Campanarazzu, Monasterium Album: “Problemi da tempo superati, ma rimbocchiamoci assieme le maniche” La precisazione di Carmelo Santonocito, componente del cda della fondazione, alla nota di Zero Waste Sicilia
Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Carmelo Santonocito, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione culturale Monasterium Album, sulla nota di Zero Waste Sicilia.
Preg.mo direttore chiedo ospitalità sul suo giornale in seguito alla pubblicazione di quanto scritto dal sig. Angelo Naso come coordinatore del Centro Zero Waste Sicilia Etna in merito a Campanarazzu in seguito ad una sua recente visita.
Preliminarmente condivido, anche a nome della Fondazione, l’auspicio generale dell’autore che bisogna fare qualcosa per “Campanarazzu”, ma non basta scriverlo, occorre semplicemente agire conoscendo le reali dinamiche che accompagnano quei luoghi per evitare di incappare in inesattezze od in errori.
Probabilmente il sig. Naso è venuto a Campanarazzu non di recente poiché l’edificio è stato già dotato di grondaie grazie ad un contributo della Banca di Credito Cooperativo Etnea il cui direttore generale Venero Rapisarda ha accolto con esito positivo la richiesta di finanziamento presentata dalla Fondazione Monasterium Album ed il Consiglio di amministrazione della banca ha deliberato il contributo, a fondo perduto, che ha permesso di eseguire i lavori che sono ultimati.
Ma non solo, nella trascorsa primavera tutta l’area circostante, con l’aiuto logistico dell’Amministrazione comunale, è stata ripulita asportando rifiuti di ogni genere che nel tempo erano stati abbandonati e da quel momento l’area è stata mantenuta pulita.
Per quanto riguarda i servizi igienici il problema non è di facile soluzione, ma va inquadrato in un più ampio problema di tutta l’area i cui proprietari sono diversi.
Già lo scorso anno per superare l’ostacolo dei servizi, la Fondazione ha presentato, all’Assessorato regionale al Turismo un progetto, redatto gratuitamente da un tecnico locale, che prevede la realizzazione di una passerella che colleghi il sottostante parco con il sito archeologico. Siamo in attesa del finanziamento poiché realizzare li dei bagni, non solo contrasterebbe con la colata che circonda il sito, ma anche non c’è attualmente il posto dove farlo. Si dirà: “Ma c’è una area distesa”. Bene, è vero, ma è dei privati. Ecco perché non è possibile realizzare una ringhiera ed un impianto di illuminazione.
Quando il sito è rimasto aperto per visite o manifestazioni si sono aperti i bagni del parco oppure l’Amministrazione comunale ha fornito dei bagni chimici e la strada è stata illuminata grazie alle foto elettriche della protezione civile. Comunque il sito è illuminato tutta la notte non solo dall’alto, ma anche dal basso con due fari esterni all’ingresso oltre ad essere dotato di un impianto antifurto.
Il problema della proprietà non è poi di secondo ordine poiché la chiesa (Campanarazzu o S. Maria de Monasterio Albo come è storicamente corretto appellarla) sorge su terreno della parrocchia S. Maria delle Grazie, non tutta per la verità poiché un angolo è su proprietà privata che non può essere acquisita in quanto il relativo terreno è sotto sequestro giudiziale da parte della magistratura.
Poi ci sono tutti i terreni circostanti ed adiacenti alla strada in terra battuta che sono di privati ed alla quale accediamo grazie ad un lotto che è di proprietà del Comune di Misterbianco.
In fase di adozione del Piano Regolatore Generale, onde permettere l’esproprio di queste aree, richieste al comune che è d’accordo all’iniziativa, la parrocchia ha presentato una opposizione al PRG chiedendo il vincolo di quelle aree circostanti e la Fondazione ha presentato una osservazione sempre dello stesso tenore. Restiamo in attesa di conoscere le decisioni del Commissario.
Nel contempo per non perdere del tempo prezioso la Fondazione ha contattato i proprietari dei lotti, alcuni dei quali si sono dichiarati disponibili ad una bonaria composizione altri invece no e quindi bisognerà provvedere con l’esproprio quando il PRG diventerà esecutivo.
Ma non è finita qui. Di recente la Fondazione ha chiesto di conoscere la spesa per la catalogazione dei pezzi ritrovati e la possibilità di poterli ricomporre in modo da potere valutare cosa è possibile rimettere a posto e nel contempo avere contezza del relativo costo attraverso la redazione di un computo metrico.
Credo che non ci sia nulla di oscuro ne in questa attività dal momento che gli atti prodotti sono pubblici, basta cercarli o informarsi, ne nella Fondazione Monasterium Album nata in seguito ad una impresa durata oltre dieci anni (2002/2010) per raccoglierne il capitale ed i beni che fanno parte del suo patrimonio e neppure nella propria azione dal momento che periodicamente comunica in pubblico cosa sta facendo e quali sono i progetti.
Campanarazzu è un bene di tutta la comunità: Non ci sono angeli custodi “gelosi” ma persone come Angelo Zuccarello, Santo Baudo, Carmelo Motta, Giovanni Alesci, Giovanni Scuderi, Salvatore Saglimbene, Andrea Santagati, Mimmo Santonocito e tante altre che dedicano del tempo assieme alle guide per lavorare in silenzio, senza trionfalismi, perché la strada è ancora lunga ed i traguardi
come l’ultimo della rivista “National Geographic” non si raggiungono per caso, ma sono frutto di un lavoro silenzioso e quotidiano.
Ci sono poi altri risultati oltre a quelli già indicati che non sono frutto di sgomitate con la Sovrintendenza, ma la richiesta legittima di diritti che hanno portato quest’ultima di recente a ritornare sui propri passi, in seguito ad una diffida, e richiamare la ditta appaltatrice ai suoi obblighi.
Con il Comune invece, da sempre, sin da quando sono iniziati i primi sondaggi nel 2002/2003 e fino ad oggi, c’è stata sempre la massima collaborazione e condivisione.
Infine l’appuntamento del 2019. Nel settembre del 2016 un gruppo di persone, in occasione della festa della Madonna degli Ammalati, ha raccolto pubblicamente, al piano del Santuario, adesioni al comitato per la ricorrenza, registrando decine di adesioni con versamento di una quota, da destinare ad iniziative, e da ottobre scorso si riunisce mensilmente. Il comitato è aperto e ne fa parte anche il Sindaco oltre che numerosi cittadini.
Accogliamo come sempre tutti gli inviti, anche quello di Angelo Naso per conto di “Zero Waste Sicilia Etna, purché ci si rimbocchi le maniche e si abbia l’umiltà di conoscere le problematiche per evitare di sottoporre l’attenzione su problemi già da tempo affrontati e superati.
Carmelo Santonocito
Componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Culturale Monasterium Album
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