Depuratore, dal commissario Giugni via libera al progetto di adeguamento per 976mila euro Consentirà di trattare i reflui di 200mila abitanti e far uscire l'Italia dalla procedura d'infrazione
È partita la progettazione per adeguare il depuratore consortile di Misterbianco. Il 3 settembre, la struttura del Commissario straordinario unico per la Depurazione, Maurizio Giugni, ha avviato le attività che saranno svolte da un raggruppamento di professionisti. Lo scrive l’agenzia Ansa.
L’importo previsto è di 976 mila euro: comprende anche la successiva direzione lavori e il coordinamento della sicurezza. La durata prevista è di 3 mesi.
Per impatto sul territorio e importo economico, l’intervento di Misterbianco rappresenta una delle più rilevanti azioni previste per l’uscita dell’Italia dalla procedura d’infrazione, dovuta al cattivo trattamento delle acque reflue in aree urbane.
Per tale infrazione, l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea a pagare una sanzione pecuniaria: sono infatti oltre 200 milioni i fondi stanziati con delibera Cipe per realizzare la rete fognaria e costruire uno degli impianti a maggior potenzialità e tecnologia in Sicilia.
L’adeguamento e potenziamento del depuratore consortile consentirà di trattare i reflui di oltre duecentomila abitanti equivalenti e coprire, oltre a Misterbianco, anche i comuni di Belpasso, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Mascalucia, Nicolosi, Pedara, San Pietro Clarenza, Trecastagni, Tremestieri Etneo, il quartiere San Giovanni Galermo di Catania.
Il 27 luglio scorso, proprio per superare le infrazioni comunitarie in campo fognario e depurativo, era stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’ANCI, l’associazione rappresentativa dei comuni siciliani presieduta da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, e la nuova Struttura commissariale nominata lo scorso maggio, composta dal Commissario Giugni e dai due Subcommissari Stefano Vaccari e Riccardo Costanza.
Il testo dell’accordo ricorda che sono 63 gli interventi, distribuiti in 54 comuni siciliani tra cui i principali centri urbani, per un costo complessivo di circa 1,6 miliardi, che la Struttura Commissariale deve realizzare per superare le infrazioni comunitarie (in particolare le procedure C-565/10, C-251/17 e C-85/13) aperte nei confronti degli agglomerati isolani e del resto d’Italia.
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