Dehor, sedie e tavolini: ‘quer pasticciaccio brutto’ dell’estate misterbianchese Isola pedonale, festival, tavolini, sedie, uffici, amministrazione, controlli, politica: una storia esemplare
L’estate misterbianchese del 2019 passerà alla storia come quella – non ce ne vorrà il buon Carlo Emilio Gadda – del ‘pasticciaccio brutto dei dehors’. Ma mentre ’Quer pasticciaccio brutto de via Merulana’ è un capolavoro della letteratura italiana del Novecento, quello misterbianchese appare come un capolavoro di approssimazione e inadeguatezza, quando non di favoritismi e mediocrità. Una storia a puntate. Esemplare per come si è sviluppata. Da pasticcio.
Prima puntata: L’isola non trovata. Con l’arrivo del mese di giugno, alcuni locali del centro storico, che possono sfruttare spazi isolati dalla circolazione veicolare, iniziano a programmare attività simile ai ‘caffè concerto’: intrattenimento musicale all’aperto con estensione dell’area occupata da sedie e tavolini. L’amministrazione comunale alcuni giorni dopo istituisce l’annuale isola pedonale estiva al centro storico: in via Giordano Bruno, da via Matteotti fino alla piazza Giovanni XXIII cioè davanti alla Chiesa Madre, e in via Municipio.
Nello stesso tempo, e in largo anticipo rispetto al 2018, l’amministrazione comunale dà il via al ‘White Summer Festival’. Si tratta di un’intesa con i tre locali del centro storico per la quale essi si impegnano a organizzare spettacolini musicali e a rispettare un patto d’obbligo, mentre il Comune concede loro alcuni benefits.
Seconda puntata: Dove vai se l’autorizzazione non ce l’hai?. Sabato 15, entra in funzione l’isola pedonale, ma ai controlli della polizia locale arrivano le sorprese: alcuni esercenti non hanno ancora le relative carte a posto, altri mai avute. Risultato: multe e arrabbiature. C’è infatti il rischio della sanzione di chiusura per 5 giorni. Qualcuno forse aveva assicurato che si sarebbe chiuso un occhio? O magari tutti e due? La corsa a regolarizzare è comunque spedita. Come spedite sono le procedure degli uffici comunali: un record di efficientismo.
Terza puntata: “Prega i santi ma lascia stare i tavoli”. Fino a sabato 22 giugno era un chiacchiericcio da bar, un mormorio da panchinari: “Vogliono mettere i tavolini anche al Santuario”. “Ma no, a’ Madonn’e Malati non po’ essiri!” “Ma scusa non avevano detto NO già qualche anno prima?! E poi che c’entra lì, quello è un luogo sacro e speciale!” “Ma non si ponu mettiri cchiù ddà?!”
E mentre, per il 350° anniversario dell’eruzione del 1669, il sindaco Di Guardo, con la Fondazione Monasterium Album, presentava in biblioteca la terza ristampa anastatica del volumetto del 1867 ‘Viaggio agli avanzi rimasti dell’Antica comune di Misterbianco’ del sacerdote misterbianchese Antonino Bruno Licciardello, al Piano svolazzavano le tovaglie e si provava l’amplificazione.
Quarta puntata: Tanto tuonò che piovve. Anche il piccolo sagrato davanti al santuario mariano diventava occupabile da sedie, tavolini e intrattenimento musicale. La notizia si diffonde la domenica. Sbigottiti dalle immagini su Facebook, in tanti insorgono. E la protesta si trasferisce anche sulle pagine social il giorno dopo. I commenti sono come le ciliegie: uno tira l’altro. Chi è a favore, chi è contrario. Chi grida allo sfregio, chi applaude all’imprenditoria. Chi apprezza la novità, chi grida alla mercificazione.
“E il Parroco? Il Parroco che dice? Lo ha autorizzato lui?” Lo abbiamo sentito, padre Condorelli proprio domenica sera: ci ha allargato le braccia. “Che nulla osta potevo dare? ha risposto – Bisogna chiedere al proprietario del santuario”. Che poi è il Comune.
Insomma, è il Comune che decide. E l’amministrazione comunale che dispone. E anche in questo caso con un efficientismo burocratico da far paura: in un giorno, usciti tutti i pareri, tributi pagati e tavoli apparecchiati. E con tanto di marameo anche al regolamento!
Già perché il regolamento dei dehor, approvato con deliberazione di consiglio comunale n.47 del 25/09/2017, è un signor regolamento. Che neanche a Catania hanno: ben fatto, articolato, preciso. Con un solo punto nero: viene fatto rispettare, in generale, con molta, molta flessibilità.
Vediamo un po’ che dice a proposito di due punti fondamentali: Ubicazione e Procedimento unico.
ARTICOLO 4 – UBICAZIONE.
3. Il dehors deve essere, in linea generale, installato in prossimità dell’esercizio di cui costituiscono pertinenza temporale, e l’occupazione di area pubblica è consentita nei limiti della proiezione dei muri perimetrali che delimitano i locali dell’attività interessata, una occupazione maggiore di area pubblica è consentita previo assenso scritto dei titolari degli esercizi limitrofi o dei condomini adiacenti. In tal caso la percentuale massima ulteriormente assentibile è del 30%.
[…]
8. I dehors non devono occultare la visibilità dei monumenti, edicole votive, portali ed elementi artistici o architettonici di pregio, di targhe, lapidi commemorative o altri elementi di valore, mentre non è consentito installare quelli della tipologia 2 in fregio agli immobili monumentali T1 ai sensi del PRG adottato.
ARTICOLO 8 – PROCEDIMENTO UNICO PER L’INSTALLAZIONE DI DEHORS.
1. Il procedimento amministrativo per l’installazione di dehors si avvia mediante la presentazione della domanda, da parte del titolare dell’attività, allo Sportello Unico per le Attività Produttive. Il responsabile del procedimento è il Responsabile dello Sportello Unico per le Attività Produttive.
2. L’autorizzazione è rilasciata dallo Sportello Unico alle Attività Produttive (SUAP) previa acquisizione dei pareri o indizione di una conferenza di servizio, ai sensi dell’art. 14 e seguenti della L. 241/1990, cui prendono parte i rappresentanti dei seguenti settori o Uffici: Tributi, Commercio, Polizia Municipale, Urbanistica, Lavori Pubblici, Settore Manutenzione (UTU), ASP ed eventualmente Soprintendenza.
3. Il parere della Soprintendenza, da acquisire preventivamente o in conferenza di servizi è dovuto per le installazioni dei dehors della tipologia 2 in aree sottoposte a tutela paesaggistica, monumentale e nei centri storici.
Che pasticciaccio!
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