Piano regolatore, i 22 rilievi del CTS alla Valutazione Ambientale Strategica

Ecco i famigerati 22 rilievi dalla Commissione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91, dell’assessorato regionale Territorio e ambiente, mossi alla Valutazione Ambientale Strategica allegata alla proposta di revisione del Piano regolatore generale di Misterbianco.

Parere C.T.S. N. 130 del 29/04/2020

La Commissione Tecnica Specialistica (CTS) per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale Dispone che l’A.P. proceda alla complessiva revisione del Piano e del Rapporto Ambientale, integrandoli alla luce delle seguenti considerazioni ambientali e successivamente provveda a sottoporre il Piano ed il R.A. (Rapporto Ambientale, ndr) alla scrivente CTS:
1. integrare il capitolo che riguarda la descrizione della proposta di Piano con una descrizione più esaustiva degli obiettivi e degli interventi previsti, in relazione al dimensionamento delle zone omogenee anche con l’aiuto di tabelle di sintesi. Si richiede di integrare il R.A. specificando e motivando il dimensionamento del Piano in riferimento all’andamento demografico registrato nell’ultimo decennio.
2. dare evidenza di come è stata adeguata la proposta di Piano alla pianificazione sovraordinata e alle prescrizioni derivanti dalla pianificazione di settore (Piano di Protezione Civile, PAES, Piano di zonizzazione acustica, Piano urbano della mobilità, Piano del Traffico, Previsioni urbanistiche nel settore commerciale) nel suo apparato normativo (NTA e RE)
3. integrare l’analisi di coerenza esterna orizzontale; dovranno essere approfondite le relative problematiche indicando le modalità di superamento di eventuali incoerenze con piani e programmi, sia di livello preordinato sia di livello subordinato (pianificazione attuativa, piani di recupero o riordino, ecc.)
4. effettuare un approfondimento dell’analisi del contesto ambientale esplicitando lo stato attuale, il trend, e gli elementi di maggiore criticità ambientali del territorio, utilizzando anche specifici indicatori (seguendo il modello DPSR), sulla base delle Linee Guida elaborate a livello nazionale da ISPRA “Linee Guida per la caratterizzazione delle componenti ambientali a supposto della valutazione e redazione dei documenti della VAS”. Le analisi e i dati dovranno fare riferimento alla scala comunale e se non disponibili si dovranno indicare le motivazioni e come eventualmente superare tale criticità. In particolare si dovrà:
– approfondire e dettagliare la componente “Acqua”, in relazione alla disponibilità e qualità della risorsa, prelievi, consumi e fabbisogni idrici, infrastrutture e reti tecnologiche. In riferimento ai sistemi di depurazione dovrà essere descritto il funzionamento del depuratore consortile presente a Misterbianco realizzato nel 2000 a margine della Valle dei Sieli quasi a ridosso del centro commerciale “Centro Sicilia” anche in funzione della nuova progettazione di 600 Km di rete fognaria gestita dal Commissario Straordinario Unico per la Depurazione e che servirà a superare la procedura d’infrazione europea che riguarda undici comuni etnei che non rispettano le norme in materia di depurazione delle acque;
– approfondire e dettagliare la componente “Aria”, con riferimento al quadro normativo di settore, al sistema monitoraggio e controllo della qualità dell’aria e ai dati disponibili sulle emissioni inquinanti;
– approfondire e dettagliare la componente traffico e mobilità anche con dati sulle zone pedonali, piste ciclabili;
– approfondire e dettagliare la componente “Popolazione e salute umana”, con l’assetto e la dinamica demografica e il dimensionamento del Piano, i dati della mortalità e l’analisi dei ricoveri ospedalieri. Al fine di assicurare la tutela della salute della popolazione dagli effetti dell’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, occorre richiamare i principi e le disposizioni riportati nella Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001 ed in particolare la determinazione di distanze e fasce di rispetto dei nuovi edifici da elettrodotti ed altre sorgenti ai sensi del D.P.C.M. 08/07/2003;
– approfondire le componenti relative all’inquinamento acustico, radiazioni non ionizzanti, rifiuti;
– approfondire e dettagliare la componente “suolo” con i dati sul consumo del suolo e sullo stato di artificializzazione del territorio (anche con serie storica) al fine di avere un quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e valutare l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici;
– approfondire e dettagliare la componente “Energia” con un quadro aggiornato della normativa di riferimento e con riferimento a quanto riportato nel PAES ed eventuali aggiornamenti in merito ai consumi energetici, interventi di risparmio energetico, impianti di energia rinnovabile.
– approfondire e dettagliare le componenti “biodiversità” in relazione alla disponibilità di aree verdi urbane e parchi naturali, alla presenza di aree agricole con valenza paesaggistica e di aree con valenza di connessione ecologica (infrastrutture verdi e blu);
5. dare evidenza nell’analisi del contesto ambientale della quantificazione dell’edilizia abusiva e della perimetrazione dei Piani di Recupero al fine di eventuali nuclei abusivi anche diversi dall’edilizia assoggettata dalla proposta di Piano al recupero dell’esistente e alla riqualificazione urbana, al fine di valutarne gli impatti in riferimento alla sostenibilità del Piano;
6. dare evidenza di come è stata affrontata la tematica della “perequazione” e degli effetti e/o impatti sulle aree, in relazione alle dimensioni degli interventi oggetto di perequazione, delle superfici di nuova occupazione, dei volumi edilizi ammissibili come anche delle eventuali opere e attrezzature di interesse pubblico e generale eventualmente cedute all’interno dei meccanismi perequativi;
7. descrivere in maniera esaustiva la relazione tra obiettivi, interventi previsti dal Piano e dimensionamento delle zone omogenee territoriali in funzione dell’andamento demografico;
8. dare evidenza di come sono state recepite nel Piano le “Direttive e indirizzi di programmazione commerciale e criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale”;
9. dare evidenza della superficie di suolo occupato dagli Ambiti di recupero (PdR) e del numero di abitanti insediati e insediabili , delle opere di urbanizzazioni presenti e di progetto al fine di valutare gli impatti di tale scelta di Piano in funzione della sostenibilità del Piano stesso;
10. dare evidenza di come sono state considerate nella proposta di Piano le aree dedicate all’edilizia residenziale pubblica;
11. dare evidenza della dotazione di verde prevista dal Piano anche rispetto allo stato attuale e alla previsione dell’attuale strumento urbanistico vigente al fine di potere valutare gli effetti in termini di miglioramento della qualità urbana;
12. dare evidenza della quantità di incremento delle aree produttive rispetto allo stato attuale, degli eventuali impatti e della coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale;
13.descrivere gli interventi puntuali legati al sistema della mobilità, suoi eventuali impatti rispetto alle componenti ambientali e la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale;
14. in relazione all’analisi di contesto ed alle criticità ambientali evidenziate, dovranno essere individuati e descritti gli obiettivi ambientali generali e specifici della proposta di Piano, verificandone il contributo rispetto agli obiettivi di sostenibilità e agli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello comunitario e nazionale, pertinenti al Piano (ad esempio “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia) ; dovrà essere approfondita e descritta l’analisi di coerenza interna tra gli interventi del Piano e gli obiettivi ambientali generali e specifici;
15. dovranno essere descritti, analizzati e valutati gli effetti attesi dall’attuazione della proposta di Piano interferenti sulle matrici ambientali con particolare cura per quelle che rivestono un elevato grado di sensibilità e criticità, in riferimento all’analisi del contesto ambientale e nel rispetto all’insieme degli obiettivi ambientali.
16. dovrà essere approfondita l’analisi delle alternative. Dal confronto tra le diverse e possibili alternative dovrà emergere quella ambientalmente più sostenibile, le ragioni che hanno portato alla scelta e come la stessa confermi gli obiettivi di sostenibilità ambientale del Piano. Inoltre in merito all’alternativa “zero” occorre descrivere almeno quella che rappresenta l’attuazione integrale attualizzata del Piano vigente e non quella che prevede il teorico mantenimento dello stato di fatto.
17. dovranno essere indicate puntualmente le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati dalla proposta di Piano;
18.descrivere le misure per la mitigazione e compensazione dei potenziali impatti ambientali e paesaggistici derivanti dagli interventi previsti nel Piano dando evidenza di come gli stessi sono stati integrati negli elaborati normativi;
19. nell’ottica della tutela e dell’uso efficiente delle risorse, della prevenzione dell’inquinamento e di un significativo miglioramento della qualità dell’ambiente, si dovrà tenere conto dei seguenti indirizzi, di carattere generale che integrano le Norme Tecniche di Attuazione e/o il Regolamento edilizio, riguardanti le strategie e gli obiettivi da perseguire per la mitigazione e compensazione dei potenziali impatti ambientali e paesaggistici derivanti al complesso degli interventi connessi al P.R.G:
– riduzione dei consumi energetici, incremento della quota di produzione da fonti energetiche rinnovabili e/o sistemi ad alta efficienza, riduzione dell’inquinamento luminoso e promozione di interventi di bio-edilizia
– promuovere tutti gli accorgimenti tecnici affinché nelle aeree di pertinenza degli edifici sia perseguita e incentivata l’intercettazione ed il riuso delle acque meteoriche mediante adeguate superficie drenanti; favorire ed incrementare l’infiltrazione locale delle acque meteoriche promuovendo tutte le soluzioni che incrementano il drenaggio sostenibile (SUDS);
– contenimento del consumo di suolo;
– mitigazione degli effetti di impermeabilizzazione del suolo, riduzione delle superfici impermeabili esterne migliorando la permeabilità delle stesse tramite l’impiego di biofiltri puntuali alberati, aiuole concave, prevedendo un’adeguata dotazione di presenze arboree e arbustive (aree parcheggio, aree pertinenziali dei fabbricati percorsi pedonali ecc);
– conservazione e incremento della biodiversità limitando l’impoverimento degli ecosistemi nelle aree produttive e urbanizzate;
– promozione nelle aree di nuova edificazione corridoi di continuità vegetazionale con le aree limitrofe e prevedere impianti vegetazionali che consentano una corretta regimazione delle acque superficiali;
20. dovrà essere ridefinito il PMA indicando per ogni componente ambientale gli indicatori di contesto, finalizzati ad evidenziare l’evoluzione del quadro ambientale di riferimento derivante dall’attuazione del Piano, e gli indicatori prestazionali, finalizzati ad evidenziare la performance ambientale prodotta dall’attuazione degli interventi previsti dal Piano in rapporto agli obiettivi di protezione ambientale prefissati. Per ogni indicatore dovrà essere definita l’unità di misura, le fonti e/o le modalità di raccolta dei dati, i target di riferimento. A riguardo dovranno essere integrati e/o aggiornati gli indicatori proposti nel PMA utilizzando i numerosi Manuali e Linee guida prodotti da ISPRA sulla VAS e altri riferimenti come ad esempio : gli indicatori della Strategia sulla Sostenibilità 2030, come rielaborati e disaggregati da ISTAT – aggiornamento e l’ampliamento delle disaggregazioni degli indicatori utili alla misurazione dello sviluppo sostenibile e al monitoraggio dei suoi obiettivi del 2019 – (cfr anche Rapporto sugli SDGs.); indicatori di efficacia ambientali contenuti nel Documento COM(2018) – Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio per la Programmazione 2021-2027; il set degli indicatori della Strategia nazionale per la biodiversità 2013 aggiornato;
21. il PMA dovrà meglio definire le modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive da adottare attraverso un rapporto di monitoraggio ambientale (RMA) che sarà pubblicato sui siti web dell’Autorità Competente, dell’Autorità Procedente. Le informazioni raccolte attraverso il monitoraggio saranno tenute in conto nel caso di eventuali modifiche al Piano e comunque sempre incluse nel quadro conoscitivo dei successivi atti di pianificazione o programmazione.
22. integrare il R.A. con l’indicazione delle fonti documentarie e bibliografiche utilizzate per la redazione dello stesso; Il presente parere ha esclusiva valenza ambientale, pertanto, fermo restando le valutazioni in materia urbanistica del Dipartimento competente, dovranno essere acquisite tutte le dovute autorizzazioni, nulla osta e pareri necessari alla realizzazione di quanto previsto nel progetto di Piano.

«Il presente parere – conclude la Commissione – ha esclusiva valenza ambientale, pertanto, fermo restando le valutazioni in materia urbanistica del Dipartimento competente, dovranno essere acquisite tutte le dovute autorizzazioni, nulla osta e pareri necessari alla realizzazione di quanto previsto nel progetto di Piano».

Ora si aspettano le azioni annunciate dai movimenti politici Guardiamo Avanti e Movimento 5 Stelle, all’indomani della notizia, come documentato da Misterbianco 3.0

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