Mafia e politica, tre domande che avremmo fatto alla conferenza stampa del sindaco Di Guardo chiede le dimissioni di Corsaro. Ma il Gip dice che, nel 2012, il clan aveva appoggiato lui.
Gli assenti hanno sempre torto. E Misterbianco 3.0 non c’era alle conferenze stampa del sindaco Nino Di Guardo e del capogruppo di ‘Guardiamo Avanti’ Marco Corsaro. Abbiamo comunque visto e sentito. E visto i temi trattati, ci saremmo aspettati una selva di domande da parte di chi presente lo era. Invece, niente.
E allora, col ‘senno del post’, un paio di questioni vorremmo porle noi da qui. Specialmente dopo che, da queste stesse pagine, avevamo invitato alla cautela e al sano esercizio della memoria. Perché a mettere troppo fango nel ventilatore, si rischia di beccare qualche schizzo ovunque ci si trovi. Vale per il consigliere comunale d’opposizione Marco Corsaro. Vale, a maggior ragione, per il sindaco Di Guardo.
Per quanto riguarda il primo, lasciamo che sia la sua coscienza a guidarne le scelte. Leggerenza, superficialità o colpa? Lasciamo che sia la magistratura, se lo riterrà opportuno, a occuparsi di quelle intercettazioni telefoniche che tanto scalpore hanno suscitato.
Discorso diverso, ci pare, debba riguardare il primo cittadino. Prima di tutto, perché, proprio a causa del ruolo ricoperto di governo della città, le sue scelte si ripercuotono direttamente su ogni aspetto della vita cittadina misterbianchese. Poi, perché tutt’e tre le ultime operazioni che hanno interessato il territorio misterbianchese hanno toccato, in vario modo, componenti della sua maggioranza politica, consuetudini degli uffici e impiegati comunali.
Dunque, quando ha annunciato la conferenza stampa per “fare chiarezza”, chiarezza ci aspettavamo. E cautela con esercizio di memoria. Invece, il desiderio di visibilità e di spararle grosse ha prevalso: il sindaco di Misterbianco si fa promotore di una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Corsaro. E, nel comunicato/resoconto della conferenza stampa, afferma categorico: “Se non avessi vinto la competizione elettorale del 2017, il mio comune ha rischiato la possibilità di avere un sindaco appoggiato dalla mafia.”
E invece, se avesse usato cautela e memoria, il sindaco avrebbe ricordato altre intercettazioni/conversazioni. Quelle, ad esempio, contenute nell’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari che ha fatto scattare l’operazione cosiddetta ‘Revolutionbet 2’. Scrive, a pagina 84, il Gip Pietro Currò: “Si tratta della prima di molteplici conversazioni che hanno permesso di accertare come il ‘gruppo’ facente capo ai fratelli Placenti si sia ‘mosso’ per appoggiare il candidato sindaco Antonino ‘Nino’ Di Guardo alle elezioni comunali tenutesi, il 6 e il 7 maggio 2012, in quel di Misterbianco (CT)”.
È forse il caso di ricordare che l’operazione in questione ha portato la Prefettura a disporre un accesso ispettivo al Comune di Misterbianco, con commissari affiancati nelle indagini da forze dell’ordine, tutt’ora in corso da cinque mesi.
Cautela. Chiarezza. Ed esercizio di memoria. Che il ventilatore sta sempre acceso.
Ecco, quindi, alcune domande che avremmo fatto, se fossimo stati a quella conferenza stampa.
1) Il 22 febbraio 2019, la testata giornalistica on line MeridioNews pubblicava l’articolo “Misterbianco, squadra sequestrata lanciata in Comune / Al «battesimo» Placenti e i vertici dell’amministrazione” riferendosi a un evento accaduto nel mese di agosto 2018. Ne era al corrente? Quali provvedimenti ha preso nei confronti dei componenti della giunta e della sua maggioranza presenti all’incontro?
2) Può assicurare che non ci siano disparità nell’attività di controllo anti abusivismo (commerciale, edilizio ecc.) tra le diverse contrade del territorio comunale, così come traspare dalle conseguenze al margine dell’operazione Zeta?
3) Ci può spiegare come mai l’amministrazione comunale continua a rinforzare l’organico dell’ufficio tecnico comunale, con concorsi e consulenze, mentre tarda ad attivare le selezioni, ancorché per mobilità, per potenziare il primo organismo di controllo del territorio di cui dispone l’amministrazione comunale, cioè il comando di polizia locale?
Attendiamo risposte. Magari nella prossima conferenza stampa.
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