Rifiuti, da Palermo 82mila tonnellate in più nella discarica di Motta: termovalorizzatori, sì o no? Il sindaco Di Guardo chiede gli impianti. Bacchettate da Comitati No Discarica e gruppo consiliare M5S
Saranno circa 82mila le tonnellate di rifiuti che da Palermo arriveranno nella discarica ‘Valanghe di’inverno’ di Motta Sant’Anastasia. Lo rivelano i comitati ‘No Discarica’, dopo la firma del decreto regionale che ha posto rimedio alla chiusura della discarica pubblica di Bellolampo. In pratica, le 82mila tonnellate fanno parte di un carico di 240mila che partirà da Palermo, fino a dicembre, e arriverà nelle aree di smaltimento di Grotte San Giorgio (Catania), Valanghe di Inverno (Motta Sant’Anastasia), Matarano (Siculiana), gestiti rispettivamente da Sicula Trasporti, Oikos e Catanzaro.
Inevitabili le prese di posizione. “È il regalo del governo Musumeci alle comunità di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia!” commentano con ironia i Comitati. E aggiungono: “La discarica di Motta riceverà anche i rifiuti della città di Palermo in nome di un’emergenza che dura da vent’anni e che nessun governo è riuscita a risolvere! Non possono essere ancora una volta i cittadini a pagare per l’incapacità di una classe politica inadeguata! Il nostro impegno su ogni fronte possibile non si ferma finché non verrà data giustizia alle nostre comunità”.
“I comitati non si fermano – avvertono – ma la politica deve assumersi le sue responsabilità, come per troppo tempo non ha fatto, occorre oltre a una differenziata spinta nella direzione già avviata con il monitoraggio dell’ufficio speciale, che la Regione realizzi nuove discariche pubbliche, transitorie, in luoghi idonei, realizzabili in tempi rapidi, tra l’altro molto più rapidi dei termo valorizzatori e togliere alla mafia l’affare dei rifiuti che con i termovalorizzatori può diventare permanente. Scelte politiche chiare scolpite in un piano rifiuti ancora insufficiente, che non balbetti su inceneritori, non rimandi solo alle discariche private, e riprenda il capitolo bonifiche dimenticato”.
Ma è proprio sul fronte termovalorizzatori che si rompe la sintonia tra i Comitati No Discarica e l’amministrazione comunale. Il sindaco Nino Di Guardo, per manifestare il proprio dissenso contro la decisione della Regione, ha convocato l’ennesima conferenza stampa. Forse anche per risollevare, a favore di telecamere, un periodo non proprio brillante per la sua giunta. Il primo cittadino misterbianchese ha criticato la previsione della Regione Siciliana di realizzare altre sei discariche al posto dei termovalorizzatori. “Così continuando – ha spiegato – anche le nuove discariche si esauriranno nel volgere di un breve periodo, trasformando la Sicilia nella più grande pattumiera d’Italia e d’Europa oltre a inquinare le falde acquifere”.
Secondo Di Guardo, invece, “bisogna voltare pagina e parlare chiaro per evitare che le nostre strade si trasformino in pattumiere”. Per il sindaco si tratta di “una vicenda che si trascina ormai da oltre un decennio con una previsione di 6 termovalorizzatori da sempre banditi per problemi ambientali ma senza trovare una vera alternativa”. E fa notare come “i termovalorizzatori siano una realtà in Francia dove ne funzionano 126, in Germania 103, in Italia 47 di cui 8 in Lombardia, 7 in Emilia e 6 in Toscana al contrario della Sicilia dove non ne esiste neppure uno”.
Una bacchettata alle affermazioni del sindaco arriva dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Che, ricordando un post su Facebook risalente al mese di gennaio 2018, ribadisce: “Le soluzioni al problema ci sono eccome e non si parla certo di sistemi inefficaci come i termovalorizzatori, i cui unici beneficiari sono i costruttori di tali impianti. I punti programmatici da seguire dovrebbero essere i seguenti: 1. Riduzione dei rifiuti; 2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale; 3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato; 4. Quanto rimane dei rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in impianti di bioessicazione”. “A Misterbianco – concludono Giuseppe Di Stefano e Valentina Puglisi – siamo già ai primi 3 punti. Forza signor sindaco, uno sforzo in più”.
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