preparando la Nona lista a supporto della ricandidatura del sindaco uscente: il vecchio amico Nino Di Guardo. Lo stesso che, parlamentare siciliano del Pd all’Ars, durante la crisi del 2009, si diceva sicuro che molti esponenti del Pd erano pronti a dare una mano per un governo di salute pubblica regionale.
E così la Nona di cui tanto si parla, nemmeno più a denti stretti, acquista sempre più forma. Per ora non riesce a staccarsi dal fumoso immaginario delle cicare tintinnanti e calde di caffè. Davvero allora una chiacchiera da bar? Forse sì, forse no. Anche se in molti sono pronti a scommettere perfino sulla composizione: sono stati contattati noti professionisti, ridestati di soprassalto mentre speravano di assistere placidi alle frenesie della campagna elettorale misterbianchese.
O, al massimo, con un coinvolgimento che non andasse oltre il gioco delle previsioni. Con le percentuali che salgono e scendono a ogni passo, durante lo struscio da una punta all’altra di via Gramsci, davanti alle ‘scuole elementari’, sede dei primi seggi elettorali e dei primi exit poll ‘de noantri’.
Invece no. La chiamata alle armi si è fatta attendere ma è stata perentoria: mettere su una lista di 24 nomi, di fedelissimi, di professionisti o anche dei loro promettenti virgulti. Ma che sia tosta, capace di portare a casa almeno un consigliere. Ma che dico uno…!
Insomma, metterci il dito su quella che si annuncerebbe come una vittoria a mani basse: alcune centinaia di candidati pronti a galoppare alla ricerca di voti, pronti a rastrellare quartieri, vie, condomini. Far parte dello schieramento e poter dire “io c’ero e ho contato”. E dopo, non si sa mai.
Aggiungere un posto a tavola, dunque, che le portate sono abbondanti? Qualcuno ipotizza che si tratti, invece, di un segno di debolezza: otto liste non sembrano bastare, di questi tempi con la pancia dell’elettorato è meglio non scherzare, meglio abbondare.
Tra gli avversari, c’è il giovane Corsaro ex (ex oppositore, ex vice sindaco) che firma patti di quartiere a piè’ sospinto; c’è la tenace preside Buzzanca che sputa fuoco e fiamme, pronta a dare battaglia su tutti i fronti. E poi ci sono anche quei satanassi dei 5 Stelle con Di Stefano: hai visto mai che fanno il botto?
Meglio nove. Meglio suonare che essere suonati. Lo diceva anche Beethoven. O no?
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