La polemica: “Benvenuti a Misterbianco, Comune debombizzato”. Soluzione vicina?
Un comune circondato. Botti e fuochi artificiali ovunque attorno: Catania, Motta Sant’Anastasia, San Giovanni Galermo, Belpasso. Ma a Misterbianco regna il silenzio. Ormai da tempo. Non sarebbe tempo di trovare una soluzione?
Per un motivo o per un altro, le feste paesane misterbianchesi non hanno alcuna appendice pirotecnica: una volta è un ‘partito’ che non rispetta le misure, poi le proteste dei residenti.
A volte ci si mette l’allerta meteo, come successo nell’ultima festa per la madonna degli Ammalati. Per la quale è fallito anche il tentativo di recuperare lo spettacolo pirotecnico due domeniche dopo.
Ora è arrivata persino l’ordinanza del sindaco Di Guardo: da Poggio Croce mai più botti. Dopo che lui stesso, il 12 giugno aveva festeggiato la rielezione da quell’altura, dove storia e tradizione hanno fatto incrociare i ‘botti’ dei migliori fuochisti del circondario.
Dopo un intreccio di polemiche, tra amanti e contrari della tradizione misterbianchese dei fuochi, il sindaco sembrerebbe avere la soluzione pronta: un’area in zona Sieli, che si presterebbe a ospitare i mortai per i fuochi, lontana da case e animali di compagnia. E presto sarà dato l’annuncio.
In verità, la zona di Poggio Croce è tra le quattro aree cittadine approvate dalla commissione prefettizia e collaudate fino al 2018 per l’accensione dei fuochi artificiali. Le altre tre sono piazza Pertini (ex Mercato), piazza del Carmine e il parcheggio della Milicia.
Ciò ha di fatto scatenato la protesta, consegnata a Facebook, di Angelo Zuccarello, componente storico della deputazione per la festa in onore del Patrono Sant’Antonio Abate. Zuccarello ha criticato l’ordinanza e sostenuto che, al massimo, il sindaco avrebbe dovuto segnalare alla commissione prefettizia eventuali problemi .
Alle due cariche istituzionali, sindaco e comandante della polizia locale, ha rivolto altre critiche, per essere “troppo rigidi” nell’osservare le regole, rispetto ai loro colleghi di altri Comuni vicini.
Subito dopo è arrivato anche un manifesto della commissione per la festa della Madonna degli Ammalati che delle due istituzioni denunciava la superficialità nell’interpretare l’allerta meteo di lunedì 11 settembre.
Ora aspettiamo la decisione del capo dell’amministrazione. O dovremmo rassegnarci ad avere un centro storico (perché in periferia…) “debombizzato”?
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