Madonna degli Ammalati, per i fuochi come Peppone e Don Camillo La Commissione della festa presieduta dal parroco si scaglia contro il sindaco e il comandante della polizia municipale
Chissà a Brescello come l’avrebbero presa. E che cosa ne avrebbe scritto Giovannino Guareschi. Ma, mutatis mutanda, chissà se il fatto avrebbe avuto una risonanza tale da essere immortalato in uno dei racconti della fortunata serie di “Peppone e don Camillo”.
Qui, invece, non siamo nella ‘bassa reggiana’ ma ai piedi dell’Etna. Non ci sono Gino Cervi e Fernadel, ma il sindaco Nino Di Guardo e il parroco don Giovanni Condorelli. L’oggetto del contendere non è l’ortodossia comunista contro la liturgia cattolica, ma i fuochi pirotecnici che avrebbero dovuto chiudere la festa in onore della Madonna degli Ammalati.
Fuochi che avrebbero dovuto essere ‘accesi’ lunedì 11 settembre, ma che per una malaugurata allerta meteo furono annullati dal Comune: dalle alture del Poggio Croce, luogo storicamente deputato a ospitare mortai e centraline, il vento spirava forte e si temeva per la sicurezza di cose e persone.
Ma più di tutto, pesavano le numerose proteste che gli abitanti delle case vicine hanno nel tempo presentato all’amministrazione comunale, ultima autorità con potere decisionale sui eventi di tal genere.
Giorni dopo, la commissione della festa, presieduta dal parroco, avanzò la richiesta perché lo spettacolo pirotecnico, già ordinato, potesse svolgersi domenica 24 settembre. Senza ulteriori appendici religiose relative alla festa ormai conclusa.
“Che fare?” si sarà chiesto il sindaco. Per fugare ogni perplessità e mettersi al sicuro Di Guardo, oggi, mercoledì 20 settembre 2017, confeziona una ordinanza che taglia la testa al toro e che suona così: “per motivi di sicurezza da Poggio Croce non si potranno mai più accendere fuochi d’artificio”.
E qui scoppia la polemica. Con curiosa tempestività la commissione della festa e il parroco firmano un manifesto che è già di suo un fuoco pirotecnico: nella prima parte rende noto che “il mancato spettacolo pirotecnico è stato provocato dalla sospensione della licenza rilasciata al fuochista per la comunicazione di ALLARME METEO per il vento”.
Subito dopo, un fuoco di fila degno dell’uscita della Vara patronale di sant’Antonio Abate: Commissione e parroco denunciano “le autorità comunali nelle persone del Sindaco (Nino Di Guardo, ndr) e del Comandante della Polizia Locale (Antonino Di Stefano, ndr) per la superficialità mostrata nell’affrontare il problema, che, nella tarda serata, era ormai inesistente”.
Ecco il testo completo del manifesto:
Festa di Maria SS. degli Ammalati – Misterbianco
La Commissione della Festa, ringraziando i cittadini per l’attaccamento mostrato alla Madonna degli Ammalati nei vari momenti delle celebrazioni,
RENDE NOTO
che il mancato spettacolo pirotecnico è stato provocato dalla sospensione della licenza rilasciata al fuochista per la comunicazione di ALLARME METEO per il vento.
DENUNCIA
le autorità comunali nelle persone del Sindaco e del Comandante della Polizia Locale per la superficialità mostrata nell’affrontare il problema, che, nella tarda serata, era ormai inesistente
COMUNICA
che lo spettacolo pirotecnico previsto Domenica 24 pv. è stato annullato dall’Ordinanza del Sindaco N° 95 del 20 cm. con la quale si vieta l‘accensione di fuochi a Poggio Croce
SPERA
frattanto, che il nuovo P.R.G. indichi un sito atto per gli spettacoli pirotecnici.
Misterbianco, 20 settembre 2017
La Commissione – Il Parroco
Ce n’è abbastanza per mandare su tutte le furie un ‘don Peppone’ etneo? Guareschi ne avrebbe scritto una seconda parte. Noi aspettiamo sviluppi.
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