Uffici sanitari, l’Asp lascia Misterbianco-centro: un “delitto perfetto” meditato dal 2016 Il pensionamento dell'ufficiale sanitario e la bocciatura del progetto di riunificazione nei locali ex-Movicar occasione per l'abbandono?
Il dottor Giuseppe Condorelli, ufficiale sanitario a Misterbianco, dall’1 settembre è in pensione. E l’Asp di Catania non ha pensato a sostituirlo. Il servizio di Igiene pubblica che garantiva viene spostato al centro di Catania: i cittadini misterbianchesi che vogliono ottenere pareri igienico-sanitari e rinnovare autorizzazioni sanitarie dovranno rivolgersi al Servizio Medicina Legale e Fiscale in viale Vittorio Veneto. Che bellezza!
Ma le “belle notizie” non si fermano qui. L’Asp sfrutta il “combinato disposto” del pensionamento del dottor Condorelli e della richiesta di liberare i locali comunali del plesso scolastico di via Garibaldi 41, per chiudere anche i residui uffici sanitari presenti a Misterbianco-centro: la Medicina legale e l’Ufficio vaccinazioni. Quest’ultimo o sarà limitato a una sola stanza in via Garibaldi (senza nemmeno una sala d’attesa) o verrà spostato nel quartiere di Lineri.
Nel quartiere periferico, ospitati nel Centro polifunzionale Urban 2, già ci sono la guardia medica e il 118. E due stanze libere che erano in uso al consultorio. Chiuso anche quet’ultimo ormai da tempo, la destinazione dell’ufficio vaccinazioni sembrerebbe bell’e decisa. Che colpo!
Le decisioni sono maturate nel corso dell’incontro che la direzione amministrativa dell’Asp ha avuto con la commissione straordinaria che amministra il Comune di Misterbianco dal 26 settembre 2019. E al quale hanno preso parte anche alcuni dirigenti scolastici. Incontro più volte sollecitato da parte misterbianchese anche per chiarire che fine avesse fatto l’intesa tra Comune e Azienda sanitaria maturata il 21 luglio scorso.
Oltre un mese fa, rappresentanti del Comune e dell’Asp avevano svolto un sopralluogo nei locali dell’ex Movicar. Obiettivo: riunire tutti gli uffici e i servizi sanitari dislocati in locali comunali sotto un unico tetto.
Questo perché, l’amministrazione straordinaria aveva richiesto all’Asp i locali, in vista del nuovo anno scolastico, perché di possibile destinazione agli istituti per il dopo emergenza Covid. Nelle aule del plesso di via Garibaldi 41, dell’istituto comprensivo Da Vinci, c’è stato finora l’ufficio vaccinazioni, la medicina legale e, finché c’era il dottor Condorelli.
Nell’idea dell’amministrazione straordinaria, con qualche intervento di modifica e adeguamento, l’edificio ex Movicar avrebbe potuto accogliere tutti i servizi ospitati nei locali scolastici. Il Comune avrebbe concesso in comodato d’uso i locali e, quindi, posto fine alla loro separazione. I locali occupati potevano tornare utii alle scuole per il distanziamento post Covid-19.
Ma, i problemi erano già sorti in quella stessa occasione. I tecnici dell’Asp avevano cominciato a manifestare delle perplessità in merito alla vicinanza di un elettrodotto e alle eventuali esalazioni provenienti dalla vicina discarica. Difficoltà così insuperabili? In emergenza, qualche deroga può anche essere concessa. Ma così non è stato.
Insomma, poco alla volta l’Asp va via da Misterbianco. Si profila meglio il disegno già predisposto nel 2016, quando venne abbandonato dall’oggi al domani il poliambulatorio di via Galilei. Una struttura di 55 stanze, con ambulatori, laboratori e uffici, guardia medica e postazione 118. Una struttura imponente al servizio di una popolazione di circa 60mila abitanti, tra i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. O forse anche prima.
Un progetto da “delitto perfetto” avviato già dal 2015. Almeno così si evince a leggere i verbali delle sedute del consiglio comunale dell’epoca. Verbali che presto Misterbianco 3.0 metterà a disposizione dei cittadini. Ma già allora, la VI commissione esprimeva la netta impressione che l’Asp stesse poco alla volta trasferendo alcuni servizi a favore del nascente ospedale San Marco e del poliambulatorio di San Giorgio.
Sulla vicenda è intanto intervenuta critica la Cisl catanese: «La vicenda è l’occasione per chiedere finalmente all’Asp che cosa vuol farne della medicina di prossimità nel territorio a Misterbianco, come nel resto del territorio metropolitano. Non si può più andare avanti a inventare ambulatori e sedi volanti dove si investono risorse e dopo si abbandonano. L’emergenza Covid19 ha fatto scoppiare tutte le contraddizioni di un sistema che si è rivelato fragile e inadeguato ad affrontare tanto lo straordinario quanto, e soprattutto, l’ordinarietà.
Oggi, a Misterbianco, occorre che la politica locale dia qualche segnale che vada oltre la timidezza. Occorrono azioni politiche precise e nelle sedi opportune, fino ad arrivare all’assessorato regionale della Sanità. Perché il problema non riguarda più solo l’avvio dell’anno scolastico, ma apre scenari ben più preoccupanti: l’abbandono definitivo di Misterbianco da parte dell’Asp. Con tutte le conseguenze negative che questo potrà avere.
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