Comizio di Di Guardo, Corsaro: “Fandonie per sminuire magistrati e Prefettura” "L’amministrazione tenta disperatamente di occultare il proprio fallimento politico e morale"
“Tremila voti. Decisivi per la vittoria finale. Altro che figure che non contano nulla!” Marco Corsaro, capogruppo consiliare di ‘Guardiamo Avanti’ il comizio che ha tenuto sabato sera il sindaco Di Guardo.
E lo fa con un preciso riferimento ai risultati della tornata elettorale delle Amministrative della primavera del 2017. Dove lui si era proposto come antagonista principale del sindaco uscente Nino Di Guardo, dopo averne condiviso il percorso amministrativo dall’ottobre 2014 al gennaio 2017.
“Nel corso dell’ultima sceneggiata in piazza dell’amministrazione Di Guardo abbiamo assistito al delirante spettacolo di accuse lanciate senza una straccio di prova, di teorie del complotto che per poco non hanno coinvolto persino il Mossad e la Cia”, ironizza Corsaro, in una nota per la stampa.
“Ricordiamo al sindaco, ma lui già lo sa – ribadisce il capogruppo di Guardiamo Avanti – che le liste collegate al vicesindaco Carmelo Santapaola e al consigliere Riccardo La Spina, figure che secondo il sindaco adesso non contano nulla, hanno portato all’amministrazione di Misterbianco oltre tremila voti, risultando decisive per l’esito elettorale”.
“La verità – spiega ancora – è che l’amministrazione di Misterbianco tenta disperatamente di occultare il proprio fallimento politico e morale attraverso il ricorso alla macchina del fango e persino sminuendo la gravità delle vicende giudiziarie che hanno travolto il Comune”.
E il capogruppo dell’opposizione puntualizza: “Ricordiamo al sindaco, ma lui già lo sa, che il suo vicesindaco è stato arrestato e che la Procura di Catania, a conclusione delle indagini, ha chiesto a suo carico l’aggravante di aver agito favorendo la criminalità organizzata”.
E aggiunge: “Ricordiamo al sindaco, ma lui già lo sa, che un altro arresto, sempre connesso a indagini sulla criminalità organizzata, ha investito uno stretto congiunto di un esponente di primo piano (Riccardo la Spina, ndr) della maggioranza del sindaco, esponente cui il sindaco ha concesso l’elezione di una sua parente alla presidenza del consiglio (Anna Agata Pestoni, ndr)”.
Sull’ipotesi dello scioglimento dell’ente, Corsaro rimarca: “Incurante della realtà, convinto che il Comune sia il suo feudo, Di Guardo svilisce l’operato della Commissione prefettizia arrivando a sostenere che il possibile scioglimento del Comune verrà forse mosso da ragioni politiche. L’amministrazione poi finisce col mettere il naso nelle vicende di altri Comuni come Motta Sant’Anastasia, senza, lo ribadiamo, uno straccio di prova”.
“Dietro al fumo e alle bugie – tira le somme Marco Corsaro – c’è però la realtà di un sindaco che organizza a spese dei cittadini comizi per difendere la sua poltrona. I ridicoli e diffamatori manifesti che annunciavano il comizio sono stati pagati dall’ente, sporcando la città e veicolando un uso abusivo dello stemma del Comune di Misterbianco che, ancora una volta, mostra come l’amministrazione Di Guardo abbia una concezione medievale dell’Ente pubblico, considerando e trattando la casa di tutti come fosse casa loro”.
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