Piazza Dante, il sindaco ammonisce i vandali ma l’inciviltà continua Dopo il cestino dei rifiuti dato alle fiamme, si attende una svolta nella vita del quartiere

Toh, anche il sindaco si è accorto di quanto succede a piazza Dante! Meglio tardi che mai. C’è voluto un cestino dei rifiuti dato a fuoco per destare l’attenzione del primo cittadino. E per suscitarne lo sdegno mediatico manifestato con un post su Facebook. Eppure, i segnali che da quelle parti qualcosa non andasse ci sono da più di un anno. Altro che “da qualche tempo”, come scrive lui.

Da oltre un anno, i residenti di piazza Dante devono sopportare, in ordine sparso: schiamazzi notturni, vandalismi, minacce, incursioni con scooter, danneggiamenti. Il tutto corredato da continue segnalazioni ai carabinieri, esposti, commenti sui social e articoli sui quotidiani. Ma dal primo cittadino non è stato sentito profferir verbo.

Ora, finalmente, anche se per un cestino semi squagliato per le fiamme, è arrivata la reazione. Con tanto di una sorta di fatwa: “Le telecamere sono in funzione e registrano gli accadimenti, il comando dei Vigili Urbani e la tenenza dei Carabinieri sono stati già allertati e quanto prima questi violenti giovinastri verranno identificati e puniti come meritano”. Ce lo auguriamo tutti. Ma finché ciò non avverrà, non si potrà contare neanche sull’effetto deterrente, visto che gli episodi di inciviltà si ripetono nonostante l’ammonimento del sindaco.

Il fatto è che piazza Dante, da più di un anno, è diventata un campo-base ottimale per le orde di questi nuovi barbari. E tutto ciò grazie anche a una costosa operazione di ristrutturazione conclusa nel mese di dicembre 2017, costata in tutto all’incirca 170mila euro. Operazione che, nelle intenzioni dell’amministrazione, doveva essere “una bella struttura per i nostri ragazzi”, “il più bel regalo che si possa fare ai nostri bambini”, con un “gazebo per gli anziani”.

A chi gli faceva notare la dissennatezza di quella trasformazione (come il professore Angelo Battiato, residente e storico, che nell’agosto del 2017 lamentava una cementificazione massiccia del luogo in seguito al rpogetto di restyling), rispondeva che erano “inutili allarmismi”.

“Attendiamo con fiducia il completamento dei lavori – affermava il 25 agosto 2017 Di Guardo – e la piazza e l’intero quartiere torneranno a nuova vita”. È proprio vero che le buone intenzioni lastricano la strada per l’inferno. E la nuova piazza Dante un inferno lo è diventato. Altro che “nuova vita”. I residenti ne avrebbero fatto volentieri a meno.

La speranza è che ora, con un moderno sistema di videosorveglianza, ci sia qualcuno che si curi di andare a vedere le immagini e verificare le segnalazioni dei cittadini. Altrimenti, le parole di Di Guardo saranno solo sterile propaganda.

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Redazione

La Redazione di Misterbianco 3.0

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