Termovalorizzatori, Zero Waste Sicilia: “Scelta anacronistica, antieconomica e criminale!” Conferenza stampa dell'associazione ambientalista che sollecita anche i consiglieri comunali ad esprimersi.

“Termovalorizzatori nelle città italiane ed europee? Ma se già pensano a una exit strategy! Ormai si va sempre più verso una riduzione progressiva delle strategie di termovalorizzazione: è una scelta anacronistica, antieconomica e criminale. E noi arriviamo sempre dopo!”

Le parole del sindaco Di Guardo, favorevoli all’incenerimento dei rifiuti non differenziabili, hanno amareggiato Anna Bonforte, vice presidente regionale di ZWSicilia, e Angelo Naso, coordinatore di ZWS Etna. Che le hanno ribadite nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamattina.

“Lo siamo come cittadini e come ambientalisti cofirmatari con questa amministrazione del ‘Protocollo Ambiente’ solo lo scorso mese di giugno 2017 in campagna elettorale – spiegano – in cui insieme ci diciamo sostenitori della ‘Strategia Rifiuti Zero’.

“Cioè – aggiungono – quanto di più lontano rispetto alla costruzione di un impianto che bruci rifiuti invece che recuperarli realmente come chiede l’Europa già a partire dalla comunicazione ufficiale del 26 gennaio 2017, The role of waste-to-energy in the circular economy

“Tanto è vero – dicono Naso e Bonforte – che la Commissione Europea, un organismo che certamente non si può dire pervaso da furore ideologico ambientalista, ha invitato gli stati membri a rivedere il ruolo e le potenzialità dell’incenerimento dei rifiuti e soprattutto dei fondi che lo sostengono”.

La Comunità Europea fornisce una guida per gli Stati dell’Unione su come assicurare un’equilibrata capacità di energia da rifiuti (EFW) che eviti di danneggiare lo sviluppo di un’economia circolare, in coerenza col Pacchetto dell’Economia Circolare del 2 dicembre 2015, e richiamando la gerarchia dei rifiuti che si svolge in cinque fasi: 1) riduzione; 2) riutilizzo e recupero; 3) riciclo; 4) recupero energetico; 5) discarica. (cfr. direttiva europea quadro 2008/98/CE).

“In sostanza – sottolineano i due ambientalisti – si riafferma che l’incenerimento, la fase 4 della gerarchia, è antagonista al ruolo strategico di riduzione e recupero dei rifiuti (le prime tre fasi). Pertanto, il ruolo futuro dell’incenerimento viene fortemente ridimensionato rispetto alla situazione attuale, con un invito a considerare con attenzione i piani futuri di nuovi inceneritori e le relative politiche di finanziamento”.

Bonforte e Naso ricordano che “appena tre giorni addietro, il 16 gennaio, è stato pubblicato il rapporto conclusivo della Commissione Europea ‘A European Strategy for Plastics in a Circular Economy’ che rimarca i rischi per l’aumento della combustione di rifiuti di plastica e sottolinea, nuovamente, la necessità di ridurre progressivamente l’uso delle tecnologie di termovalorizzazione”.

“Il sindaco Di Guardo può chiedere lumi all’ingegnere Salvo Cocina, direttore del Dipartimento regionale Acqua-Energia-Rifiuti, che dopo aver visitato tra i tanti, anche l’inceneritore di Acerra, l’ultimo impianto costruito in Italia, ha dichiarato che l’incenerimento non è la soluzione per lo smaltimento dei rifiuti, né a breve né a lungo termine”.

Secondo i due ambientalisti, “Cocina sa che ci vogliono almeno cinque anni per costruire e far entrare a regime un tale impianto. Ciò non risolve l’attuale situazione che, secondo le stime, dovrebbe saturarsi entro i prossimi otto mesi”.

Per i rappresentanti di ZWS, “la termovalorizzazione è anche una soluzione antieconomica, perché gli inceneritori non recuperano le materie prime ma le bruciano con i rendimenti tipici di un motore a combustione interna, cioè inferiore al 30%, a fronte della perdita economica legata al riciclo e riuso delle cosiddette materie prime seconde e a tutto l’indotto”.

L’industria del riciclo, invece, può comportarsi addirittura come un moltiplicatore di occupazione e lavoro. “Un recente studio de Il Sole 24 ore – rimarcano Bonforte e Naso – dice che l’industria del riciclo porterebbe a moltiplicare per otto il numero di lavoratori attualmente impiegati nelle discariche e negli inceneritori e a permettere in gran parte l’impiego di tecnici con alta formazione”.

Ma ciò che più allarma gli ambientalisti è che, per loro, sarebbe una scelta criminale. “Risulta evidente a tutti coloro i quali leggano gli studi medici ed epidemiologici fatti nelle aree attorno all’inceneritore di Brescia, per citarne uno tra tutti”, affermano.

E ormai pare si stia affermando anche una controtendenza. “A uno a uno gli inceneritori in Italia e all’estero – rivelano Bonforte e Naso – stanno incontrando problemi di approvvigionamento della materia prima e, soprattutto gli stati esteri, primo fra tutti il Belgio con il suo famoso inceneritore di Bruxelles con annessa pista di sci, hanno già stabilito le loro exit strategy che li porteranno ad abbandonare l’incenerimento a favore della raccolta differenziata spinta”.

E il termovalorizzatore penalizzerebbe anche il grande lavoro fatto dai cittadini misterbianchesi in questi anni per superare il 60% di differenziata: gettare tutto dentro un inceneritore risulterebbe una mancanza di coerenza di questa amministrazione e una scelta che quasi sminuisce l’impegno profuso dai cittadini in questi anni”.

Sembrerebbe, poi, che con l’incenerimento non si eliminano le discariche ma anzi si alimenterebbero con tonnellate di rifiuti speciali. “Da una tonnellata di rifiuti in ingresso – calcolano a ZWS – vengono prodotti 250 chilogrammi di ceneri smaltibili solo in discarica come rifiuti speciali, a un costo quadruplicato rispetto all’indifferenziata, e più di una tonnellata di fumi inquinanti, oltre a centinaia di litri di acque di lavaggio contaminate”.

“Nell’attesa di far cambiare idea all’attuale amministrazione – concludono Bonforte e Naso – ci chiediamo cosa ne pensino a riguardo, consiglieri di maggioranza e opposizione. Battano un colpo”.

Rosario Nastasi
Seguimi

Condividi:

Rosario Nastasi

Nasce a Misterbianco nel secolo scorso ma sfiderebbe volentieri Capitan Uncino. Si forma al Classico ma subisce il fascino delle Scienze: Biologia a Catania; Comunicazione a Cassino (Fr). Pubblicista dal 1992, è passato dalla carta stampata, alla Tv, alla radio, al web. Rugbista da giovane ma ora si logora le rotule al calcetto. C'è vita senza contraddizioni?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Realizzato e gestito da You-Com.it

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi