L’ipotesi storica del professore Condorelli: «I Templari hanno fondato l’antico Misterbianco?» Il primo nucleo abitativo sarebbe un "acquartieramento fortificato nella contrada di Monte Albo"
Riceviamo e pubblichiamo nota del professore Antonino Condorelli, sull’origine dell’antica Misterbianco
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La mancanza di documenti scritti ha reso vano il lavoro di ricerca dell’origine dell’antico Misterbianco. Solamente cinque pergamene, conservate nella biblioteca Ursino Recupero (tre rogiti notarili contenenti donazioni e due atti contenenti delle permute) citano la contrada “monasteri albi” o “Ecclesie Sancte Marie de Monasterio Albo” e consentono di chiamare Monasterium Album l’antico casale.
Tuttavia la ricerca del monastero bianco è stata infruttuosa, perché in un lungo elenco di diplomi conservati nella biblioteca dei Padri Benedettini di Catania dal 1113 al 1600 non è citato alcun “monastero bianco”.
Se da un lato è stato arduo “penetrare l’origine dell’antica Misterbianco“ per mancanza di documenti diretti che ne chiariscono l’origine, dall’altro, attraverso un’attenta analisi dei libri parrocchiali (unici documenti consultabili) e attraverso le mie approfondite ricerche, ho contribuito a dare una nuova lettura dell’etimologia del nome Misterbianco, sostenendo la tesi che il paese sorgeva nella contrada di Monte Albo o dei Monti Albi, e traducendo mons steri albo (cosi è citato il casale nei registri parrocchiali) in acquartieramento fortificato nella contrada di monte albo.
Oggi, la chiesa sacramentale e la cappella gotica (coperte dalla lava durante l’eruzione del 1669) sono state riportate alla luce e rappresentano un reperto archeologico oggetto di analisi e di interpretazioni da parte di alcuni studiosi.
In mancanza di documentazione, ho focalizzato la mia attenzione sulla simbologia presente nella chiesa di Campanarazzu e nella cappella in stile gotico, approfondendo il significato della croce patente (lobata o pomata) incisa nella parte bassa dello stipite della porta principale, che mi riconduceva alla iconografia dei costruttori Templari.
Così, analizzando il significato del simbolo, mi sono chiesto se i Templari si fossero insediati per primi nella contrada di Monte Albo e se, insieme ai Normanni, avessero contribuito alla nascita e allo sviluppo di nuclei abitati e, in particolare, del primo villaggio del casale di Misterbianco.
Sostenuto dallo studio della storia dei templari e del “linguaggio dei simboli come comunicazione di una conoscenza universale”, acquisisco il metodo di indagine attraverso cui si può risalire a chi ha fondato un casale, analizzando le donazioni fatte ai templari dalle famiglie nobili venute con i Normanni e individuando i simboli templari nelle chiese e nelle loro costruzioni.
Impossibilitato, per vari motivi, di rivedere personalmente la chiesa e la cappella gotica e i loro reperti conservati nel Museo di arte sacra della Parrocchia S. Maria delle Grazie a Misterbianco, utilizzo diversi siti internet e libri storici contenenti immagini attinenti alla mia ricerca, per individuare i simboli templari e sottolineare la loro analogia con i simboli presenti nella chiesa del Campanarazzu.
Pertanto, scopro e pubblico foto di simboli templari individuati nell’affresco dell’altare di S. Erasmo (rosa mistica fig. 1) e al centro di una scultura alla base di una colonna (fig.2), nonché sul petto del telamone (fig.3) portato alla luce dalla cappella gotica (croce templare). Per scoprire ulteriori simboli, utilizzo le foto dei reperti pubblicati nel testo “La casa dei gelsi “ dove ho individuato con meraviglia la foto di una “pietra” (fig.5) che rappresenta un importante e significativo simbolo templare (scolpito nelle travi delle chiese templari, fig.6) che conferma, insieme all’iscrizione “IHS” fotografata nell’incavo della cappella gotica del Campanarazzu, la presenza e l’operatività dei Templari in quel luogo.
Il cristogramma “IHS” insieme alla data di costruzione 1671 (fig. 4) si trova, inoltre, nella chiave dell’arco del portone della prima casa del nuovo Misterbianco (attualmente conservata nella biblioteca comunale, grazie al salvataggio lungimirante dello storico locale Nino Giuffrida Condorelli). Perché, mi chiedo, nella prima casa troviamo IHS con la croce sovrastante? Troviamo il monogramma con la croce sovrastante l’H (particolare del simbolo templare contenuto all’interno del sole) come messaggio dei nostri antenati che ci indicavano i fondatori del nostro casale: i Templari.
I Templari e le loro tracce simboliche nell’“acquartieramento fortificato di monte albo” (Misterbianco) mi permettono di evidenziare che “la particolarità dell’ordine templare è riassunta nell’istituzione delle commende”, allora dette comunemente “case” o domus che disponevano di una annessa cappella costruita “a parte” e che esigevano della presenza di almeno quattro frati e di una quasi autonoma amministrazione.
Mi preme, altresì, esprimere una mia deduzione che riguarda l’insediamento templare a Misterbianco in epoca normanna:
- occupava una posizione vantaggiosa nell’antico sistema viario romano
- svolgeva un ruolo determinante nell’attività agricola e commerciale, perché collegato con l’insediamento templare di Paternò e Adrano
- svolgeva una funzione militare perché le “domus templari siciliane potrebbero essere paragonate a una sorta di avamposto militare religioso che controllavano i traffici mercantili verso l’Oriente”
“In effetti ogni sede templare (inclusi gli hospitalia) aveva una connotazione fortificata.
Nonostante la distruzione di tutti i documenti templari, dopo la soppressione dell’ordine e l’attribuzione di tutti i loro possedimenti ai Gerosolimitani e alle annesse confraternite (Teutonici, Carmelitani e Francescani) renda arduo ricostruire la storia organica del nostro casale prima del ‘400, grazie alla ricca simbologia esistente, che io in parte ho pubblicato, è certa la presenza, anche se temporanea, dei Templari nella contrada del Monte Albo e nella costruzione della cappella gotica con connotazione fortificata, che conferma la traduzione di mons steri albo in acquartieramento fortificato nella contrada di monte albo.
Antonino Condorelli
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Bibliografia
Scalisi M., Normanni, Benedettini e Templari Nella Valle Del Simeto, Algra Editore 2024
Calabrò J., La Casa Dei Gelsi, Giuseppe Maimone Editore 2016
Traviglia V., I Normanni nei nostri Territori
Abbotto M. A., L’Ordine dei Templari a Militello, Luglio 2018
Sitografia
https://www.adranoantica.it/?p=1210
https://www.sapienzamisterica.it/simbolismo-templare-.html
https://marioabbotto.altervista.org/wp-content/uploads/2023/09/10.-I-templari-a-militello-con-foto.pdf
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