Uffici Asp, era già tutto previsto? Nel 2016 il consiglio comunale aveva capito Estratto dal verbale della seduta consiliare del 5 ottobre 2016. E c'è pure un verbale di VI commissione del 2015
Era già tutto previsto? L’Asp aveva deciso già da tempo di dismettere quanti più servizi possibili da Misterbianco? Nel consiglio comunale in carica nel 2016 c’era chi sospettava di sì. Non importa da che parte stesse in quel periodo: contano le cose dette, i dubbi avanzati, tutto scritto nel verbale della seduta del 5 ottobre 2016. E si parte anche dal 2015.
Quella sera, presieduta da Antonino Marchese, l’assemblea comunale di Misterbianco si riuniva in sessione ordinaria, per discutere del seguente ordine del giorno: “Chiusura uffici e poliambiulatori A.S.P. Via Galilei Misterbianco”. Il 26 agosto, infatti, l’Asp aveva già abbandonato i locali di via Galilei. Motivo: l’inagibilità della struttura.
Il 5 ottobre 2016, il dibattimento consiliare entra nel vivo, con l’intervento del consigliere comunale Cristian Vitrano: egli fa riferimento anche a una seduta della VI commissione consiliare del 5 maggio 2015, nell’allora poliambulatorio di via Galilei. E già in quel periodo, i segnali che arrivano dall’azienda sanitaria andavano tutti nella medesima direzione: riorganizzare i servizi.
Ecco un estratto di quel dibattito.
Il consigliere Cristian Vitrano: «Io, stasera, signor presidente, quale componente della VI commissione consiliare, tenevo a relazionare al Consiglio comunale sulla questione dell’ASP, in particolare su alcuni passaggi in commissione che risalgono al mese di maggio del 2015, quindi, ad oltre un anno fa. Era, allora, presente il presidente del Consiglio comunale e, in aggiunta ai commissari di maggioranza e di opposizione, c’era anche il vice Sindaco. Dico questo, perché tengo a sottolineare che la VI commissione “Servizi sociali”, a suo tempo, già interpellata dagli uffici dell’ASP, si era interessata della questione.
A tal proposito, signor presidente, ho ripreso da quella data uno dei verbali più significativi, esattamente quello del 5 maggio 2015, in cui la commissione, presenti, oltre me, i consiglieri Marchese Domenico, Santonocito, Tenerello, e Licciardello e il vice sindaco Corsaro, si è tenuta presso la stessa struttura ASP del poliambulatorio di Misterbianco.
Da questa riunione emergeva il rammarico da parte del dirigente il dott. Condorelli per il continuo trasferimento dei laboratori specialistici in altre strutture dell’ASP 3, per cui, come vedete, di questo fenomeno si era lamentato diverse volte già il direttore sanitario dell’ASP di Misterbianco, che serve qualcosa come 60.000 abitanti, considerata l’utenza di Misterbianco e dei comuni limitrofi.
Anche alcuni infermieri hanno dichiarato il loro disappunto per il decentramento delle visite, che comporta un grosso disagio per l’utenza, in quanto la struttura, oltre alle visite specialistiche, svolge anche il servizio di accettazione e smistamento delle competenze.
Ricordo, poi, come, in un altro verbale, sempre il personale dell’ASP e alcuni dei dirigenti, di cui certo Torrisi, esprimevano la volontà dell’ASP di riorganizzare i servizi, accorpandoli nei locali del San Marco a San Giorgio, in modo, diceva lui, di permettere a qualsiasi cittadino, che si rivolge all’ASP, di fare un check-up completo, anziché fare una visita specialistica a Misterbianco, un’altra a San Giorgio ed un’altra ancora altrove.
Nonostante che, allora, tutti i commissari, indipendentemente dall’appartenenza politica all’opposizione o alla maggioranza, avessero lamentato la possibile sottrazione di servizi al territorio di Misterbianco, alcuni dei quali indispensabili, succede che, un anno dopo, in piena estate, siamo ad agosto, i locali dell’ASP diventano, di colpo, inagibili.
Ora, la mia considerazione è una. Innanzitutto, ci tenevo a relazionare sul lavoro fatto dalla commissione, ma la seconda cosa che emerge è che la perizia dell’ASP sull’inagibilità dei locali sia arrivata, magicamente, un anno dopo in pieno agosto, quando le persone teoricamente sono tutte in ferie, in vacanza e gli uffici hanno minore utenza. Al di là del facile populismo, che si potrebbe fare attorno a questa discussione, io tenevo a dirvi come sono andate le cose, per cui, dal mio punto di vista, tutto ciò è stato costruito ad orologeria secondo un progetto, che già l’ASP si era data».
Il consigliere Matteo Marchese: «Se permette, presidente, voglio continuare la cronistoria che ha fatto il mio collega, perché è verissimo che un anno fa la VI commissione consiliare si è posto, grazie in particolare all’intervento del presidente Marchese Domenico e del consigliere Monaco, senza nulla togliere agli altri colleghi, il problema di verificare quelle voci secondo cui l’ASP aveva intenzione di togliere dei servizi a Misterbianco, che non sono solo il servizio di 118, la Guardia medica, l’ufficiale sanitario provinciale, ma anche altri servizi, con ben venti unità tra medici, infermieri, unità amministrative, quali il consultorio familiare, il laboratorio di tossicologia, le prestazioni medico-legali, i medici ortopedici, le vaccinazioni per i bambini da sempre presenti per il presidio dell’ASP di Misterbianco, che serviva anche i comuni limitrofi.
Il 25 agosto del 2016 veniamo a sapere che, all’improvviso, l’ASP, dopo un incontro fatto con l’Amministrazione comunale, su cui il Sindaco a breve ci relazionerà, è stata dichiarata l’inagibilità di una parete e, di conseguenza, essendoci questi problemi tecnici, non potevano più essere espletati questi servizi. Così il 26 agosto già c’erano i camion per il trasloco davanti all’ASP e lo stesso giorno i consiglieri comunali, qui presenti, chiedono un Consiglio straordinario per chiedere al Sindaco cosa stesse succedendo.
Sempre il 26 agosto, sul giornale La Sicilia, il signor Sindaco rassicura tutti e cito testualmente le parole del Sindaco «Ho avuto assicurazione dal direttore sanitario dell’azienda sanitaria dott. Franco Luca, che, domani mattina (quindi il 27 di agosto), la direzione dell’ASP pubblicherà un bando di interesse per la ricerca a Misterbianco di locali idonei a ospitare gli uffici sanitari».
Io dico che, ancora oggi, sul sito dell’ASP questo bando non è uscito, per cui o questa telefonata, di cui il Sindaco ora ci dirà, c’è stata e, quindi, è colpa del direttore Franco Luca oppure questa telefonata non c’è stata, oppure ancora, cosa più grave, ci prendono in giro, perché evidentemente per loro non contiamo nulla.
Mi permetto di dire altra cosa grave, ma sarà il Sindaco a dirmi se la situazione è questa. Ai primi di settembre arriva al comune di Misterbianco una lettera del dott. Torrisi, che, collega Vitrano, è il responsabile dell’Area tecnica dell’ASP, il quale ha chiesto al comune di Misterbianco quali locali poteva mettere a disposizione e il comune di Misterbianco ha risposto all’ASP di poter concedere dei locali a Lineri all’interno del poliambulatorio per il 118 e la Guardia medica e una stanza in via San Rocco Vecchio per l’ufficio sanitario provinciale. Di consultorio, vaccinazioni e altro non si parla all’interno di quella lettera.
Avviene che l’ASP sceglie il 118 a Lineri e la Guardia medica a San Giorgio, nonostante che l’ASP sia stata sempre a Misterbianco come presidio e che la normativa la imponga, per popolazione, all’interno dei comuni interessati e non dei comuni limitrofi. L’ASP fa la scelta di fregarsene del comune di Misterbianco e di Motta e di farci uno scippo di servizi.
Allora, io le faccio due domande, sig. Sindaco. La prima: Perché per coprire questi servizi, data la maggiore importanza che rivestono le prestazioni sanitarie, non abbiamo messo a disposizione degli altri locali quali quelli per il Centro per l’impiego. Seconda domanda: Sono d’accordo con quello che diceva il collega Vitrano, secondo cui c’è un chiaro progetto temporale, elaborato dall’ASP in una logica di città metropolitana, volto a togliere tutti questi servizi a Misterbianco. Se, dopo un anno, all’improvviso, ad agosto accade questo, noi cosa abbiamo fatto nel frattempo? Il Sindaco cosa ha fatto in quest’anno? Dal 15 aprile 2015 cosa abbiamo fatto, non c’è nulla, non c’è una lettera, non c’è un atto, non c’è una dichiarazione, non c’è un documento, ci sarà solo qualche colloquio riservato, di cui il Sindaco adesso ci riferirà.
Allora, se noi, che abbiamo delle responsabilità, siamo quelli che ci pensiamo all’ultimo momento, c’è poco da fare, soprattutto, quando si parla di sanità pubblica e di servizi di vaccinazione per i bambini. In ogni caso, non c’è da parte nostra alcuna strumentalizzazione delle proteste dei cittadini. La strumentalizzazione c’è se la cosa succede il 25 di agosto 2016 e si dice che la colpa è tua che ci potevi pensare prima, ma qui abbiamo un chiaro atto pubblico di un anno prima, a seguito del quale il Sindaco non ci ha pensato e posso dire di più, collega Vitrano, per fortuna che ci hanno pensato i consiglieri, perché se non c’erano i consiglieri a fare quell’incontro neanche quello ci sarebbe stato. Certo, il Consiglio comunale è arrivato a un certo punto, in quanto si poteva anche concordare un incontro, ma mi pare, collega Vitrano, che ci si è provato un anno fa, ad agire assieme all’Amministrazione, come è giusto che sia, perché non c’è colore politico di sinistra o di destra quando si parla di prestazioni sanitarie, ma c’è solo un problema di organizzazione e di capacità amministrativa».
Il consigliere (Marcello) Russo: «Veda Sindaco da quanto successo emerge la sua incapacità politica di amministrare questo paese, un Comune di 50 mila abitanti, che viene scippato dell’ASP. Non mi risulta che lei abbia fatto uno sciopero della fame, anche breve, non dico di 24 ore, ma anche solo di 12 ore lo poteva fare, ma non ha fatto un comizio, non ha fatto un manifesto, emerge anche una mancanza di dialogo con gli stessi suoi consiglieri maggioranza. Una commissione consiliare, attenta alla problematica, nel 2015 fa due verbali, ma lei neanche li legge i verbali delle commissioni, lei non sa niente e, poi, dice che le commissioni non lavorano. Non lavorano perché lei non legge i verbali. Lei ha avuto un anno e mezzo di tempo per poter aprire un tavolo, chiamare questi dirigenti e battere i pugni sul tavolo, invece, siamo qua e dobbiamo assistere su facebook alla denuncia di una cittadina, la signora Giuseppina Orofino, la quale si lamenta che da settant’anni c’è stata l’ASP e che lei è stato capace di farla portare a Catania. Ci spieghi che cosa ha fatto a tal proposito».
Il Sindaco (Nino Di Guardo): «Signor presidente, rispondo a queste insinuazioni. Si dice che tutto si sapeva un anno fa, che c’è un grande disegno, una grande operazione di portare via le strutture sanitarie da Misterbianco, ma perché si dovrebbero portare via, quale potrebbe essere l’oggetto di questa scelta, che sono locali in affitto che paga la sanità? No, in quanto sono locali della sanità, mentre, per obbligo, certi servizi debbono rimanere al Comune. Quindi, mi chiedo quale disegno diabolico potrebbe perseguire l’ASP, quello di togliere questi servizi al comune di Misterbianco? Io, francamente, non lo vedo. C’è stato un allarme, gli impiegati se ne vogliono andare, ma non c’è nulla sotto, signori consiglieri, non c’è proprio nulla. C’è solo il fatto che questi locali sono stati dichiarati inagibili, ma non dal comune di Misterbianco che non ha competenze e che non ha motivo di interferire nella vita di un Ente autonomo come quello della sanità. C’è stato l’ufficio tecnico sanitario e gli ingegneri dell’ASP, che hanno detto “Signori, questo ufficio è da controllare, perché ci sono delle crepe e, quindi, c’è un pericolo per gli impiegati e per il pubblico che frequenta questi locali».
«Questa è la verità, questo è quello che è accaduto nel mese di agosto, questo è il fatto. Si è arrivati a sospendere le attività, perché, per poter effettuare alcuni sondaggi e alcune analisi del fabbricato, i locali debbono essere liberi e non ci devono essere persone. Ho potuto constatare come la ditta dell’ing. Longo, che ha fatto e sta facendo degli accertamenti nelle nostre scuole, soprattutto in quelle di via Gramsci e di via Duccio Galimberti, rispetto alla tenuta dei solai, sia la stessa che sta lavorando per accertare la staticità e l’efficienza di quei locali. Ho telefonato al direttore sanitario e lui mi ha detto “Sindaco, non possiamo fare nulla per evitare il trasloco, anzi pubblicheremo sul sito un bando per chiedere locali dove poterci trasferire”.
Anch’io ho scritto su una pagina di Facebook, richiedendo a chi ha locali idonei di poterli offrire all’ASP, che ne è alla ricerca. All’indomani di quella telefonata, un certo dott. Mario Coppa, un medico dell’ASP, ci ha detto che, forse, quel bando non lo avrebbero fatto perché per un ente pubblico si tratta di seguire una procedura troppo lunga, per cui mi ha detto che, possibilmente, non se ne faceva nulla. Io, comunque, avevo un locale da poter offrire immediatamente, che era quello al piano terra di piazza Dante, di proprietà del vigile Scuderi, per cui ho detto al dott. Coppa «Andate a vederlo», ma, poiché occorreva liberare i locali, io ho incominciato a pensare ad altre soluzioni possibili e, consultandomi con il prof. Mancuso, ho saputo che, forse, a Lineri al primo piano, dove c’è il centro sociale, si poteva liberare qualche stanza e, siccome c’è un ampio cortile, forse il 118 si poteva trasferire proprio lì.
«Nel frattempo egli stesso, pratico delle scuole, mi dice “Sai in via Garibaldi, se si fanno certe operazioni, alcuni locali li possiamo liberare”. Andiamo a vedere di che cosa si tratta e abbiamo visto che c’è un un’aula del piano terra della scuola di via Garibaldi che si può liberare, rendendola del tutto autonoma. Quindi, si è immaginato di fare un ingresso dall’altro lato. Si tratta di un corpo di edificio scolastico che si può utilizzare, avendo due bagni e, quindi, io ho detto “bene”.
Abbiamo chiamato i dott. Coppa e Torrisi, che si occupa di questa storia, abbiamo fatte vedere i locali ed hanno detto anche loro “bene, potrebbero andare, dobbiamo fare solo alcune modifiche, perché nel bagno ci vuole un lavandino, nell’altra ci vuole un’altra cosa e basta”. Subito, abbiamo fatto richiesta all’istituto scolastico, perché il locale è del Comune, ma è a disposizione della scuola, per cui è necessario avere il consenso del Consiglio di istituto della scuola e abbiamo chiesto di poter utilizzare per altri fini quattro aule di via Garibaldi. Loro ci hanno risposto “Va bene, purché non ci sia interferenza tra i bambini e questi uffici”, mentre noi abbiamo assicurato che non ci potrà essere e non ci sarà alcuna interferenza.
Quindi, da un lato, questi quattro locali li abbiamo destinati, con specifico atto, all’utilizzo dell’ASP, dall’altro, abbiamo subito trasferito il 118 a Lineri. Abbiamo, insomma, fatto quello che era necessario fare. Alcuni provvedimenti ed accorgimenti li abbiamo fatti subito, perché per i locali di Lineri non ci voleva nulla, per cui, organizzato il bagno, dato che c’è l’acqua e la luce, c’è tutto, lì il servizio è scattato immediatamente. Per questo, invece, ci vuole ancora un po’ di tempo, dato che si devono operare certe modifiche. Io chiamo almeno due volte alla settimana, non di più, perché potrebbe apparire offensivo ed il dott. Torrisi mi ha detto «lei è il Sindaco e, in un attimo, ha deciso tutto, ma nella sanità abbiamo vari reparti e per fare una deliberazione ci vuole quello che ci vuole, per cui automaticamente perdiamo tempo».
Io ho detto “Se volete, alcune cose le fa il Comune, che è interessato ad avere subito i servizi, per cui se dobbiamo fare qualche intervento noi siamo giustificati dal fatto di poter offrire in tempi rapidi il servizio ai nostri utenti”. Ma egli mi ha risposto “No, non è possibile, queste sono cose che deve fare la sanità, non mischiamo le carte”.
Proprio l’altro ieri, ci siamo sentiti con il dott. Torrisi, il quale mi ha detto che, dall’analisi fatta sul piano della staticità dei locali, si evince che si è trattato di uno scivolamento, tutto l’edificio è scivolato un po’, per cui mi ha aggiunto che non si tratta di una cosa impossibile; ci sarà sotto qualche sorgiva d’acqua, che alimenta l’argilla, comportando questo spostamento; non è una cosa dell’altro mondo e che gli hanno detto come nel giro di quattro o cinque mesi i locali potranno ritornare ad essere agibili. Ma io ho detto “Caro dott. Torrisi, i quattro mesi possono diventare un anno, un anno e mezzo, perché non siamo qua su un terreno privato, ma pubblico, e quindi, io so cosa significa fare le cose con la burocrazia nel rispetto di tutte le regole”.
E, quindi, gli ho aggiunto “lei, intanto, si prenda i nostri locali, almeno porti immediatamente la Guardia medica e la vaccinazione, per dare subito una risposta, il resto vediamo come va, se, poi, voi sistemate il locale e fra un anno, un anno e mezzo, ritornate lì”. Lui mi ha risposto “Sindaco ha ragione, per cui stiamo provvedendo per realizzare tutto e trasferirci”.
Questi sono i fatti. Non c’è alcuna colpa, né responsabilità. Noi tutto quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, cosa possiamo fare di più se non spingere per realizzare le cose.
D’altra parte il dott. Torrisi, persona affidabile che si adopera per risolvere il problema, mi ha detto espressamente “Noi da Misterbianco non ce ne vogliamo andare e i nostri locali non li vogliamo abbandonare, non so chi abbia messo questa favola in giro, perché ce ne dovremmo andare via da Misterbianco se abbiamo il dovere di restare a Misterbianco, se c’è il problema dei locali si risolve e ringraziamo il Comune”. Egli mi ha detto tante altre cose, che qui non ripeto, con riferimento alla tempestività e alla disponibilità del Comune a offrire le soluzioni possibili, concludendo di voler lavorare insieme per ripristinare al più presto almeno questi due uffici fondamentali. Questo è lo stato dell’ASP, signori consiglieri.
Non ci sono macchinazioni e questa Amministrazione, fino a prova contraria, cura tutto al massimo, soprattutto quando si tratta di problemi che riguardano la salute e la vita dei cittadini. Posso dire, dunque, che è stato fatto tutto tempestivamente, mentre la sistemazione di alcune cose non dipende dal Comune.
Auspico e spero che, entro questo mese, tutto si possa risolvere per potersi continuare a svolgere regolarmente le attività. Quando, poi, i locali della sanità saranno sistemati, si sposteranno nuovamente, ma, intanto, noi possiamo tirare avanti almeno per questi uffici essenziali. Questo è il punto del ragionamento e non ho nulla da aggiungere […]».
Il consigliere (Serafino) Caruso, per diritto di replica: “Do atto della dichiarazione del Sindaco di non avere alcun pregiudizio a proposito degli spostamenti. Vede Sindaco, da recente abbiamo assistito, purtroppo, a un terremoto, che ha devastato la parte centrale dell’Italia. Stanno ricostruendo, per quello che possono, il tessuto umano e lo stanno costruendo intorno a dei luoghi simbolo, cioè la Chiesa, il Comune e l’Ospedale, per cui il presidio medico non è affatto secondario agli altri. Lei doveva raccogliere il grido d’allarme lanciato più di un anno fa dalla VI Commissione, perché ciò che mi fa preoccupare tantissimo è che c’è un disegno di città metropolitana volto a far spostare tutto il presidio medico di Misterbianco nel costruendo presidio di San Marco a San Giorgio. Se la VI Commissione ha avvertito il dovere di relazionarsi con i responsabili, lo ha fatto in maniera giusta e oculata, perché questo rischio è concreto.
Poi, si è verificato ciò che si è verificato, ma quello, chiaramente, sta nella imprevedibilità dei fenomeni atmosferici. Chi è di Misterbianco sa che quei locali della Guardia medica sono costruiti sull’argilla, quindi sul nulla. Anzi, mi meraviglio come mai siano scivolati solo dopo venti e passa anni. Il problema è serio, c’è un disegno strategico metropolitano che vuole che i nostri locali vadano al plesso di San Marco e se la VI Commissione ha pensato giustamente di interrogarsi e di interrogare i responsabili su questo un motivo, di certo, ci sarà. Probabilmente, da parte dell’Amministrazione, questo aspetto è stato sottovalutato. Per quanto riguarda i locali dell’ex Movicar, che sono stati da lei definiti i migliori locali di cui è dotato il Comune, io le ribadisco la volontà, soprattutto del primario, del medico di base e dei funzionari di volere andare in quei locali e lo possono fare da subito, perché in quei locali non occorrono quegli interventi che occorrerebbero per il Centro per l’impiego […]».
Il consigliere Matteo Marchese: «Presidente, ho ascoltato il signor Sindaco e mi sento di fare tre semplici considerazioni. L’amministrazione della cosa pubblica è fatta di priorità. Ci sono dei diritti fondamentali, quali quello della salute, del lavoro e dell’istruzione e la salute viene prima, configurandosi come una priorità. Se c’è un’emergenza quale lo scivolamento di questo edificio, ne dobbiamo prendere atto e dare precedenza assoluta alla salute. Per quanto riguarda i locali, credo, signor Sindaco, che il pregiudizio c’è, c è, forse, un atto di testardaggine nel dire che quei locali devono andare al Centro per l’impiego, mentre, per salvaguardare la salute, togliamo i locali alla scuola. D’altra parte, 118 e Guardia medica non vengono tolti, mentre altri servizi, come la vaccinazione, restano fuori. In realtà, specifiche dichiarazioni dell’ASP dicono chiaramente che bisogna togliere dei servizi dal centro di Misterbianco per portarli al San Marco e, se permettete, per me è un problema, non so per qualcun altro.
Il Sindaco di Misterbianco ha avuto un colloquio istituzionale con l’ing. Torrisi, che è il dirigente dell’ufficio tecnico, mentre l’ASP ha un dirigente generale, un direttore amministrativo e un direttore sanitario. Il direttore sanitario si chiama Franco Luca, quello che il Sindaco ha chiamato al telefono, che si occupa delle questioni sanitarie, degli spostamenti dei medici, degli infermieri e quant’altro, poi, c’è un direttore amministrativo, la dott.ssa Faraoni, che si occupa di contabilità e, poi, c’è un capo dell’ASP, un dirigente generale, che è il dott. Giammanco, con cui, anziché con l’ing. Torrisi, dico io, il Sindaco doveva a parlare per la questione dei locali dell’ASP. È come se il Sindaco si sia rivolto all’ingegnere del comune di Catania, anziché direttamente al Sindaco di Catania. Capiamo che l’interlocuzione col dott. Giammanco non c’è stata, perché non lo si è cercato, ne deduciamo che non si vuole risolvere il problema, perché tanto se ne parlerà tra un anno e mezzo. Sindaco, stiamo attenti, perché ci manca solo che da Misterbianco se ne vanno via anche i carabinieri».
[…]
Il consigliere Vitrano: «Signor presidente, io, francamente, trovo stupefacente che, e si tratta di una mia considerazione personale, vengano addossate al Comune di Misterbianco responsabilità o spese che riguardano l’ASP. Dubito, poi, del fatto che l’ASP aveva anticipato a noi in Commissione l’esigenza di riorganizzarsi, posto che, ad agosto, senza avvisare ufficialmente il Comune, ha dichiarato che i locali sono inagibili. Anche ciò, secondo me è stupefacente, al di là del rapporto, della campagna elettorale, degli argomenti che possono essere tutti utili. Ribadisco, pertanto, che il comune di Misterbianco abbia già serie emergenze da fronteggiare, esigenze che riguardano, per svariati motivi, i cittadini, per cui trovo davvero sorprendente che si assuma anche la responsabilità di locali che sono di proprietà dell’ASP».
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