Ponte Graci, M5S: “Un abbattimento ‘mascherato’ da probabile urto, ma fu colpa del fico nel 2018” Cantone: "Il sindaco di Motta Sant'Anastasia ha aspettato un anno e il sollecito della Prefettura per intervenire"
L’abbattimento del ponte Graci, sulla strada statale 121, è stata colpa di un fico le cui radici hanno indebolito la struttura. Non certo del fantomatico trasporto eccezionale non autorizzato che vi avrebbe urtato contro. Ad affermarlo è stato Luciano Cantone, deputato misterbianchese del M5S e componente della Commissione Trasporti, in un suo intervento ieri alla Camera dei deputati.
La decisione di abbattere il ponte Graci fu presa il 5 settembre scorso, in tempi rapidissimi e dopo un sopralluogo dei tecnici dell’Anas e del Comune di Motta Sant’Anastasia. La causa ufficiale, come si legge anche nel comunicato dell’azienda: “un trasporto eccezionale non autorizzato ha urtato, danneggiandolo irreparabilmente, il sovrappasso della via comunale Giuseppe Verdi – al confine tra i territori comunali di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco”.
Ma Cantone racconta una storia diversa che svelerebbe l’alone di mistero che ha avvolto la vicenda. Individua quella che secondo lui è la vera causa e muove addebiti ben precisi al primo cittadino di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà.
Il deputato del M5S inizia il suo racconto ricordando un evento accaduto un anno prima, il 31 agosto del 2018: “Un anno prima dell’abbattimento del ponte, un intervento urgente dei vigili del fuoco portò alla luce che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, nell’interstizio del ponte si erano intrufolate e sviluppate le radici di un albero di fico, che causarono il danneggiamento e la caduta di calcestruzzo, compromettendo la sicurezza e la viabilità della zona”.
“Ribadisco l’ovvio – precisa Cantone – ma voglio puntualizzare che un comune ha il dovere di svolgere la manutenzione sulle strade di sua pertinenza, specialmente quando negli interstizi di un ponte cresce un fico che ne indebolisce la struttura”.
“(Nel 2018, ndr) I vigili del fuoco, durante la rimozione del calcestruzzo caduto sulla strada statale sottostante al ponte e dei pezzi pericolanti – prosegue Cantone – chiesero l’intervento dei vigili urbani ed il sopralluogo dell’ufficio tecnico e del Sindaco del comune di Motta. Invece da Motta giunsero sul posto solo i carabinieri, i quali, si legge nella loro nota, inviata il giorno stesso al sindaco, alla prefettura e all’Anas, fornirono ai vigili del fuoco il numero di telefono del sindaco, ma ciò nonostante questi non riuscirono a contattarlo”.
“La relazione dettagliatissima dell’intervento – continua il deputato del M5S – pervenne al sindaco del comune di Motta lo stesso giorno dell’intervento, con protocollo N° 13356 del 31 agosto 2018. Dopo tale relazione, che indicava la presenza di un albero di fico sul ponte, ci si aspettava che il sindaco si attivasse in tempi brevissimi effettuando la giusta manutenzione, e si assicurasse che il fico fosse completamente rimosso dall’interstizio”.
“Purtroppo, onorevoli colleghi bisognerà aspettare un anno affinché il sindaco, oberato di lavoro per le sue trasferte a Pontida – ironizza Cantone, rivolgendosi all’aula di Montecitorio – intervenga. Infatti, solo dopo il sollecito al sindaco da parte della prefettura di Catania, con protocollo n° 14268 del 27 agosto 2019, che lo esorta a intervenire d’urgenza, il sindaco di questo si attiva, e si effettua il sopralluogo dal quale emerge una situazione del ponte grave e precaria, che porterà in tutta fretta all’ordinanza di chiusura e all’abbattimento immediato del ponte”.
Secondo Cantone fu “un abbattimento frettoloso, senza piani di viabilità alternativa, mascherato da ‘probabile urto’, in cui si finge di operare per il bene dei cittadini, ma che continua a causare enormi disagi, poiché le stradine alternative sono soggette a intasamenti e allagamenti, e, non da ultimo, dopo il giorno dell’abbattimento, si sono verificati diversi incidenti proprio nei pressi del cavalcavia abbattuto”.
“Ci auguriamo – conclude il deputato pentastellato – che, come per la delibera di giunta per la copertura dei costi, miracolosamente emersa il giorno stesso dello scorso mio intervento in aula, si attivino le istituzioni preposte al controllo, per attribuire le vere responsabilità per la tutela dei cittadini e dei beni della nostra comunità”.
(Nella foto di copertina, l’intervento dei vigili del fuoco il 31 agosto 2018; com’era il ponte con l’albero di fico cresciuto all’interno e Luciano Cantone durante l’intervento)
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