Mafia e politica, M5S: “A Misterbianco, sicurezza negata anche per la ‘culpa in vigilando’ del sindaco” Per il gruppo consiliare pentastellato, Di Guardo usa due pesi e due misure nel trattare le vicende della sua giunta e quella di Corsaro
“Attacchi triti e ritriti inaspriti dall’astio nei confronti di colui che lo ha ‘tradito’ e che ha provato a spodestarlo alle precedenti amministrative; il tutto, come al solito, condito dal proverbiale linguaggio colorito e da una dialettica spesso povera di argomentazioni, rivolta principalmente alla pancia e non alla testa degli elettori”.
Così attacca il comunicato del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – formato da Giuseppe Di Stefano e Valentina Puglisi – emesso dopo aver sentito, “e digerito”, la conferenza stampa del sindaco Nino Di Guardo, indetta a causa del clamore suscitato dalla pubblicazione in grande evidenza, sul qutoidiano La Sicilia, delle intercettazioni tra la segreteria del consigliere comunale Marco Corsaro e due componenti della famiglia Nicotra, coinvolti nell’operazione Gisella della Procura di Catania.
“Detto questo – continua la nota dei consiglieri a 5 stelle – è indubbio che il consigliere Corsaro debba dare spiegazioni più approfondite di quelle fino ad ora fornite, ma la questione ha assunto ormai connotati surreali.
Due assessori della Giunta vengono immortalati insieme a Carmelo Placenti mentre presentano una squadra di calcio, poi sequestrata, ed è tutto normale. Il vicesindaco viene arrestato e l’Amministrazione procede come se nulla fosse. Il figlio di un consigliere comunale è implicato in una delle ultime indagini e nessuno dice nulla.
Due pesi e due misure? Adesso accusa Corsaro di avere amicizie tra i mafiosi (non ha ancora imputazioni a suo carico anche se questa vicenda genera non pochi dubbi sul suo operato) ma non aveva nulla da dire quando lo stesso Corsaro sedeva in giunta insieme a lui”.
“Misterbianco non ha bisogno di faide tra amministratori – sottolineano – ma di una sicurezza che gli è stata negata anche a causa della “culpa in vigilando” del Sindaco Di Guardo”.
L’espressione ‘culpa in vigilando’ significa letteralmente: “colpa nel vigilare”. Viene impiegata per indicare la colpa “sottostante alla responsabilità per il fatto illecito altrui, che viene attribuita a coloro che sono tenuti alla sorveglianza di determinate persone reputate non in grado di rendersi pienamente conto delle proprie azioni”. E che di solito si impiega per un fatto illecito commesso da una persona incapace d’intendere e di volere. Non proprio un’espressione amichevole nei confronti di chi, tra giunta e maggioranza, è assurta agli onori della recente cronaca.
In conclusione, i consiglieri Di Stefano e Puglisi, chiedono le dimissioni di tutti: “Le dimissioni? Ok, chiediamole, ma perché non chiederle anche per i suoi e anzi, perché non dimettersi in massa ponendo fine ai veleni, ai sospetti e all’incertezza per le sorti della nostra comunità? Noi siamo già pronti”.
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