“Misterbianco sotto attacco”, Di Guardo pronto a svelare un complotto? Il primo cittadino annuncia un comizio e tappezza il paese di manifesti con tanto di fotografie
Un paese “sotto attacco”. Da chi? Da quali forze oscure? Da quali interessi? Lo rivelerà il sindaco Di Guardo nel comizio indetto per sabato 23 marzo. In piazza Mazzini, il primo cittadino misterbianchese svelerà lo ‘scandalo illuminante’ (sono parole del manifesto) che sta dietro all’offensiva.
L’annuncio è stato dato prima via web, attraverso la pagina social del Comune di Misterbianco. Poi, con manifesti che, come al solito, sono stati affissi dappertutto: dall’interno del Comune, agli spazi ufficiali e anche al di fuori di essi, su portoni, pensiline, saracinesche, muri. C’è da chiedersi se le affissioni irregolari saranno sanzionate.
Ma quale sarebbe questo fuoco di fila al quale sarebbe sottoposto addirittura l’intera Misterbianco? Ad anticiparlo è il post pubblicato sulla pagina social del Comune: i “continui attacchi subiti da un organo di informazione on line”.
Nel corso del comizio, il sindaco renderà noto alla cittadinanza “alcune tesi a sostegno di quanto accaduto… in seguito agli attacchi” del webzine che, stando a quanto riporta il post del Comune, sarebbe “attualmente cancellato dall’apposito registro tenuto dal Tribunale di Catania con provvedimento dello scorso gennaio”.
Presto a dirsi: l’organo di informazione on line è laspiapress.com, diretto dal giornalista Ignazio De Luca. Che da un po’ di mesi a questa parte non risparmia critiche nei confronti dell’amministrazione comunale e dei suoi componenti, dei funzionari e dei dipendenti del Comune.
Detta così, la vicenda potrebbe esaurirsi in queste poche righe. Se non fosse che il manifesto, con intestazione dell’ente e firmato dall’amministrazione comunale, si avvale anche di una foto a conforto della tesi complottarda: il giornalista De Luca con Anastasio Carrà, sindaco di Motta Sant’Anastasia, al tavolino di un bar.
Chissà quali trame ordite attorno a un aperitivo con salatini, quali machiavellici inganni tra una brioche e una granita, quale oscure macchinazioni dopo una cipollina e un chinotto.
Fantasie? Chissà. Ma l’anomalia non finisce qui: i due vengono definiti nello stesso manifesto “noto pregiudicato diffamatore” il primo, “amico intimo della discarica” il secondo. Definizioni che hanno dato adito a commenti polemici già sulla pagina social. E che, non è difficile immaginare, avranno anche degli strascichi giudiziari.
Dunque, a orchestrare l’attacco a Misterbianco sarebbero il giornalista e il sindaco di Motta, peraltro impegnato nella campagna per le amministrative? Lo svelerà lo stesso Di Guardo con le sue tesi nel comizio.
Intanto al Comune, continua il lavoro investigativo della commissione prefettizia, inviata dopo l’operazione antimafia della procura “Revolutionbet 2”; altri giornali on line hanno pubblicato immagini della presentazione di una squadra di calcio sequestrata nella stessa operazione; la cronaca corre, con altre operazioni antimafia dove ri-corre ancora il nome di Misterbianco.
Non sarebbe il caso di preoccuparsi di tutto ciò, piuttosto che di un fantomatico complotto?
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