ZES, «Se Misterbianco non c’è non è colpa nostra!» Ma è davvero così? Lo abbiamo verificato Fact checking sulle affermazioni dell'ex sindaco a proposito della mancata adesione alla delimitazione

In un recente comizio a favore di telecamere, offerte da Misterbianco Channel, il deposto sindaco ha affrontato la questione della ZES Sicilia orientale e della mancata adesione del Comune di Misterbianco.

Come Misterbianco 3.0 ha rivelato, dopo la prima perimetrazione, il 9 agosto 2019 la Regione Siciliana aveva emanato un avviso rivolto agli enti locali perché potessero essere assegnate le restanti aree per 462 ettari complessivi.

Nonostante Misterbianco mostrasse di avere le carte in regola, per la sua collocazione geografica strategica sullo snodo autostradale ME-CT-SR e PA-CT, a pochi chilometri dall’Asse dei Servizi (e quindi di aeroporto, porto e interporto) e con una striscia di area produttiva lungo la SS 192 per Enna, l’amministrazione allora in carica si fece passare sotto il naso l’opportunità di avanzare la richiesta.

Nel video, il capo di quell’amministrazione, che annoverava tra l’altro anche un’assessora dal paese della famosa Vara dell’Assunta con specifiche competenze, ha affermato, in sintesi, che quella delle ZES «È stata un’operazione tutta regionale. Lì gli assessori, a partire dal presidente della Regione, si sono fatti i loro amici. Senza avvisare nessuno. Poi il 9 di agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, quando tutti gli uffici sono in ferie. Noi non l’abbiamo saputo. L’hanno fatta in agosto per non farlo sapere a nessuno. Questa è la verità e si dovrebbero vergognare».

Abbiamo provato a verificare alcune di tali affermazioni, sulla base dei documenti disponibili in possesso di Misterbianco 3.0. Un’operazione di fact checking, come si dice ora. E ne venuto fuori un quadro che, quanto meno, fa emergere alcune discrepanze da quello illustrato dall’ex sindaco.

Andiamo per ordine.

  • «Il presidente della Regione e gli assessori si sono fatti i loro amici».

FALSO. Hanno aderito all’avviso, in provincia di Catania, tra gli altri, il Comune di Militello, che sarà pure il paese natale del presidente Musumeci ma è retto da un’amministrazione che non può dirsi proprio amica, con a capo l’ex deputato nazionale e regionale Giovanni Burtone (PD); il Comune di Acireale, con a capo Stefano Alì (Movimento 5 Stelle); in provincia di Enna, il Comune di Troina, retto da Fabio Venezia (centro-sinistra); in provincia di Siracusa, il Comune di Lentini, retto da Saverio Bosco (proveniente da SEL).

  • «Senza avvisare nessuno».

FALSO. L’avviso è stato rivolto a tutti gli enti locali siciliani il 9 agosto 2019. In precedenza, il 2 maggio 2019, la giunta regionale aveva emanato le linee guida per la definizione del procedimento di delimitazione delle ZES; il 18 luglio 2019, l’assessorato alle Attività produttive con un atto di indirizzo dava indicazioni agli uffici competenti; il 30 luglio 2019, la cabina di regia concordava che la superficie non assegnata fosse riservata ai Comuni non già inclusi nella delimitazione.

  • «Il 9 di agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, quando tutti gli uffici sono in ferie».

FALSO. L’avviso è stato pubblicato sul sito del Dipartimento regionale delle Attività produttive. Uffici chiusi già il 9 agosto? Quali uffici? Dove? E c’era comunque un mese di tempo per rispondere.

  • «L’hanno fatta in agosto per non farlo sapere a nessuno»

FALSO. L’hanno saputo tutti i Comuni siciliani. E almeno 52 di essi (esclusi quelli che erano già inseriti nella ZES e che hanno rifatto istanza) hanno presentato la richiesta. In 32 sono stati ritenuti idonei e inclusi nella delimitazione.

  • «Noi non l’abbiamo saputo».

VERO. È l’unica affermazione con un po’ di verità: stavano “come in autunno sugli alberi le foglie”. Più interessati al loro destino che a quello della comunità. Basta dirlo.

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Redazione

La Redazione di Misterbianco 3.0

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