Mobilità sostenibile, Attiva Misterbianco: “Prima i ciclisti e i pedoni, poi gli automobilisti” Convegno sulla 'mobilità ciclistica': sei proposte per un futuro possibile e attento alla qualità della vita
Oltre 4710 auto e circa 83 autobus: ogni mese Misterbianco è oggetto di tale traffico di destinazione. Grazie all’area commerciale e al relativo Asse dei servizi, è anche un punto d’approdo e non solo di immissione del traffico nell’area metropolitana catanese. Una condizione che impone un progetto di mobilità sostenibile per Misterbianco, per un futuro possibile e attento alla qualità della vita.
È partendo dall’analisi dei dati dei flussi veicolari in entrata e in uscita dal territorio misterbianchese, e sulla scorta di una vero e proprio paradigma, la cosiddetta ‘dieta del traffico’ (che mira ad abbattere di almeno il 20% delle emissioni di Co2, secondo gli accordi COP21 di Parigi), che Attiva Misterbianco ha elaborato sei proposte concrete. L’obiettivo: “contribuire a rivedere obsoleti standard urbanistici che obbligano a dedicare ampie superfici ai posti auto, privilegiando invece servizi per bici, pedoni, trasporto pubblico”.
L’opportunità è stata offerta anche dall’approvazione, in sede deliberante, della prima legge quadro sulla mobilità ciclistica fatta dal Parlamento italiano: la legge 11 gennaio 2018, n. 2 recante “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 25 del 31 gennaio 2018.
Se n’è parlato sabato 17 marzo, nel corso del convegno ‘Mobilità ciclistica a Misterbianco’, organizzato proprio da Attiva Misterbianco. Scopo: presentare un progetto integrato di attuazione proprio della legge 2/2018. Al di là del largo numero di relatori invitati (ben nove!), l’incontro ha offerto le opportunità di confronto che gli organizzatori si proponevano. E di comnoscere in anteprima, che cosa riserva alla mobilità il Piano regolatore di Misterbianco, con l’intervente del progettista ingegnere Maurizio Erbicella che qui sotto potete ascoltare.
“Abbiamo studiato gli approcci convenzionali alla mobilità, orientata solo ai trasporti di lunga percorrenza e al traffico motorizzato, per spostarci rigorosamente sugli approcci orientati alla sostenibilità che vedono, invece, in una ipotetica gerarchia dei trasporti, i ‘pedoni e ciclisti’ al vertice e relegano gli automobilisti alla base”, dicono gli organizzatori.
“Tutto questo naturalmente significa scegliere di vivere la strada come spazio pubblico e non solo per ‘accomodare un flusso di veicoli in movimento’ – aggiungono – significa valutare gli aspetti ambientali e sociali di queste scelte, significa integrare gli spazi destinati ai pedoni e ai veicoli con zone a traffico limitato, ‘pedibus’, stalli, velo-stazioni, parcheggi e piste ciclabili urbane collegate anche a mezzi di trasporto pubblico collettivo negli spostamenti locali intrazonali, promuovendo il decongestionamento del traffico a favore dell’accessibilità dei luoghi raggiungibili dalle persone con l’impatto ambientale prossimo allo zero”.
Ecco le sei aree d’intervento individuate:
1) Progetto E.M.A.S. (Educazione mobilità alternativa sostenibile) da 2 a 5 stazioni di bike sharing in corrispondenza delle uscite della metropolitana (Stazione FCE/Pzza Orazio Costorella/Pzza Dante/MontePalma/Cso C.Marx/Gullotta), più velo-stazioni su tutto il territorio comunale entro due anni, grazie alle assegnazioni di punteggi più alti negli appalti
2) Parcheggi in rete e Struttura Piano Opera Triennale su Via Galimberti/Giardino verticale
3) Area Pedonalizzazione: due Zone a Traffico Limitato (ZTL) in Via Gramsci e nell’area di Piazza Giovanni XXIII
4) Percorso Pedo-Ciclabile Urbano da Via Gramsci alla Milicia
5) Intermodalità all’uscita delle metropolitane con il trasporto pubblico collettivo delle aree urbane esterne al centro cittadino attraverso una convenzione F.C.E. per raggiungere da Auchan fino all’aeroporto passando per il Centro Sicilia
6) Stalli riservati alle bici, inserimento della pista ciclabile esistente nel circuito nazionale di Bici Italia, previsto dalla Legge 2/2018.
“Non si tratta di proposte a ‘scatola chiusa’ – sottolineano ad Attiva Misterbianco – ma aperte al contributo della città. L’obiettivo che ci diamo è di sviluppare il confronto delle idee per arrivare a soluzioni concrete che migliorino la qualità della vita della nostra comunità”.
Il dibattito è aperto.
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