ZES, Misterbianco fuori dalla perimetrazione. Ad agosto 2019 al Comune erano già in vacanza? Rimasto disatteso un avviso agli enti locali della Regione siciliana datato 9 agosto 2019 per chiedere l'inserimento

Possiede una zona industriale tra le più importanti della Sicilia, attorno all’economia della quale gravitano numerosi paesi limitrofi. In continuo sviluppo è il commercio. Così, è descritta Misterbianco oggi, nella pagina dedicata dal sito della Città metropolitana di Catania.

Datate o meno, tali caratteristiche non sono bastate a fare includere il territorio misterbianchese, o una sua parte, nella ZES (Zona Economica Speciale) della Sicilia orientale, appena istituita dal decreto firmato il 16 giugno 2020 dal ministro per il Sud, Peppe Provenzano.

Le Zone economiche speciali sono zone che mirano ad attrarre investimenti attraverso una drastica semplificazione amministrativa, la possibilità di accedere a sgravi fiscali e a un credito d’imposta rinforzato, l’accesso i interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, servizio idrico) alle imprese insediate nelle aree interessate. Significa che le ZES hanno potenzialmente un ruolo importante per contribuire a sviluppo e occupazione.

Dell’area metropolitana catanese fanno parte della ZES Acireale, Belpasso, Caltagirone, Catania (con il porto e il retro-porto), Militello Val di Catania, Mineo, Paternò, Scordia e Vizzini. Misterbianco no. Il suo territorio, compreso e compresso tra Belpasso e Catania, con le caratteristiche sopra citate e la storia della sua zona industriale/commerciale, con la vicinanza di importanti snodi viari regionali, non ha suscitato interesse.

In chi? E qui sta l’inghippo. Chi avrebbe dovuto avere interesse e intervenire per sostenere l’inclusione di Misterbianco nella ZES della Sicilia orientale? Quale parte della politica? Regionale o nazionale? O forse, quella locale? Per esempio, gli amministratori comunali in carica nel mese di agosto 2019?

Perché proprio agosto 2019? Lo scopriremo tra poco. Facciamo una piccola cronistoria.

  • Il 28 marzo 2018, la giunta regionale costituisce una Cabina di Regia. Compito: elaborare la proposta di istituzione della ZES
  • Il 2 maggio 2019, la giunta regionale condivide le “Linee Guida per la definizione del procedimento di delimitazione delle ZES”
  • L’8 agosto 2019, la giunta regionale approva i Piani di Sviluppo Strategico delle ZES, istituendo la ZES della Sicilia Occidentale e la ZES della Sicilia Orientale; a entrambe sono assegnate, in tutto, 5.118 ettari, rispetto al totale assegnato alla Regione Siciliana di 5.580 ettari, rimangono cioè da assegnare 462 ettari
  • Nella stessa data, la giunta regionale chiede al Governo nazionale di destinare la superficie non ancora assegnata (pari a 462 ettari) ad apposita proposta integrativa, da definire a seguito di manifestazioni di interesse riservata ai Comuni i cui territori non siano già inclusi nella delimitazione delle ZES
  • Il 9 agosto 2019, in adempimento alle suddette delibere, il Dipartimento regionale delle Attività produttive emana un Avviso Pubblico riservato ai Comuni, al fine di predisporre un’apposita proposta integrativa. I Comuni interessati hanno tempo 30 giorni per presentare domanda di candidatura. L’area candidata deve possedere almeno una delle due caratteristiche: presenza o potenziale sviluppo di attività economiche produttive come indicate nei Piani di Sviluppo Strategici; adeguate infrastrutture di collegamento tra le aree interessate
  • Il 9 settembre 2019, scaduto il termine, una commissione esamina le proposte presentate dai Comuni, individuando le aree idonee e quelle non idonee
  • Il 13 dicembre 2019, la giunta regionale approva le procedure per redigere la proposta integrativa ai Piani di Sviluppo Strategico, nonché la relazione conclusiva della commissione ZES contenente le aree idonee con le relative superfici assegnate e l’elenco delle aree non idonee, dando mandato al dipartimento Attività Produttive di trasmettere il piano al ministero
  • Il 15 giugno 2020, il ministro Provenzano firma il decreto di istituzione delle ZES della Sicilia

Ricapitolando, nel primo piano redatto dalla Cabina di Regia non era stata individuata alcuna area ricadente nel territorio di Misterbianco. E già ciò costituiva una bizzarria. Ma, come già detto, la Regione aveva dato la possibilità agli Enti Locali interessati di presentare domande di candidatura delle aree ricadenti nel territorio di competenza, per essere inserite nelle perimetrazioni definite dai Piani di Sviluppo Strategici, fino all’esaurimento delle aree disponibili.

Dopo l’avviso del 9 agosto 2019, in Sicilia, complessivamente sono state presentate 73 candidature, di cui 42 valutate idonee e 31 non idonee. Dagli atti nessuna candidatura risulta presentata dal Comune di Misterbianco. Un’opportunità per partecipare a un potenziale sviluppo futuro sprecata. Anche perché tra le aree le giudicate idonee, ricadenti nella ZES Sicilia Orientale, spiccano le candidature presentate dai Comuni etnei di Militello (4 ettari), Scordia (30 ettari), Vizzini (9,97 ettari), Acireale (4 ettari) e Mineo (10 ettari).

La domanda sorge spontanea: nel mese di agosto 2019 che facevano al Comune di Misterbianco? Qualcuno ha la risposta?

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Redazione

La Redazione di Misterbianco 3.0

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