Misterbianco, una domenica deserta. La quarantena a negozi chiusi, il rispetto delle regole

Misterbianco centro, ore 9,30. Un deserto.

E nelle ore successive lo stesso trend, con qualche sporadico e rispettoso cittadino “armato” di mascherina per passeggiare il proprio cane sotto casa o acquistare il quotidiano in edicola, una delle due attività consentite in Sicilia la domenica, insieme alle farmacie.

Alcuni faranno capolino insieme a chi debba necessariamente uscire qualche minuto da casa, assistito, come accade per gli autistici o per i malati di Alzheimer.

Eppure splende un sole caldo, quasi primaverile, che invoglierebbe a contravvenire alla regola della quarantena assoluta, imposta per uscire quanto prima da una emergenza che sta mettendo a dura prova la nostra società, i lavoratori, il tessuto economico di ogni Città, dalla più piccola alla più grande.

Una passeggiata al sole, una boccata d’aria. Invece nulla, solo silenzio e strade deserte.

La domenica è la giornata che aiuta a capire meglio se i Misterbianchesi rispettino o meno le regole, perché durante la settimana alcune attività restano aperte, chi le gestisce è costretto a uscire di casa, i supermercati e le botteghe alimentari sono aperte e la gente si mette in fila, chi può con la mascherina, dando la sensazione a chi rimane a casa che ci sia chissà quale assembramento. Lo stesso vale per gli uffici postali, dove le file sono spesso per le pensioni o per operazioni di cittadini che non hanno la possibilità e le competenze per poter gestire il proprio conto corrente da casa.

Alcune situazioni sarebbero evitabili, certo, ma forse è arrivato il momento di passare dall’ansia e dagli insulti per chi “non resterebbe a casa” alla consapevolezza che ciascuno di noi stia facendo il possibile per uscire prima possibile da questo incubo, che sta mettendo a dura prova il sistema nervoso e la resistenza economica e personale di tutti.

In quella via Garibaldi deserta, nella larghissima via Giacomo Matteotti libera da auto c’è l’immagine di un paese che sta lottando e di un senso civico superiore a quello che percepiamo al chiuso delle nostre abitazioni, unito alla encomiabile generosità con la quale in tanti stanno rispondendo alla campagna “Misterbianco aiuta Misterbianco”, coordinata e gestita dalla Misericordia, per dare un aiuto immediato alle famiglie più bisognose.

Non sappiamo se usciremo migliori da questa emergenza, forse no: eppure non siamo neppure i peggiori e questo è di buon auspicio per il futuro.

Una Comunità risorge soltanto con l’aiuto e la collaborazione di tutti.

Paolo Di Caro
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Paolo Di Caro

Classe 1972, Misterbianchese, giornalista, manager pubblico, Sommelier master class. Da due anni, vista la crisi del teatro, anche attore amatoriale. Ex runner con l'artrosi, appassionato di Dylan Dog e Corto Maltese. Per invidia. Il Bilbo Baggins che era in lui è partito, Frodo non ha più l'Anello e anche Gandalf non è che si senta benissimo. A parte questo, non molla mai.

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