Nella “guerra del pesce” del mercato settimanale, le vittime sono solo formaggi e salumi Il blitz del Dipartimento veterinaria dell'Asp ha colpito soprattutto i piccoli commercianti con pesanti multe
Chili di prodotti caseari, acciughe sotto sale, salumi e baccalà. Sequestrati e distrutti dal personale del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asp. Motivo: mancavano di tracciabilità.
Gli alimentaristi del mercato del sabato se li sono visti portare via dai banconi. Increduli. E anche arrabbiati. Le multe per le inadempienze rilevate sono salate. Molto più di acciughe e baccalà. Anche perché non è certo il periodo giusto per trovarsi gravati anche da sanzioni così pesanti, oltre alle difficoltà imposte dall’emergenza pandemica.
Increduli. «Abbiamo fatto sempre così» ripetono in tanti. «Abbiamo fatto sempre così – dice, ad esempio, chi si è visto contestare la porzionatura di grana e parmigiano – con i nostri mezzi non possiamo portarci dietro le forme intere». «Abbiamo fatto sempre così» ripete il rivenditore di baccalà in ammollo. Ecco, magari prima di farli multare, si poteva dar loro delle indicazioni, delle prescrizioni, valide anche per chi opera con i banchi all’aperto.
Certo la legge è legge. Anche se nei mercati rionali, spesso, i clienti prediligono l’aspetto più pratico del risparmio che del rispetto delle formalità. Naturalmente, tenuto fermo il punto della salubrità del prodotto acquistato.
E arrabbiati. Perché ciò che ha fatto più contrariare i piccoli espositori del mercato misterbianchese è stata la sensazione, più che netta, di essere delle vittime sacrificali di una guerra che non li riguardasse. La “guerra del pesce” appunto. Una guerra di interpretazioni di norme e regole tra il comando della polizia locale misterbianchese e un’azienda di commercio del pesce appena insediatasi.
Si tratta di un’azienda siracusana, la Bottaro Group Siracusa “Divisione Pescherie e Mercati Sicilia”. Che, solo per farsi un’idea, è presente, oltre che a Siracusa, anche in altri mercati comunali siciliani: come Ragusa, Avola, Palagonia e Aci Catena. E che ha fatto pure una comparizione nel programma “Linea Blu” della Rai. (Notizie estratte dalla pagina social)
In pratica, dicono i commercianti, i tecnici dell’Asp sarebbero stati chiamati per controllare e, eventualmente, sanzionare le inadempienze presunte dal comando di polizia locale a carico del Bottaro Group. Naturalmente, una volta incomodati, i tecnici dell’Asp non si spostano per controlli ad personam. Ma passano al setaccio tutto il comparto alimentare del mercato. E così è successo sabato scorso.
Solo che, mentre all’azienda siracusana gli operatori del Dipartimento di prevenzione veterinaria catanese non hanno potuto fare altro che una prescrizione (senza sanzione), agli altri espositori hanno calato la mannaia. Con tagli e ferite profonde. E salate.
Ora, viene spontaneo chiedersi: cui prodest? A chi torna utile questo braccio di ferro? E allora perché un’azienda dotata di tutti i permessi e di tutte le idoneità, compreso il visto dell’Asp aretusea, presente nei mercati comunali di tre province, a Misterbianco centro non dovrebbe mettere piede?
Perché i consumatori misterbianchesi del mercato del sabato devono essere privati dell’opportunità di poter comprare prodotti della pesca, a quanto pare, del tutto in regola? E perché, pur di dare contro al gruppo siracusano, non ci si è curati dei pesanti danni collaterali prodotti sui più piccoli commercianti? È solo una questione di regolamenti?
Perché ora, è legittimo attendersi che gli stessi controlli dell’Asp vengano richiesti anche per il mercato del lunedì a Lineri. Altrimenti, a pensare male si farà pure peccato, ma spesso ci si azzecca.
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