Mercati Fase 2, prove di normalità: in piazza Pertini si riparte con tutti i settori merceologici Primo via sperimentale dopo la chiusura imposta dall'epidemia, tra restrizioni e speranze
Percorsi obbligati, distanze tra gli stand, utenti contingentati. Pronti? Via! Stamattina ai nastri di partenza del mercato settimanale di piazza Pertini si sono presentati tutti i settori merceologici ambulanti. Dopo la prova riservata ai soli alimentaristi di sabato scorso, la commissione straordinaria ha aperto, in via sperimentale e fino al 7 giugno, anche agli altri settori. Grazie anche alle recenti disposizioni emanate sia dal governo centrale sia da quello regionale
E grazie anche al protocollo d’intesa elaborato in Comune con le associazioni di categoria sulle procedure di sicurezza da adottare per contenere i rischi del contagio dell’epidemia da Covid-19. Misure organizzative necessarie a rispettare il contingentamento e il distanziamento degli acquirenti, nonché il distanziamento tra gli stalli degli operatori economici.
Inoltre, utilizzo da parte di tutti i commercianti dei dispositivi di sicurezza: guanti, mascherine, disinfettanti; delimitazione con apposite transenne del perimetro esterno dell’area dei mercati sprovviste di recinzione; un unico varco di accesso e vari di uscita, separati tra di loro; presenza all’ingresso e all’uscita di personale volontario di protezione civile per regolamentare l’accesso degli utenti, con termometro a distanza e gel disinfettante; ingresso ai fruitori consentito per un massimo di 30 persone a volta.
Tensioni e schermaglie iniziali non sono mancate stamattina. Gli operatori hanno accettato non senza qualche mugugno le nuove disposizioni strutturali, come il distanziamento tra i banchi, la predisposizione di corridoi destinati agli utenti del mercato e un “percorso a serpentone” da parte della polizia locale. Misure che si sono fatte risentire sulla usuale disposizione delle postazioni. Tanto che qualcuno, addirittura, ha preferito smontare la sua struttura di vendita e andare via già alle nove del mattino. Aggiungendosi a chi aveva preferito non presentarsi del tutto.
E che sia volato qualche “vaffa” ce lo hanno confermato anche i volontari della protezione civile che presidiavano i varchi d’accesso e d’uscita dell’area mercatale. Nessuna dichiarazione ufficiale invece dal comando di polizia locale che si ostina a negarsi ai microfoni di Misterbianco 3.0.
Per il resto, l’attività di vendita si è svolta con ordine e regolarità. Contrastanti i sentimenti registrati tra i venditori, divisi tra rabbia e amarezza per la chiusura obbligata di questi mesi, poco sostenuta dai sussidi governativi, e il necessario ottimismo per guardare al futuro.
Misterbianco, con Catania, Aci Catena, Mascalucia e Scordia è tra i pochi comuni del Catanese a far ripartire i mercati con tutti i settori merceologici. Proprio oggi, sul quotidiano La Sicilia, Pellegrino Soviero segretario regionale dell’ANA (Associazione nazionale ambulanti) segnalava alla giornalista Maria Elena Quaiotti, che «i maggiori problemi li abbiamo a Caltagirone: si tratta di 309 operatori da sempre in centro storico e anche ad Acireale e Riposto».
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