Comune, ‘Guardiamo Avanti’: “40mila euro per buoni pasto inutilizzabili” Annunciata la richiesta di un'ispezione della Consip, la centrale ministeriale per gli acquisti nella PA
Quarantamila euro di spesa per i buoni-pasto a 200 impiegati e un solo esercizio convenzionato nemmeno operativo. Risultato: inutilizzabili. È la situazione dei buoni-pasto distribuiti ogni anno per i dipendenti del Comune di Misterbianco, così come denunciato da Marco Corsaro e Ninni Anzalone, rispettivamente capogruppo consiliare di “Guardiamo Avanti”, e segretario politico del movimento.
I buoni pasto sono forniti da una nota società del settore, alla quale il Comune ha affidato il servizio lo scorso mese di gennaio, attraverso la centrale acquisti della Pubblica amministrazione. Per tale motivo, Corsaro e Anzalone hanno preannunciato la richiesta di un’ispezione della Consip, la società del ministero dell’Economia che ha centralizzato gli acquisti.
“Il Comune di Misterbianco – affermano in una nota Corsaro e Anzalone – paga buoni pasto che i suoi dipendenti non possono neanche utilizzare. Siamo dunque al fianco delle legittime proteste dei lavoratori dell’ente, lasciati nel limbo da un’amministrazione che neppure vigilia sulle conseguenze delle proprie deliberazioni”.
I dipendenti avrebbero anche raccolto le firme per lamentare il disagio che, secondo la denuncia, “rende vano l’impegno economico dell’Ente sui buoni pasto e chiedere una risoluzione del problema entro il 30 marzo”.
“I buoni pasto per i circa 200 impiegati – spiegano Corsaro e Anzalone – non possono essere usati, perché a Misterbianco vi è un solo esercizio convenzionato che, peraltro, per problemi tecnici al momento neppure è operativo. Malgrado le rimostranze dei dipendenti, e malgrado la situazione contravvenga a quello che dicono la legge e la convenzione fra società e Comune, l’amministrazione Di Guardo rimane nell’inerzia. Il tutto costa alle tasche dei contribuenti circa 40mila euro l’anno, soldi al momento buttati».
Secondo Corsaro, “le norme prevedono che sia presente sul territorio un’attività convenzionata con i buoni pasto ogni 15 dipendenti, requisito, al momento, inesistente a Misterbianco”.
“Scriveremo alla Consip – concludono Corsaro e Anzalone – per far sì che una verifica ispettiva autorevole colmi il vuoto nelle attività di indirizzo e controllo che l’amministrazione Di Grado non è in grado, o ignora totalmente, di esercitare”.
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