Rifiuti, dal 12 luglio utilizzabili le immagini per multare gli incivili. Ma scoppia la polemica politica C'è il parere favorevole del DPO, responsabile dei dati personali. Ma l'opposizione accusa.
Sono utilizzabili dal 12 luglio le immagini per multare gli incivili che abbandonano rifiuti per strade, stradine, angoli di città e periferie misterbianchesi e incastrati dalle “videotrappole”. È arrivato il “via libera” del responsabile per il trattamento dei dati personali (DPO o RDP), consulente per il Comune di Misterbianco.
Il parere favorevole del DPO, anche se non vincolante, è necessario per poter utilizzare le immagini video nel rispetto della normativa sulla privacy, risalire al “colpevole” dell’abbandono dei rifiuti e permettere alla polizia locale di elevare le contravvenzioni. Dal 12 luglio, in pratica, il Comune ha le carte in regola per fare tutto ciò.
La polemica
E prima? L’interrogativo ha fatto scoppiare la polemica tra l’opposizione e il sindaco Marco Corsaro. «Tutti i racconti e i post sulle multe e le telecamere – ha accusato Marchese, con un post su Facebook – sono solo bugie e incapacità amministrativa che si ritorce contro i cittadini di Misterbianco, esasperati anche dal nuovo calendario di raccolta dei rifiuti che non funziona».
Accuse alle quali il sindaco Corsaro ha ribattuto sulla pagina ufficiale del Comune. «Negli ultimi otto mesi il Comune di Misterbianco ha individuato e multato più incivili che negli ultimi tre anni – afferma il primo cittadino – Per la prima volta, grazie anche alle telecamere volute da questa amministrazione, nella nostra città riusciamo a beccare e perseguire coloro che preferiscono buttare la spazzatura per strada, anziché rispettare le regole. Avevamo, peraltro, trovato un Comune che non era neanche in regola con gli adempimenti sul trattamento dei dati e che quindi, per anni, si è privato di esercitare il controllo del territorio con i giusti strumenti».
Un nuovo tassello
Alla diatriba, sollevata la settimana scorsa si è aggiunto ora un nuovo tassello: l’accesso agli atti chiesto dai consiglieri Matteo Marchese e Caterina Caruso (Sicilia Futura), il 10 luglio, per sapere direttamente dal comando della polizia locale quante multe e sanzioni sono state elevate dall’insediamento del nuovo comandante Saverio Virgilio.
Risposta: dal 7 febbraio al 24 giugno 2022 sono stati redatti circa 65 verbali di accertamento di violazione alle norme sullo smaltimento rifiuti “Ordinanza Sindacale n. 86 del 11/05/2015″. Solo due grazie al sistema di videosorveglianza: una il 7 febbraio, l’altra il 18 febbraio, ma su immagini, rispettivamente, del 2 e del 27 gennaio.
Videosorveglianza e privacy
La materia dell’impiego delle immagini per multare gli incivili è peraltro complessa. Per poter essere utilizzato allo scopo, il sistema di videosorveglianza deve essere conforme alle misure previste dalle norme sulla privacy e, oggi, al “Regolamento generale per la protezione dei dati personali 2016/679 (General Data Protection Regulation o GDPR), che è la normativa europea in materia di protezione dei dati personali. Tale normativa ha anche stabilito dei limiti al trattamento delle immagini in relazione ai tempi di conservazione, alle finalità del trattamento e ai requisiti tecnici degli impianti.
Se tutto ciò non viene osservato, un’eventuale multa potrebbe essere oggetto di ricorso da parte del sanzionato. Un ricorso che potrebbe facilmente vedere il Comune soccombere fino a essere, a sua volta, sanzionato dal giudice per violazione della privacy del ricorrente. E potrebbe intervenire lo stesso Garante della privacy, con multe salatissime per l’ente che contravviene alle disposizioni. È accaduto recentemente al Comune di Taranto e a una sua partecipata.
Nella ricerca della verità, la dialettica politica continua a fare la sua strada. La lotta agli incivili speriamo da oggi ne faccia un’altra. Più spedita.
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