“Essere o non essere, presidenza del consiglio o giunta?” Il dilemma che blocca Di Guardo A diciassette giorni dalle elezioni Misterbianco non ha ancora una giunta municipale operativa. Che cosa è successo?
Nel 2012, in tre giorni era già tutto stabilito: mercoledì 9 maggio era stato proclamato vincitore, giovedì 10 maggio aveva annunciato i componenti della giunta, venerdì 11 maggio gli assessori avevano giurato. E al sabato la festa in piazza Mazzini. Tutto ad appena cinque giorni dal termine delle lezioni del 5 e 6 maggio.
Cinque anni dopo, che cosa è successo? Dall’11 giugno a oggi, sono passati 17 giorni. Diciassette lunghi giorni e Misterbianco non ha una giunta. Diciassette giorni in cui il novero degli assessori è apparso come l’omerica tela di Penelope: di giorno si faceva, di notte si disfaceva. Diciassette giorni passati tra tirate di giacca degli alleati, della prima e dell’ultima ora, a reclamare un posto al sole, anche… a tempo determinato.
Gli alleati: stavolta Di Guardo non può non tenerne conto. Se nel 2012, aveva potuto costruire una giunta quasi tutta a sua misura (ricordiamoli: Carmelo Santapaola, vicesindaco; Pippo Bongiovanni, impiegato comunale; l’avvocato Angela Vecchio; l’allora preside Santo Mancuso; Barbara Bruno e Anna Lisa Russo), nel 2017 a premere sono i nuovi big della politica locale.
Sono le loro indicazioni a prevalere e a creare i primi malumori nella coalizione. In quello che sarà il nuovo consiglio comunale, i consiglieri della coalizione di Di Guardo legati ai deputati regionali in ascesa nel panorama politico catanese e siciliano sono in grande maggioranza. Quanto resterà della proverbiale autonomia/autarchia diguardiana sarà tutto da vedere.
Come se non bastasse, è proprio una lista alleata a complicare il calendario della nuova giunta: Misterbianco Civica, alla quale parrebbe essere stata assegnata la presidenza dell’assemblea comunale neo eletta. Tra i due consiglieri guadagnati dalla lista (ultima arrivata nella coalizione che ha superato lo sbarramento del 5%) sarebbe la seconda, Anna Pestoni, che dovrà essere eletta dal consiglio a occuparne la prima poltrona.
Ma per evitare sorprese dell’ultima ora e non dover rimettere in discussione tutti gli accordi, sembra che i responsabili di Misterbianco Civica abbiano posto come pregiudiziale, al varo della nuova giunta, l’elezione della Pestoni: cioè, prima si convochi il consiglio comunale, si elegga la presidente, e poi il sindaco può ufficializzare i nomi e far giurare gli assessori.
Quale sarà il dubbio amletico che si è insinuato nella mente del confermato sindaco?
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