Ambiente, ZWS: “Perché il consiglio ha tanta fretta ad approvare un piano non partecipato né aggiornato?” Perfino l'orizzonte temporale è cambiato, Bruxelles lo rimanderebbe indietro con grande smacco per Misterbianco
“Il PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile) che il consiglio comunale approverà stasera non è né partecipato né aggiornato. Perché tanta fretta allora?”. È la domanda che si pone la sezione locale dell’associazione ambientalista Zero Waste Sicilia, in occasione della seduta consiliare che si terrà oggi 30 agosto.
“Il nostro proposito – scrive oggi l’associazione – era di sollecitare i consiglieri comunali al controllo degli atti amministrativi. Siamo certi di potere avere in futuro le risposte a quelle curiosità che sorgeranno nel corso di questo quinquennio amministrativo”.
Nonostante le rassicurazioni della presidente Abbadessa, Zero Waste Sicilia denuncia tutte le questioni amministrative restate aperte: “l’assoluta mancanza di azioni coese, consistenti e concrete volte a ridurre seriamente e drasticamente le emissioni di CO2 e il mancato coinvolgimento dei cittadini e cittadine e dei portatori di interesse, come ad esempio associazioni, imprenditori, professionisti, comitati d associazioni ambientaliste, Confcommercio e sindacati maggiormente rappresentativi”.
“Qual è la fretta – ribadiscono gli ambientalisti – ad approvare entro oggi, 30 agosto, in consiglio comunale un Paes abbondantemente superato e approssimativo, che sarà valutato da Bruxelles dai 3 ai 6 mesi, per essere rinviato indietro con nostro smacco? Non sarebbe meglio prendere i prossimi 15 giorni per rimediare e integrare uno strumento altrimenti vuoto e ignorato dai misterbianchesi?”
L’associazione si chiede anche se è stata applicata la penale al corrispettivo spettante per l’espletamento del servizio visto che “la durata del rapporto di servizi, instaurata con il disciplinare d’incarico, fissava la data del 10 gennaio 2015 come termine di consegna (art. 3). E, nel caso di ritardo (art. 11), si sarebbe applicata una penalità dell’1 per mille del corrispettivo professionale”.
“Va da sé – argomenta ZWS – che il ritardo nella consegna di quanto commissionato comporta una parziale vanificazione della tempistica prevista perché, nel frattempo, a livello comunitario non si parla più di PAES ma di PAESC, ossia di azioni per l’energia e il clima con orizzonte temporale il 2030 e non più il 2020!”.
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