Elezioni comunali, Giarrusso (M5S) chiude a Di Guardo. Ma la chiave della porta chi ce l’ha? L'eurodeputato: «Personalmente ritengo non sia sensato fare accordi con liste che hanno come candidato lo stesso sindaco di quando hanno sciolto il Comune»
«Non sarebbe sensato pensare di fare un accordo con altre liste che presentano come candidato lo stesso sindaco che c’era quando il Comune è stato sciolto per mafia». Dino Giarrusso dixit.
L’eurodeputato a 5 Stelle ha provato a mettere un po’ di pepe – come egli stesso ha ammesso – all’incontro di sabato scorso, tra gli attivisti del M5S e i cittadini di Misterbianco centro. Il tema: “Progettiamo insieme il futuro del nostro paese”. In pratica, un programma elettorale su cui dibattere, per prepararsi alle elezioni dopo il commissariamento. Un programma che, par di capire, è ancora in divenire. Con alcuni punti saldi: la zona commerciale da rivitalizzare, una zona artigianale aperta ai giovani, le peculiarità culturali/archeologiche da promuovere, i servizi per la cittadinanza.
Argomenti che avrebbero dovuto raccogliere un po’ più di interesse nel pubblico. Anche non di stretta osservanza pentastellata. Ma il disincanto con cui i misterbianchesi partecipano alla vita pubblica ormai è diventato proverbiale. O forse è ancora troppo presto per farsi trasportare dalla passione politica?
Fatto sta che la sottolineatura di Giarrusso ha toccato l’uditorio. Riscuotendo comunque, il primo, seppur blando, applauso della serata. E il pepe ce lo ha messo davvero. Tanto che subito dopo aver detto ciò che ha detto gli è arrivato un messaggio. E di lì a breve si è allontanato, per essere affrontato dal n° 3 del Circolo misterbianchese del Partito Democratico, l’ex consigliere comunale Natale Falà.
Che si sono detti? Magari Falà avrà ricordato che, tutto sommato, il Tribunale civile aveva dichiarato “ricandidabile” l’ex sindaco. E, quindi, allargando le braccia, era anche il caso di attenuare il pregiudizio. Comunque, per immaginarlo, basta risalire a quanto successo venerdì mattina.
Il prologo
Venerdì 4 giugno. Esterno mattina. Location: piazza Mazzini, in un noto locale alla moda. Qui si danno appuntamento il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri (M5S) e il segretario del Pd Sicilia Anthony Barbagallo, fianco a fianco come novelli Castore e Polluce partiti in tour anti-Musumeci. Completano il tavolo, l’ex sindaco Nino Di Guardo, esponenti del Pd locale, e la deputazione del M5S, Cantone e Marano.
L’incontro, davanti ai due “argonauti”, avrebbe dovuto saggiare il terreno per un eventuale accordo pre-elettorale. Sembra però che le pretese dei pentastellati siano state definite al momento irricevibili dall’ex sindaco. Ma la stagione pre-elettorale è ancora lunga. E i colpi di scena potrebbero sempre accadere. Di accordi elettorali “contro natura” la storia politica misterbianchese è piena zeppa.
La questione etica e il M5S
Ecco perché la punzecchiatura di Dino Giarrusso ha fatto effetto. «Il M5S ha impresso un importante cambiamento alla politica italiana – ha spiegato l’eurodeputato – e ha supplito alle carenza dei vecchi partiti. Molti dei mali delle città derivano dall’abbandono dell’etica e dalla difficoltà di avere una politica pulita a 360 gradi».
«Parlare con tutti, ma…»
Secondo Giarrusso «è necessario parlare con tutti, centro destra, centrosinistra e forze civiche». «Personalmente – ha aggiunto – e oggi nel M5S si può solo parlare a livello personale, dico che sono disposto a discutere con tutti e fare accordi con altre forze politiche. Non sarebbe sensato pensare di fare un accordo con altre liste che presentano come candidato sindaco lo steso sindaco che c’era quando il comune stato sciolto per mafia. Se no abbiamo scherzato, per me personalmente è una conditio sine qua non».
Per concludere, ma non prima di richiamare all’unità le anime del “Movimento” misterbianchese: «Poi, se la maggioranza sceglie in un altro modo, accetto sempre il volere della maggioranza». Dopo, gli è squillato il cellulare.
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