Parcheggio horror? Forse no, ma con gli stalli stretti una sosta irregolare può costare cara Anche i vigili urbani, tra i maggiori utenti, potrebbero vedersi costretti a multarsi tra di loro.
Non siamo in Texas e non c’è ‘Leatherface’ a inseguirvi con la motosega come in “Non aprite quella porta’. Non è proprio un film horror. Ma se non siete bravi a posteggiare come il compianto Paul Walker/Brian O’Conner in ‘Fast & Furious’, prima vi avvisano, poi (ma non si quando) vi multano: 41 euro, per l’infrazione dell’art. 157 del CdS, ‘Sosta irregolare’.
È quanto sta succedendo da qualche giorno agli utenti del parcheggio pubblico del complesso degli uffici comunali di via San Rocco Vecchio: privati cittadini che si rivolgono all’Anagrafe o all’Urbanistica, residenti dei condominii vicini o gli stessi vigili urbani che lasciano i propri mezzi per prendere servizio.
Se posteggiate a cavallo tra uno stallo di sosta e l’altro, se non permettete l’entrata o l’uscita da uno stallo, se rendete disagevole la sosta di terze persone, se determinate una cattiva fruizione del parcheggio che si traduce nella diminuzione dei posti disponibili, o basta non osserviate rigorosamente la sosta all’interno degli stalli che vi ritroviate questo gentile avviso, prossimo a trasformarsi in verbale, sul parabrezza: “Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 157, comma 5 e 8 del Codice della Strada, la sosta del veicolo è irregolare con la segnaletica orizzontale”.
Messa così, l’iniziativa della polizia locale, su input dell’amministrazione comunale, non fa una grinza: se siete dei menefreghisti del posteggio allora correte dei rischi. All’avviso dovrebbe succedere la multa. Insomma, l’amministrazione sceglie una linea gentile. Solo che non si capisce come, né quando, scatterebbe la sanzione sul trasgressore recidivo.
È che, però, per posteggiare nel parcheggio di via San Rocco Vecchio bisogna essere proprio degli assi del volante: per ogni mezzo ci sono solo due metri di larghezza a disposizione a stallo. In quei due metri ci deve stare l’auto con gli specchietti retrovisori aperti, si deve consentire il passaggio delle persone che scendono dal mezzo senza fare a sportellate con le altre auto in sosta. Misure forse sufficienti all’epoca della vecchia 500L e della Giardinetta.
Oggi, che vanno di moda i Suv e i Crossover, la media dovrebbe aggirarsi almeno sui 2 metri e mezzo. A pensarla così è anche il Laboratorio di progettazione urbanistica della Seconda Università di Napoli: “Il dimensionamento di base dei parcheggi – dice l’architetta Claudia de Biase – deve partire dalla dimensione base di un’automobile. Le dimensioni medie di un’automobile europea è pari a 4.50 m di lunghezza per 1.80 di larghezza, con una tendenza all’aumento. Pertanto le dimensioni medie di un posto auto sono pari a circa 5 m di lunghezza per 2.50 di larghezza”.
Ma nel parcheggio-horror di via San Rocco Vecchio non se la passano meglio i disabili. Secondo la normativa, un posto
ogni 50 nei parcheggi pubblici deve essere riservato ai disabili. Tale posto auto deve avere larghezza non inferiore a 3,20 metri e deve essere opportunamente collegato al marciapiede o al percorso pedonale e nelle vicinanze dell’accesso dell’edificio o attrezzatura.
Così proprio non sembra. Chissà che cosa ne pensano le associazioni di volontariato e di assistenza ai disabili. Se ne sono mai accorte?
Infine, poteva mancare il risvolto paradossale? Se, com’è vero, la maggior parte degli stalli è occupata dalle macchine personali degli stessi poliziotti locali, vedremo sanzionarli tra di loro? Ma qui saremmo alla commedia all’italiana, altro che horror.
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