A.A.A. (vera) opposizione cercasi: Piano triennale approvato senza dibattito Nessun emendamento, nessuna proposta alternativa. Eppure la Regione boccia l'erba sintetica al 'T.La Piana'.
Trentacinque minuti esatti. Tanto c’è voluto perché il consiglio comunale approvasse, il 20 marzo scorso, il piano triennale delle opere pubbliche 2017/2020. Se non è un record, poco ci manca. Con la maggioranza bulgara che si ritrova l’amministrazione comunale del sindaco Nino Di Guardo era prevedibile.
Un lungo elenco con 69 opere per una previsione di spesa di oltre 144 milioni di euro: scuole, parcheggi, rete idrica, isole ecologiche. Il tutto approvato ‘a scatola chiusa’, dai 14 consiglieri di maggioranza. Voti che erano messi in conto.
Ma ciò che non lo era è stata la ‘non belligeranza’ della minoranza. Che sin dalla sparuta presenza sui banchi, dava prova della sua poca convinzione a rivestire un ruolo importante nel dibattito politico. Anche se solo di testimonianza, ma almeno di opposizione.
Il gruppo sulla carta più consistente, ‘Guardiamo Avanti’, era presente per la prima mezz’ora (su 35 minuti!) del dibattito solo con un consigliere su tre; il Movimento 5 Stelle, invece, al completo con due su due.
Insomma, al suo primo vero banco di prova, la minoranza non ha fatto una memorabile figura. E dire che il Piano – come è stato lamentato – era arrivato solo due giorni prima della seduta di consiglio comunale. Ce n’era per fare una battaglia, almeno di principio, dove esercitarsi di retorica.
Invece, il prodotto confezionato dalla giunta comunale un mese prima è stato approvato senza colpo ferire: senza un vero dibattito, senza un emendamento, senza proposte alternative.
E dire che il capogruppo pentastellato, Giuseppe Di Stefano, aveva aperto il suo intervento con una critica, anche severa: “Non siamo soddisfatti: non è stata data possibilità ai consiglieri di esprimere dei pareri, di proporre qualcosa. È un piano calato dall’alto, con un impegno encomiabile sull’adeguamento antincendio delle scuole, ma di cui avremmo voluto vedere qualche progetto prima”. Quindi la stoccata finale: “La giunta chiede al consiglio comunale di farsi ‘cameriere’. Noi non ci stiamo!”
Dichiarazione che, così com’era, avrebbe comportato un voto decisamente negativo. E invece è arrivata una tiepida astensione. “Ci sono dei buono progetti – ha spiegato Di Stefano – ma non siamo soddisfatti di come è stato presentato in consiglio il piano triennale”. Immaginiamo la tremarella al 2° piano di via Sant’Antonio Abate.
Ancora più curiosa la posizione di ‘Guardiamo Avanti’ che ha lasciato al solo Lorenzo Ceglie lo scomodo incarico di leggere un comunicato, più formale che sostanziale, protocollato lo stesso giorno ‘via PEC’: “mancanza di dialogo e di apertura”, “manca la concertazione”, “metteremo in campo apposite iniziative” e bla bla vari.
Solo che, in coda al suo intervento (‘in cauda venenum‘), l’emozionato, fino al quel punto, Ceglie ha preso il coraggio a due mani e ha calato un asso che avrebbe meritato una ‘presa’ migliore: l’opera pubblica al posto n. 5 “Manutenzione straordinaria… e rifacimento del campo di gioco in erba sintetica nel campo comunale di calcio ‘Toruccio La Piana’” per la quale erano stati previsti 600mila dal Programma Operativo FESR Sicilia 2014-2020, era stata giudicata dalla Regione Siciliana ‘Non ricevibile’.
In altri tempi, e forse con altri politici, tale decisione, da sola, avrebbe potuto monopolizzare il dibattito. E invece, il giovane consigliere Ceglie è rimasto vox clamans in deserto! Ma tant’è. Alla fine, almeno, il gruppo è riuscito a dare due voti contrari. Di questi tempi forse è già grasso che cola!
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