Incendiata la porta di casa del comandante Di Stefano: atto vandalico o intimidazione? Al vaglio degli inquirenti le recenti attività anti abusivismo della polizia locale
Venerdì 1 dicembre: mentre Higuain viola la porta del Napoli, qualcuno pensa a violare la porta di casa di Antonino Di Stefano, comandante della Polizia locale. Ma il campione juventino mette la palla alle spalle di Reina, invece uno sconosciuto mette un copertone davanti al portoncino di via Dei Vespri e gli dà fuoco.
I vicini se ne accorgono, qualcuno suona al citofono. Lo scenario che si svela agli occhi del comandante Di Stefano è da retrovie di guerriglia urbana: fumo nero, fiamme, tanta paura e un quartiere in subbuglio. Arrivano i Vigili del fuoco e i carabinieri della Tenenza.
Atto vandalico o intimidazione? Su queste ipotesi stanno lavorando le forze dell’ordine. Che potrebbero avvalersi anche dell’aiuto di alcune telecamere presenti nella zona. I sospetti si aggirano su recenti operazioni anti abusivismo commerciale condotte dal comando, la cui episodicità potrebbe facilmente indirizzare le attenzioni delle forze dell’ordine.
D’altra parte, l’organico della polizia locale misterbianchese è talmente ridotto all’osso e mal distribuito che non dovrebbe esser difficile trovare indizi su qualcuno che non ha gradito qualche attività nei propri confronti.
Da comprendere anche perché su un fatto così grave, successo venerdì sera, si sia tenuto uno stretto riserbo per non farne argomento della conferenza stampa sull’Operazione Gorgoni, tenuta sabato mattina dal sindaco Nino Di Guardo.
Certo quello che si chiude è un annus horribilis per il pensionando comandante Di Stefano: nel mese di marzo, il vigile che portò con sé in valigia un pezzo della pistola d’ordinanza e venne fermato ad Abu Dhabi, con tutto il corredo di infrazioni e rapporti diplomatici che si è trascinato; nel mese di agosto, le polemiche per i divieti di accensione del fuoco pirotecnico per la festa grande del patrono Sant’Antonio Abate; e ora, a un passo dalla chiusura dell’anno, un fatto inquietante che pone seri dubbi sulla sicurezza non solo del comandante ma di tutto il comando della polizia misterbianchese.
Il sindaco ha espresso solidarietà al comandante Di Stefano, anche a nome dell’amministrazione comunale, e “la più profonda vicinanza e solidarietà per il vile atto intimidatorio subito a seguito della sua intransigente lotta contro ogni forma di abusivismo condotta sul territorio. Noi non ci facciamo intimidire e continueremo senza indugi la nostra azione per la difesa della legalità e il rispetto delle regole nel nostro comune”.
Rispetto delle regole e della legalità che avrebbero bisogno di una polizia locale con un organico più consistente. Per non parlare dei locali di via San Rocco Vecchio del tutto inadeguati, non video sorvegliati, con i telefoni isolati a ogni temporale, con un parcheggio condiviso giorno e notte con i privati.
Ma coraggio, che ora arriva lo Street control. E saranno altri dolori. Anche se non si sa per chi.
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